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 Home page > Attualità > Politica > Regeni: università di Cambridge ed Egitto stessa omertà?

Regeni: università di Cambridge ed Egitto stessa omertà?

I docenti dell’università di Cambridge, in contatto con Giulio Regeni, si sono rifiutati di rispondere alle domande dei magistrati italiani che indagano sull’uccisione del giovane ricercatore italiano. Si sono cioè comportati come le autorità egiziane.

I nostri inquirenti in missione in Inghilterra volevano solo chiarire il significato di alcune e-mail che Giulio aveva scambiato con i suoi docenti. Praticamente tutti coloro che erano in contatto con lui si sono rifiutati di rispondere.

Così Ugo Tramballi, in un articolo pubblicato da “Il Sole 24 ore”, ha commentato il comportamento dei docenti inglesi:

“Questo silenzio da regime egiziano ci costringe ad avanzare due sospetti: il primo è che i luminari di Cambridge sapessero perfettamente la pericolosità della ricerca affidata a Giulio; la seconda è che a sua insaputa Giulio non lavorasse solo per l’università ma anche per un’intelligence. Sono insinuazioni gravi.

E’ anche per questo, per il suo buon nome oltre che per la verità, che Cambridge ha il dovere di scendere dal piedistallo d’avorio e dirci tutto quello che sa”.

Anche i genitori di Giulio Regeni hanno espresso la loro contrarietà, relativamente al comportamento dei docenti inglesi:

“Alla comunità universitaria avevamo affidato con fiducia e sacrificio nostro figlio Giulio e da questa comunità accademica ci aspettavamo la massima e concreta solidarietà e dunque la totale collaborazione nelle ricerca della verità circa le circostanze del suo sequestro e della sua atroce uccisione”.

E i genitori di Giulio hanno così concluso:

“Chi crede nel rigore della ricerca, nel dovere della solidarietà, nella tutela dei diritti umani non può sottrarsi al dovere morale e civile di contribuire alle indagini”.

Io non posso che auspicare che quanto prima i docenti dell’università di Cambridge modifichino il loro atteggiamento e rispondano alle domande dei magistrati italiani. Non farlo, dimostrerebbe che a loro, in realtà, non interessa nulla dell’uccisione di Regeni e, a questo punto, dell’individuazione dei veri responsabili.

Infatti, come sempre, contano soprattutto i fatti, non tanto le dichiarazioni di principio.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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