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Reato di stalking: parlarne per comprendere il fenomeno

La mattina del 25 Febbraio al Teatro Sociale di Canicattì si è svolto l’interessante convegno dal titolo “Parliamone… Insieme contro lo stalking” a cura della Dott.ssa Teresa Monaca, corrispondente del quotidiano La Sicilia” e impiegata comunale.

 In esso ha presentato il vademecum realizzato in collaborazione col Centro Studi e Iniziative Culturali Pio La Torre, di cui è Presidente Vito Lucio Lo Monaco che è pure intervenuto al convegno, e pubblicato col n° 7 del settimanale “asud’europa” di creazione dello stesso Centro. Il gruppo di lavoro per tale realizzazione è stato composto, oltre che dalla Dott.ssa Monaca, dall’Assistente Sociale Dott.ssa Francarita Battaglia, dalla psicologa Dott.ssa Maria Stella Calderaro, dal Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Canicattì Salvatore Menta e dall’Avvocato Giovanni Tesè. Tutti sono intervenuti al Convegno patrocinato dalla Presidenza del Consiglio del Comune di Canicattì, rappresentato dal Presidente Domenico Licata. E’ pure intervenuto l’Assessore alle Politiche Sociali Calogero Capobianco.

 Il convegno è stato varie volte intervallato da interventi canori e dalla drammatizzazione mimata di un episodio di stalking da parte degli attori della Compagnia Teatrale “Le Petit Théatre de Banlieu”, diretta dalla regista Lella Falzone. Da notare le splendide voci di: Concetta Cimino, voce letteralmente da “nera” che senza alcuna difficoltà ha cantato “Rolling in the deep” di Adele, accompagnata dal chitarrista Emanuele Trupia; Liborio Sacheli che ha cantato “La cura” di Franco Battiato; Claudia Guccione che ha cantato “Zombie” dei “Cramberries”, accompagnata sempre dal Trupia col quale compongono il gruppo musicale “Gli Acustico”.

 To stalk è un verbo inglese che significa “inseguire furtivamente” (la preda) e come molti sanno lo stalker è colui o colei che compie molestie reiterate nel tempo e assillanti nei confronti di un’altra persona; lo stalking configura tale fattispecie di reato che in Italia è stato introdotto solo di recente, come ha ricordato nel suo intervento l’Avv. Tesè, appena tre anni e due giorni prima di questo convegno, il 23 febbraio 2009 appunto, con l’articolo 612 bis, subito dopo il 612 che prevede il reato di minaccia. Le azioni più comuni che lo stalker intraprende contro la vittima sono le continue telefonate, gli sms ed mms molesti, appostamenti sotto casa o davanti il posto di lavoro. In pratica la vita della vittima viene sconvolta e può capitare che essa sia costretta a cambiare quartiere o addirittura città, subendo così anche le conseguenze stressanti e traumatiche di uno sconvolgimento simile nella propria esistenza, oltre a quelle provocate dalle molestie dello stalker, che se non necessariamente arrivano alla violenza fisica, comunque sempre temuta dalla vittima, quella psicologica è davvero invalidante.

  La Dott.ssa Monaca ha voluto dedicare questo incontro agli studenti delle Scuole Medie Superiori di Canicattì, affinché possano prendere coscienza di questo grave e diffuso fenomeno. Secondo i dati diffusi dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero degli Interni, in Italia sono stati denunciati 5.133 casi; la Sicilia si trova al 5° posto con 434 casi; “la palma d’oro” spetta alla Lombardia con 727 casi denunciati. Molto probabilmente si tratta di cifre sottostimate, poiché tante vittime non denunciano per vari motivi: per mancanza di una chiara coscienza del fenomeno e delle corrette informazioni su di esso e sulle strutture di assistenza; o per timore della riprovazione sociale che potrebbe derivarne in certi contesti culturali più arretrati; o di perdere i figli o di rimanere senza reddito, dato che molte vittime sono donne e dipendono economicamente dai mariti o compagni. Secondo i dati di cui si parlava prima, infatti, sul territorio nazionale l’87 % degli stalker sono di sesso maschile; ma come si vede da queste cifre, il 13 % è di sesso femminile. L’Avv. Tesè ha pure considerato la necessità dell’assistenza legale gratuita alle vittime per facilitare il ricorso alla denuncia, per la quale un alto costo è anche quello dell’assistenza legale.

 La Dott.ssa Francarita Battaglia ha spiegato che esistono cinque tipi di stalker: il rifiutato, che non accetta appunto il rifiuto; il risentito, molto insistente e violento verso il partner anche dopo la rottura della relazione; il bisognoso d’affetto, ha gravi difficoltà nell’instaurare una relazione e agisce con l’intento di iniziare una relazione sentimentale con la vittima; il rancoroso, motivato dal desiderio di vendetta nei confronti della vittima scelta a caso e identificata con chi in passato lo avrebbe umiliato; il predatore, di sesso maschile, ossessionato sessualmente dalla vittima, il quale presto diventa sempre più brutale fino ad aggredirla. La Dott.ssa Battaglia ha incitato i ragazzi a non temere di denunciare eventuali casi di stalking accaduti a loro o a persone amiche. Ricorda così alcune misure e regole di buon senso per contrastare lo stalking, comunque tutte elencate nel vademecum presentato.

 E’ un fenomeno che non fa distinzione di sesso e di ceto, e lo stalker, definito anche persona affetta da “sindrome del molestatore assillante”, può essere un ex partner, un conoscente, un collega o uno sconosciuto. Come ha spiegato la psicologa Dott.ssa Maria Stella Calderaro, la ricerca criminologica e psicopatologica sta tentando di tracciare un profilo tipico dello stalker, per fornire una possibile riconoscibilità anticipata di tale figura; ma in realtà è un’impresa molto ardua perché trovare un profilo unico è complicato dal fatto che non tutti gli stalker sono necessariamente affetti da una qualche psicopatologia che li accomuni, né tantomeno da un uso o abuso di sostanze stupefacenti o di alcool.

  La molestia continuata è devastante e può portare disturbi d’ansia, insonnia, incubi, angoscia, stati depressivi, anche il Disturbo Post-Traumatico da Stress, e, in casi estremi, addirittura può condurre al suicidio. Anche i familiari della vittima subiscono forti stress e sofferenze psichiche, e persino lo stesso stalker alla lunga può subire pesanti conseguenze psicologiche. Da tutto ciò si evince l’alto costo sociale del fenomeno dello stalking.

Il Capitano della Compagnia dei Carabinieri di Canicattì Salvatore Menta ha raccontato alcuni episodi di stalking che ha seguito mentre si trovava a dirigere una caserma del nord, di come nell’agrigentino esso sia un fenomeno in espansione e di come le forze dell’ordine oggi sono molto più preparate ad affrontare e risolvere molti più casi che in passato, grazie ai nuovi strumenti giuridici messi a disposizione del legislatore e alla sempre maggiore campagna di sensibilizzazione e di conoscenza del fenomeno, come ad esempio convegni come questo.

 La Dott.ssa Teresa Monaca ha concluso il convegno facendo notare come il fil rouge del convegno sia stato l’importanza della corretta conoscenza del fenomeno. Come dire: se lo conosci lo eviti. Ha poi ringraziato il pubblico, i relatori e consegnato gli attestati di partecipazione ai componenti della Compagnia Teatrale “Le Petit Théatre de Banlieu”, quale riconoscimento per la loro performance artistica.

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