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Quando un reality fa Storia: il caso "Percezioni"

Il nostro è un periodo difficile, su questo ormai siamo tutti d’accordo.

Abbiamo bisogno di speranza, ma soprattutto abbiamo bisogno di evasione, e spesso evasione significa cercare di sapere quello che fanno gli altri, pensare ai problemi degli altri pur di non pensare ai nostri. Questo bisogno è forte, concreto.

Ed ecco che nascono i reality, dove spesso l’oggetto sono proprio le vite degli altri, vite quotidiane, come nel Grande Fratello, vite che si mettono in gioco, come quelle di chi deve vincere una sfida, o vite in difficoltà, come all’Isola dei famosi.

In mezzo a questo tipo di programmi, nei quali l’impostazione risponde sempre a quel bisogno, ho trovato qualcosa di nuovo: “Percezioni”. Mi sembra che lo diano la sera tardi su Italia 2.

Sono rimasta molto colpita: primo perché malgrado lo abbiano fatto degli italiani non sembra “italiano”... Secondo, perché i temi trattati non sono i soliti.

In Italia un programma sul paranormale come questo non s’era mai visto.

Ho visto due puntate. Non è uno spettacolo, non c’è scenografia, non ci sono costruzioni o impalcature esterne, ma a suo modo mostra quello che è la realtà e quello che magari potrebbe essere.

Ma la cosa strana è che cercando su internet ho trovato che “Percezioni” in prima puntata, senza fare neanche troppo scalpore, ha cambiato la storia di un posto a cui sono molto affezionata, il Castello di Azzurrina.

Tutti conosciamo la storia della piccola Azzurrina, la bimba albina scomparsa in circostanze oscure. Si sono fatte tante ipotesi su come, dove, perché... e ancora se ne parla. Ma ecco che in questo reality si parla finalmente di un’ipotesi storica. Sì, “storica”, quando finora si sono sentite tante storie, ma mai con basi storiche.

L’argomento riguarda il nome di Azzurrina, che non si chiamerebbe Guendalina come dicono tutti, ma Adelina. E viene spiegato perché.

Ora, quello che a me importa non è tanto la scoperta di questa cosa, ma un’altra cosa che secondo me è ancora più importante. Una cosa del genere è stata scoperta da un reality? È possibile? È possibile che qualcosa stia cambiando?

Se è così, allora posso dire che tra i tanti reality che puntano alle vite degli altri, che servono a convincerci che la nostra vita tutto sommato è migliore di quella degli altri, c’è finalmente un reality diverso che non si ferma sugli altri, ma guarda oltre. Un reality che in modo del tutto inaspettato, oltre a mostrarci luoghi suggestivi e a stupirci, riesce forse addirittura a cambiare la storia.

Un po’ come quei programmi che arrivano dall’estero, dove la vita della gente forse è un po’ migliore.

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