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Quando il tennis italiano varca la soglia della fantasia

Il tennis italiano, se si eccettua qualche parentesi idilliaca - come i successi al Roland Garros di N. Pietrangeli ed A. Panatta in epoche ormai remote - non vanta una grande tradizione. Però nell'arco della storia della racchetta non sono mancate l'estemporanee sortite leggendarie a marchio tricolore, quelle che magari si realizzano nello spazio di una notte ma la cui eco risuonerà per sempre nella galassia dello sport azzurro, sfidando le leggi della fisica e le norme della scienza. Eccone le più recenti e fragorose.

 Il successo di Lorenzo Musetti ottenuto ieri al cospetto dell'immenso Novak Djokovic (4-6, 7-5, 6-4) sulla prestigiosa terra rossa dell'ATP di Montecarlo si pone in cima ai trionfi eclatanti ed occasionali del tennis italiano dell'ultimo decennio. La vittoria del baby fenomeno azzurro rappresenta l'emblema di come si possano sovvertire i pronostici in maniera inverosimile, edificando sulle macerie dell'incredulità il più lussuoso dei castelli da sogno. Un exploit che, se contestualizzato, per certi versi effigia con colori forti la mutazione generazionale che si sta lentamente attuando nel panorama del tennis mondiale, con giovani rampanti e di gran classe (come lo stesso Musetti, ma soprattutto il connazionale J.Sinner e lo spagnolo Alcaraz) che si appropinquano a raccogliere il testimone della gloria dai veterani dei tempi che furono ammantati dalle gesta di autentici mostri sacri, come lo stesso fuoriclasse serbo e il mai domo R. Nadal, che si apprestano a sparare le ultime cartucce inglobate in una giberna di una carriera la cui strada è stata disseminata da vittime ad iosa. Illustri e meno illustri. Andando a ritroso nel tempo ritroviamo sul sentiero dei sogni proibiti il boom di Lorenzo Sonego realizzato nel 2020 (ATP Vienna), capace di surclassare proprio il celeberrimo serbo con un eloquente 6-2, 6-1 da fantasia pura. Quel giorno andarono in fumo le ambizioni del numero 1 al Mondo ma anche le logiche delle probabilità, letteralmente annichilite ed oltraggiate dal nostro atleta. Qualche mese prima, a Montecarlo, ad essere mortificate erano state le aspirazioni del Re delle terra rossa R. Nadal, sbeffeggiato proprio nel suo regno da uno spavaldo ed intrepido Fabio Fognini (6-4, 6-2), che in quella occasione replicò la “follia” del 2015, quando agli US Open si era imposto sullo stesso maiorchino in 5 set completando una rimonta da urlo (3-6, 4-6, 6-4, 6-3, 6-4), agguantando l'apice di una parabola agonistica di tutto rispetto, in cui non sono mancati i picchi da favola. In quello stesso anno Andreas Seppi aveva dileggiato la realtà, spadroneggiando agli Australian Open in 4 set contro il mitico R. Federer, mandando in frantumi qualsivoglia previsione. E, per un giorno, gli aneliti di uno dei tennisti più forti di sempre Lo stesso astro galattico elvetico, nel 2007, agli Internazionali d'Italia, si era visto annientare da un certo Filippo Volandri 6-4, 6-2, per un successo che fece interrogare a lungo gli esperti del settore. E dell'esoterismo. Fra i tennisti azzurri capaci di regalarsi un giorno di pura magia annoveriamo anche la meteora Marco Cecchinato, che il suo meteorite lo lanciò nel 2018 contro il già citato Djokovic, annientato in 4 set al Roland Garros. Quando la realtà supera la fantasia. E si tinge di azzurro. Alberto Sigona 14 aprile 2023 d. C.

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