Quale federalismo

Non concordo sostanzialmente con coloro che partono dal presupposto che per rendere l’Italia (area geografica e non nazione, secondo il mio umile parere) federale occorra sminuzzare le istituzioni esistenti, denominarle con nuovo sostantivo e lasciarle li a compiere le stesse mansioni.

Dovessi scegliere, mi piacerebbe un Federalismo basato sui Municipi (il valore delle Comunità Locali) e le Aree Territoriali Omogenee (es.: la Brianza o la Daunia) e si basi sulla sostanza che queste aree si sostengano sugli stessi presupposti della Provincia Autonoma di Bolzano, pressoché completamente sganciate da ogni sistema centrale, creabile solo dalla libera associazione delle sopracitate Aree.

Non basterebbe questo però senza l’accompagnamento di un sistema fiscale leggerissimo ed un imposizione sui tributi congrua, ma questo avverrebbe di sicuro, poiché l’Autonomia Fiscale non renderebbe necessarie faraoniche tassazioni. Ma ancora non basta. Quale carburante illimitato ci dovremmo basare sull'esempio svizzero, sulla Democrazia Diretta e Partecipata dei Cittadini alle scelte istituzionali, c'è un abisso fra la grande civiltà delle assemblee popolari di cittadini che si radunano, dove ognuno decide direttamente secondo coscienza dei problemi che lo toccano, che riguardano le sue libertà, la sua cultura e i suoi beni e le riunioni di parlamentari riccamente retribuiti e scelti da non più di una quindicina di segretari di partiti.

Nel suo mix di valori l’assetto istituzionale svizzero è l’esempio sicuramente migliore dove andare ad apprendere… soprattutto perché la Democrazia Diretta Svizzera è come una S.p.A, dove ogni cittadino è "socio" in ugual misura ed il sistema, in un certo senso, concorrenziale tra i Cantoni spinge ognuno di essi a dare il meglio.

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