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Regole

Non c’è dubbio: le regole che Facebook si è data fanno a pugni con i principi della Costituzione della Repubblica italiana per la quale la libertà di opinione è sacra.
 

Non so se dipenda dagli algoritmi che vanno a caccia di streghe, da una zoppicante concezione della democrazia, dall’arroganza padronale di chi pensa che possedere uno spazio virtuale dia diritto a ignorare le leggi del Paese che ti ospita. So che la censura delle idee è incompatibile con la democrazia.
Aggiungo e chiudo con un’ultima considerazione: peggiori della censura e sostanzialmente vili sono le motivazioni false con le quali Facebook motiva le sue scelte.

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