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Quando di blog e social network si muore


Quarantamila persone uccise in 5 anni per la droga. Qualche giorno fa il massacro di 35 persone assassinate in una strada trafficata a Boca del Rio, sabato a Nuevo Laredo la giornalista María Elizabeth Macías Castro viene decapitata e i narcotrafficanti lasciano accanto un messaggio:

Nuevo Laredo en Vivo e siti di social network, sono La Nena de Laredo e sono qui a causa dei miei e dei vostri resoconti. Per quelli che non ci vogliono credere, questo mi è successo a causa delle mie azioni, perché ho creduto nell’esercito e nella marina. Grazie per la vostra attenzione, con rispetto, La Nena de Laredo…ZZZZ

Nuevo Laredo en Vivo è un sito che anche attraverso una chat raccoglie le segnalazioni dei cittadini riguardo informazioni sui banditi e sui narcotrafficanti. La giornalista, usando come pseudonimo “Il Bambino di Laredo”, lo utilizzava insieme ai suoi articoli sul giornale Primera Hora per denunciare i criminali.

Quelli che vedete appesi ad un ponte di Nuevo Laredo invece sono due blogger impiccati diversi giorni fa perché colpevoli di scrivere su alcuni noti blog e forum d’informazione: è consuetudine per i narcotrafficanti lasciare i corpi così ma è la prima volta che viene lasciato un messaggio contro Internet. Di fianco ai due cadaveri c’era scritto:

Questo è quello che succederà a tutti quelli che postano cose divertenti su internet. È meglio se fate attenzione. Sto per venirvi a prendere.

In Messico più di 30 milioni di persone hanno accesso a Internet e ci sono più di 4 milioni di utenti su Twitter mentre il 95% ha un profilo Facebook. Twitter è riuscito a salvare diverse volte la vita delle persone.

Ad esempio con profili come @BalaceraMTY che ha più di 40 mila follower perché segnala informazioni di pubblica utilità riguardo le eventuali emergenze ed i luoghi più a rischio a Monterrey oppure con Mariana Guerra , un’attivista che via Twitter fornisce informazioni aggiornate.

I giornalisti in Messico sono sottoposti a grosse pressioni, sono minacciati e non riescono a scrivere in libertà e così la Rete di blog come Wikinarco, Blogdelnarco e di utenti dei social network ha cominciato a fare informazione dal basso e qualcuno ne sta pagando le conseguenze.

Per quanti parlavano dell’inutilità dei blog e dei social network questo è un esempio lampante che non avrei voluto mai fare. Vi lascio con le parole di questo cantante che ripete più volte che lì “Va tutto bene” raccontando in maniera ironica la storia di Roberto alla cui ragazza Crystal non piace “mangiare”. E così Roberto, che non mangia da 6 mesi ed è triste, si consola preparando coicana e metanfetamine.

Juan Cirerol “El Corrido de Roberto” from A.D.A.A.M on Vimeo.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.223) 27 settembre 2011 11:21
    Damiano Mazzotti

    Interessante... Questo è quello che succede quando la politica lascia fare alla criminalità per troppi anni...

    I criminali vanno eliminati prima che possano diventare troppo potenti... Quelli trovati con armi a portata di mano vanno semplimente rinchiusi a vita in galera... Stessa cosa per i mandanti di omicidi o per i mandanti di estorsioni recidivi... dentro e basta... comodo pentirsi dopo che si è stati presi per scontarsi le pena... centellinando testimonianze e inventanto stronzate pur di stare fuori di galera venendo stipendiati... 

    E forse è meglio ricordare che l’Italia sta seguendo la strada di molti paesi latinoamericani come il Messico e la Colombia... Andando avanti così fra qualche anno si vedranno immagini così anche in Italia...

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