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Scuola: registro elettronico e comunicazione in tempo reale

Non sempre le nuove tecnologie favoriscono lo sviluppo equilibrato della personalità dei giovani

Molti dirigenti scolastici, nell’intento di ottemperare alla ormai nota normativa sulla dematerializzazione (confusa e carente sotto molteplici profili, non ultimo quello della privacy e della sicurezza dei dati), hanno acquistato dei pacchetti software che offrono una molteplicità di servizi aggiuntivi: accesso al registro online, invio just in time di e-mail ed SMS per comunicare ritardi e assenze degli alunni. Tra le scuole che utilizzano il registro elettronico, infatti, un numero crescente consente ai genitori l’accesso ai dati in tempo reale per visionare, oltre alle assenze a ai ritardi, anche i voti assegnati dai docenti ai propri figli.

Ma siamo sicuri che un siffatto utilizzo rappresenti una buona pratica sotto il profilo della relazione educativa docente-alunno, genitore-figlio e, soprattutto, sul versante dei rapporti scuola-famiglia? Siamo proprio certi che la sfrenata esigenza di sapere tutto in tempo reale e senza alcun filtro rappresenti la soluzione migliore sotto l’aspetto pedagogico?

Un numero crescente di software house, nell’intento di massimizzare i loro profitti, offrono alle scuole una molteplicità di supporti elettronici che stanno producendo una pericolosa alterazione del rapporto educativo e un progressivo peggioramento delle relazioni tra istituzione scolastica e famiglia. I genitori, infatti, si recano sempre meno a scuola, poiché sul loro smartphone arrivano, in tempo reale, una molteplicità di informazioni riguardanti i propri figli.

La legge n. 135/2012, che ha introdotto la dematerializzazione anche nel settore scolastico, origina da un decreto legge (n. 95/2012) contenente “Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica”, che a sua volta si inquadra in una logica di contenimento dei costi. Non a caso la 135 prevede l’effettuazione delle iscrizioni online; la pagella in formato elettronico; i registri online e l’invio delle comunicazioni agli alunni e alle famiglie in formato digitale.

Tuttavia, basta una semplice lettura delle norme sopra menzionate per comprendere che l’accesso ai dati in tempo reale da parte dei genitori rappresenta il frutto di un’interpretazione che va decisamente al di là del significato letterale del dato normativo, sconfinando, a giudizio dello scrivente, nell’arbitrarietà. La Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia del 1989 sottolinea che lo scopo dell’istruzione dovrebbe essere lo sviluppo equilibrato della personalità, del talento e delle capacità mentali e fisiche del fanciullo. Risulta difficile immaginare tutto questo in presenza di uno strumento telematico che si sta trasformando in una sorta di “grande fratello” che proietta all’esterno, in tempo reale, quasi tutto ciò che accade in un’aula scolastica, pregiudicando in qualche caso la serenità di alunni e docenti.

La descrizione di una carenza nel contesto di un confronto tra docente e genitore, meglio ancora se in presenza dell’alunno, potrebbe produrre sulla psiche di quest’ultimo effetti meno traumatici o addirittura positivi, specie se le motivazioni fornite dall’insegnante vengono accompagnate da gesti di affetto e dagli opportuni suggerimenti. L’adolescenza, infatti, rappresenta un periodo di forti trasformazioni, di bisogno di indipendenza e decondizionamento che, se non accompagnato dal dialogo e dalla comprensione, può sfociare in forme più o meno gravi di disagio. Il “grande fratello scolastico”, freddo e per certi versi spietato, mal si presta a dare un contributo positivo in questa direzione.

La scuola di qualità non è quella che più rapidamente trasferisce informazioni all’esterno o, peggio, quella che “boccia di più” dopo aver ottemperato agli obblighi di comunicazione. Una scuola di qualità, invece, sa migliorare i processi di insegnamento/apprendimento, sa individuare e utilizzare strategie didattiche innovative e stimolanti, selezionare i contenuti e i saperi in grado di sviluppare le necessarie competenze. Una scuola di qualità sa consolidare il livello di autonomia e di responsabilità dei giovani, indispensabile precondizione per un agevole e sereno traghettamento nel mondo degli adulti.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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