Riconoscimento facciale | In Cina arrestato un dissidente
Controllo e censura in Cina passano (anche) per il Web e le tecnologie di controllo dei dati personali. Il caso di un dissedente che potrebbe essere stato arrestato grazie a tecnologie di riconoscimento facciale.
Li Xuewen è un scrittore cinese non particolarmente famoso. Lo scorso 19 dicembre è stato avvicinato dalla polizia mentre usciva dalla metropolitana a Guangzhou e arrestato - lo riporta Epoch Time - perché ricercato dal Ministero della Pubblica Sicurezza cinese per «l'adunata di una folla al fine di perturbare l'ordine sociale».
Secondo quanto riporatato dal suo avvocato Ge Yongxi, Li Xuewen sarebbe stato arrestato per aver parlato, lo scorso 19 luglio a Xinhui, in occasione di un evento in commemorazione di Liu Xiaobo, il dissidente, scrittore (famoso in tutto il mondo), Premio Nobel per la Pace morto nello stesso mese in un ospedale, dove era stato trasferito dal carcere perché in fase terminale della malattia che ne ha provocato il decesso. Il Partito Comunista Cinese ritiene la commemorazione di Liu Xiaobo un atto di dissidenza politica.
Il sospetto del suo avvocato è che Li Xuewen sia stato arrestato grazie al sistema di riconoscimento facciale installato nella città di Guangzhou, città nota per aver investito in tecnologie controllo negli ultimi anni.
Se infatti sui treni cinesi per l'acquisto di un biglietto è necessario avere una carta di identità nazionale (e quindi non è possibile viaggiare senza essere tracciati) il sistema di trasporti di Guangzhou funziona ancora con "normali" biglietti. Li Xuemen pensava, per questo, di poter restare anonimo.
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