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Roma: 50 organizzazioni e associazioni discutono di Stato sociale

“Cresce il Welfare, cresce l’Italia” è il titolo della conferenza azionale organizzata a Roma, presso il Centro Congressi Frentani da 50 organizzazioni sociali e associazioni. Sotto osservazione è il possibile legame tra lo sviluppo economico e la crescita dello Stato sociale. Le associazioni e le organizzazioni presenti all’iniziativa infatti ritengono che non sia più sostenibile, in tempi di crisi economica e finanziaria globale, una prospettiva che ritenga il welfare un mero costo, un freno alla crescita economica. L’appello lanciato agli attori politici, economici e sociali è volto a discutere insieme su un nuovo patto che leghi insieme libertà, uguaglianza, sviluppo economico e sociale. Le organizzazioni promotrici avvertono una disparità insita nell’attuale modello politico. Le politiche di austerità e i sacrifici di tipo economico richiesti alla collettività infatti, si abbatteranno sempre sui ceti più deboli e sul ceto medio, contribuendo a peggiorare la loro condizione. Proporre invece investimenti nel Welfare State insieme ad altre leve importanti come la green economy, potrebbe rappresentare il motore di un nuovo sviluppo. Un modello che possa rilanciare la domanda e contribuisca al rinnovamento di reti, istituzioni, imprese, competenze, con una ripercussione non solo sul benessere sociale, ma anche economico.

La sfida dunque è quella di rilanciare il Welfare italiano, che sente molto il tempo e che sta attraversando una fase di forte criticità e di stallo infruttuoso. Le concrete proposte sono volte a renderlo adeguato allo standard europeo, a bisogni sociali sempre più acuti, renderlo dunque più equo ed efficiente. Un simile intervento sembra essere sempre più necessario nell’attuale panorama sociale italiano. La povertà e l’esclusione sociale stanno infatti attraversando un periodo particolarmente florido, dovuto anche alla saturazione del mercato del lavoro; un altro fenomeno emergente sembra essere l’impoverimento del ceto medio, sempre più livellato, a livello economico, verso le classi popolari e verso una condizione di sofferenza.

L’assenza di un progetto politico organico sulle politiche sociali ha poi decretato una estrema differenzazione territoriale, con Regioni che offrono servizi eccellenti e competenti ed altre invece del tutto carenti dal punto di vista della sanità, dell’occupazionale e dell’istruzione. Il Welfare, ricordano le organizzazioni e le associazioni promotrici dell’incontro, è il risultato più alto ottenuto dalle democrazie europee. Vivere in democrazia quindi significa proprio, dal punto di vista individuale, cercare di realizzare concretamente un proprio personale progetto di esistenza, che possa soddisfare, che sia espressione delle proprie competenze e delle proprie inclinazioni.

Mettere nelle condizioni le persone di poter vivere dignitosamente significa dunque, oltre ad assecondare le attitudini individuali, garantirne la tutela, tramite l’appoggio di un sistema di protezione sociale. Quest’ultimo dovrebbe permettere alle persone di affrontare le difficoltà individuali, come le malattie e gli infortuni, ma anche le congiunture economiche non favorevoli che, insieme ai mutamenti sociali, le mettono talvolta in serie difficoltà esistenziali. Un sistema sociale deve dunque tener conto, in una democrazia, delle peculiarità di ogni individuo, garantendo ad ognuno la libera realizzazione di un proprio progetto di vita.

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