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Roma, Metro B: dove sono finiti i milioni di euro che avanzano dal progetto?

Il “Project Financing” è un cancro che si sta estendendo in tutta la capitale ormai già da anni. L’ultima vittima di questo ricatto dei costruttori nei confronti dei cittadini è il V municipio, zona di Roma in cui è prevista la costruzione del prolungamento della linea B della metro nella tratta Rebibbia – Casal Monastero. 

Inizialmente il progetto prevedeva la costruzione di tre fermate aggiuntive: San Basilio, Torraccia e Casal Monastero, per un costo totale di cinquecentosessanta milioni di euro. 

Oggi il progetto è cambiato: le fermate da costruire sono diventate due. 
E’ stato deciso di accorpare le fermate di Casal Monastero e Torraccia unendo questi due quartieri tramite un tapis roulant di quattrocento metri . Ciò che più sconcerta è la mancata riduzione dei costi totali del progetto nonostante le rilevanti modifiche ad esso apportate. Una fermata della metro infatti costa ben quaranta milioni di euro, sicuramente molto di più di un semplice tappeto di metallo scoperto. Ma niente, il prezzo non cambia. Rimane il preventivo da cinquecentosessanta milioni di euro: i soldi restano, la fermata scompare. 

Sembra incredibile e inverosimile, ed invece è il modo più banale in cui si manifesta il “Proeject – Financing”. Un ricatto vero e proprio con cui i costruttori, in cambio della fermata della metro e del suddetto tapis roulant, si sono assicurati la costruzione di quattro grattacieli di ventiquattro piani nel V municipio. Milioni di metri cubi di cemento in cambio di pochi chilometri di metropolitana. 

Un processo di speculazione che sta investendo l’intera Capitale; uno scambio impari che, come sempre, danneggia i cittadini. I romani di queste zone infatti, in cambio di una mobilità impercettibilmente migliore, dovranno rinunciare a molte aree verdi; e alcuni di loro vedranno crescere di fronte alle loro case 
(alte anche solo 4 metri), giganti mostri di cemento il cui scopo non è esclusivamente abitativo. Uno di questi grattacieli infatti sorgerà di fronte all’Hotel Imperatori (a casal Monastero), e sarà incredibilmente un albergo, in una zona periferica in cui il turismo non sembra essere una peculiarità.

I comitati di quartiere di Torraccia, San Basilio e Casal Monastero sono in mobilitazione ormai da tempo; i cittadini chiedono sì una metro, ma rifiutano la speculazione, in qualunque modo essa si manifesti. Le persone che abitano queste zone sono collegate da anni con il resto della città da due linee bus e zero chilometri di metro; dunque non basterà un semplice tapis roulant per migliorare la mobilità dei due quartieri. 

I comitati continuano la loro lotta, cercando di ottenere ciò che gli è dovuto: mezzi pubblici efficienti e spazi verdi in cui incontrarsi. Le istituzioni, coadiuvate dai privati, continuano a prendersi beffa dei cittadini, promettendo mari e monti e concedendo, in questo caso, palazzi e ponti. 

Ecco il progetto del prolungamento della metro B.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.170) 1 febbraio 2013 12:44

    Un’altra impresa , la CMB , aveva offerto un prezzo minore di decine di milioni e tre fermate ( San Basilio, Torraccia e CasalMonastero . Ma il Comune di Roma preferì l’offerta dell’impresa Salini, più cara e con solo 2 fermate.Perché ? Basta leggere l’articolo " Tangente BredaMenarini, Il filo tra Mancini e l’affare metropolitane" in cronaca di Roma del Corriere della Sera del 1 febbraio 2013.

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