• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Salute > Registri testamento biologico, legali o no?

Registri testamento biologico, legali o no?

Una circolare dei ministri Fazio (salute), Sacconi (welfare) e Maroni (interni) spedita ai comuni italiani definisce i registri sul bio testamento privi di "qualunque efficacia giuridica".

I registri erano stati fatti nascere da alcuni comuni con l’intento di dare la possibilità a chi lo volesse di esprimere il loro volere sul trattamento medico nel caso non fossero più in grado di intendere e volere.

Le giustificazioni date sono due: 1) non esiste una legge che regolamenta il fine vita e, di conseguenza, non può esserci neanche la regolamentazione, 2) non è competenza dei comuni ma del legislatore nazionale. 

Nel primo caso è vero, non esiste una legge. esistono però le sentenze Welby, Englaro e Nuvoli che stabiliscono in modo chiaro il diritto costituzionale a interrompere le terapie anche attraverso le dichiarazioni anticipate registrate dai Comuni rendendo, pertanto, validi anche i registri fatti dai comuni.

Pertanto, la seconda giustificazione viene meno poiché le sentenze, essendo state emesse da un organo della stato, hanno valore legislativa.

Inoltre nell'articolo 117 della costituzione non c'è traccia di una competenza simile ne per lo stato ne per le regioni.

All'inizio recita: La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

Seguono tutte le competenze dello stato e per quanto riguarda il tema in questione. Da quanto capisco, c'è un solo riferimento ed è al paragrafo M: determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. E comunque non si parla di comuni ma di regioni.

A quanto sembra, anche nella costituzione - almeno nell'articolo menzionato -, a parte il paragrafo M, che comunque è molto generico, non c'è niente che determini chi abbia la competenza di regolare una legge inesistente.

In mancanza di una legge e alla presenza di una costituzione che garantisca libertà di scelta ad ogni cittadino, è ovvio presupporre che i cittadini agiscano, se costretti, anche in mancanza di leggi - va detto anche che le leggi, a volte, vengono emesse proprio per regolare una situazione preesistente, si veda il caso del divorzio e dell'aborto - si autoregolano come meglio possono in attesa che lo stato regolarizzi la situazione.

Dire che i registri non hanno valore giuridico, se da una parte è vero perché manca la legge, dall'altra non è illegale per lo stesso motivo. Difatti, i ministri si son guardati bene dall'usare la parola "illegale" proprio perché, giuridicamente, non lo è, non essendo ne regolata ne proibita.

Per concludere, la circolare è l'ennesima provocazione contro la società laica che vorrebbe regolare il mondo dell'etica senza imporre comportamenti a persone che non li condividono; provocazione fatta da esponenti conservatori di una visione sociale assolutista che vorrebbe una società chiusa.

Vedi articolo ansa

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares