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Questione greca: il silenzio complice del PSE

C'è un filo rosso che lega PSE e PPE e questo filo si chiama politica dell’austerità, imposta dalla Troika e difesa dagli altri, che seguono allineati e coperti le indicazioni tedesche. La politica dei socialisti in Europa non ha segnato la discontinuità, tanto sbandierata e tanto promessa, rispetto alla linea rigorista tedesca, ma la conferma di tale linea, l’impegno ribadito del rispetto di tutti i vincoli UE.

Il fatto è che il PSE è ormai diventato un partito di destra, al punto da trasformare la sua incapacità a sollevare in Europa il problema del superamento dell’austerità nell’incapacità di Tsipras di rispettare le regole del rigore.

E allora si spiega perche questo partito si schiera con la Merckel, contro Tsipras, nell’imporre alla Grecia le regole e le riforme, mentre nel Paese mancano i medicinali e si lotta per la sopravvivenza.

Ma quali regole, quelle che hanno determinato un crollo del PIL del 25%, la disoccupazione all 24,8%, una flessione degli stipendi, che hanno condotto la Grecia alla rovina e condurranno l’Italia alla rovina?

Sono queste le regole di cui il PSE invoca il rispetto?

E quali riforme propongono i socialisti europei, quelle che hanno già fallito?

In Grecia la gente non ha i soldi per curarsi, per andare a scuola, per riscaldarsi, per pagare i debiti.

La Grecia è ormai un limone spremuto, da cui non può ricavarsi niente, tranne la sua derubricazione da Paese sovrano a colonia della Troika.

Se la Grecia è arrivata a questo punto, è anche colpa del PSE. Le decisioni dell’eurogruppo sono state assunte all’unanimità. Nessun Paese a guida socialista ha sollevato obiezioni, ha votato contro ai diktat della Germania.

Nessuno si è opposto all’ingerenza politica delle istituzioni europee nella competizione referendaria di un paese sovrano. Juncker, Merckel e Dijsselbloem hanno fatto apertamente campagna elettorale per il “si" all’accordo.

E tutti zitti. 

E ancora, la scorrettezza istituzionale della cancelliera, che è intervenuta prima dell’eurogruppo sull’interruzione dei colloqui con la Grecia, fino alla fine del referendum, è passata nel silenzio dei media e dei politici.

Nessun socialista ha sollevato il problema delle conseguenze economiche e politiche per l’Europa.

Nessun socialista ha posto sul tavolo del’eurogruppo la questione del contagio finanziario, dello sconvolgimento internazionale connesso a possibili evoluzioni dei rapporti tra Grecia e Russia, delle reazioni del popolo europeo allo strapotere della Germania, della possibile avanzata delle destre razziste in Europa.

Hanno consentito che che si parlasse solo delle conseguenze per la Grecia, nel caso di Grexit.

E, pur di sostenere la Merkel, il PSE ha avallato ricatti e bugie, anche le più pacchiane.

E così un referendum pro o contro l’austerità è diventato un referendum pro o contro l’euro.

Mentre il ricatto dell’Europa ai greci continua incessante, martellante ogni giorno sui media e nelle dichiarazioni dei leader politici: se votate “no” , vi cacciamo dall’euro.

Su tutto hanno sorvolato, quelli del PSE, anche sul rischio che Tsipras cada e ritorni Samaras, e Alba dorata conquisti più voti.

Vogliono Samaras, vogliono che si continui con la politica di austerità i socialisti europei?

Ma se questo è il loro intento, lo devono dire ad alta voce, senza nascondersi dietro un silenzio, che oggi più di ieri non è neutro.

E intanto la lotta all’austerità, nata nella sinistra e condotta dalla sinistra, diventa la bandiera della destra, che, non a caso, si prodiga in elogi strumentali a Tsipras, che dureranno fino a quando farà comodo.

E mentre l’intransigenza più assoluta, il cinismo più malvagio come quello di Renzi a Berlino, si abbattevano sulla Grecia, il PSE taceva.

Nessuna manifestazione di appoggio, nessun atto di solidarietà, silenzio, solo silenzio, un silenzio assordante che si traduce in sostegno alla Merkel e in un attacco a Tsipras.

E allora l’intervista (Bersani) o la sottoscrizione (D'Alema) di un documento in difesa della Grecia è solo una presa in giro.

Se ancora un po di sangue di sinistra scorre nelle loro vene di socialisti europei, nel PSE devono sollevare il problema della linea politica del partito sulla questione greca. Ma in modo serio, perchè il problema della convergenza della linea politica della sinistra con quella del PPE si pone, specie se questo chiude la bombola di ossigeno mentre la Grecia boccheggia e il PSE le dà una mano in quest’operazione criminale.

Foto: Flickr (Autore: vx_lentz)

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