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Quale nome alla Serie B

Quale nome alla Serie B

Per tutta questa primavera credo che avrò strani e bruschi risvegli, un tarlo sarà attaccato alla mia immaginazione e non ci sono dubbi, avrò poco da pensare, perché tutto quello che m’importa è capire che nome daranno alla Serie B.
 
Dall’1 Luglio 2010 sarà operante la scissione tra le Leghe di A e B e questa’ultima può pensare di farsi nominare come vuole. Il toto-nome, a cui c’è da aggiungere il toto-logo, ha impegnato le migliori menti del marketing italiano, ma il rovello è ancora difficile da districare. Troppi gli interessi semantici in gara: il nazionalista convinto preme per Prima Lega Italiana, mentre l’esterofilo vorrebbe un Second League, per uniformarsi all’inglese all’italiana di cui siamo rimbambiti. L’ermetico, come si sa ha bisogno di certezze, e allora cosa c’è di meglio di un A2 pronto all’uso, rivedibile con un più spocchioso A1. L’Uomo del Palazzo vorrebbe chiamarla Prima Lega Calcio, il barricadero Prima Serie. E non dimentichiamoci del nostalgico assoluto, che opta per Serie B Italia, e del pessimista, che si butta su Serie A di Seconda Divisione.
 
Una buona fetta di padroni del vapore credono nella intitolazione allo sponsor di turno, mentre altri, duri e puri, credono che la sola B basti e avanzi a solleticare l’utente-spettatore. Come un immenso ufficio marketing di quart’ordine, dove ognuno dice la sua senza tenere conto di strategie generali e valori semiologici alla base del prodotto, va a finire che vincerà la corrente del “così abbiamo messo d’accordo tutti”o del “così hanno deciso al piano di sopra”, italica risoluzione senza prospettive dei nostri impeti.

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