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Proposte per lo sviluppo del territorio dell’Etruria Meridionale

Le Infrastrutture sono necessarie se fatte per creare e non distruggere l’economia 

L’impegno in politica è per i socialisti da sempre, promuovere la partecipazione della gente, per elaborare un contributo il più possibile qualitativo alla programmazione dello sviluppo sociale ed economico. Questo è ciò che il PSI viterbese intende ancora svolgere con l’organizzazione di apposite riunioni aperte a cittadini, associazioni ambientaliste e di categoria, sindacati, partiti e movimenti politici. Continuare il percorso che ha avuto come tappe importanti il convegno sulla programmazione dello sviluppo interprovinciale-regionale-europeo del PSI di Orte del 2012, la riunione del PSI di Ronciglione del 2015 sul riassetto del territorio e la riunione della Federazione PSI Viterbo del 2016 in presenza del Sottosegretario ai Trasporti e segretario PSI on Nencini.

Dopo la pausa estenuante del Referendum costituzionale che ha giustamente assorbito l’attenzione di tutti, il PSI di Viterbo, a metà dicembre, intende organizzare un Convegno che si prefigge appunto di approfondire gli aspetti qualificanti per una seria programmazione dello sviluppo del viterbese e di tutto il Centro Italia, dal titolo: Proposte per lo sviluppo del territorio dell’Etruria meridionale.

Si vorrebbero con questa convegno provare a ridare centralità alle questioni che interessano i cittadini e cioè la creazione di posti di lavoro e una migliore qualità della vita. Con lo sguardo attento al territorio e a ciò che offre, emerge netta la necessità di chiedere il suo riequilibrio, enormemente squilibrato nei confronti di Roma metropolitana e quindi mettere in atto iniziative anche legislative per la creazione dell’AREA TUSCIA-ETRURIA-UMBRIA di cui faccia parte il viterbese, la parte alta della provincia di Roma con Civitavecchia e il suo Porto, Grosseto, Rieti e l’Umbria (Terni, Orvieto, Perugia ).

Alcune iniziative prese negli ultimi tempi, anche se molto lentamente, vanno verso questa ipotesi. La creazione del distretto turistico dell’Etruria meridionale, l’alleanza tra territori CIVITER (Civitavecchia-Viterbo-Terni-Rieti), vanno accompagnate dalla progettazione di un’AREA che crei occupazione in loco, nel Centro Italia e con le infrastrutture necessarie. Diversamente rischiano di rimanere asfittiche e non propulsive di sviluppo. 

Parte importante del convegno di metà dicembre verrà quindi dedicata alle infrastrutture occorrenti per raggiungere a questo obbiettivo.

Le grandi infrastrutture italiane interessano la provincia di Viterbo solo marginalmente lambendone i confini geografici. Inoltre Ferrovie, Strade, Autostrade, attraversano la provincia tutte in senso longitudinale. Ciò, inevitabilmente, ha accentuato l’attrazione di Roma capitale e trasformato tutto il viterbese in dormitorio, con maggiori problemi alla mobilità.

Il piano di bacino dei trasporti redatto dagli architetti dell’Università della Sapienza e approvato dal consiglio provinciale all’unanimità è la carta di tornasole che può aiutare a comprendere meglio la reale situazione e quali proposte attuare per rompere l’isolamento. In esso preminente è la scelta di allacciare la Provincia di Viterbo al Porto di Civitavecchia, al Centro Italia (Terni-Perugia-Assisi-Rieti) attraverso la Trasversale stradale e la ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte, quindi Porto di Civitavecchia e Interporto di Orte, il Mar Tirreno con il Mar Adriatico. Per migliorare la mobilità all’interno della provincia nel piano è proposta anche la creazione dell’anello Circumcimina a servizio dell’Ospedale Belcolle.

Soldi spesi per la redazione di piani che forse non vengono nemmeno letti da chi di dovere? Noi crediamo che ciò sia inammissibile. Se si commissionano piani poi approvati all’unanimità e restano sulla carta, a che cosa servono? Perché poi non si realizzano?

Per entrare in qualche esempio: A che serve, per creare la trasversale, sconquassare l’agricoltura della costa, con i costi incredibili che ne derivano, quando è possibile l’ampliamento dell’Aurelia bis, con meno soldi e meno impatto ambientale e con la riapertura della ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte far transitare su questa le merci ? Possibile che non si comprenda che continuare a preferire le strade per il traffico merci è una scelta anacronistica, dispendiosa e dannosa? Significa tutelare l’ambiente e quindi la salute degli uomini perseverare nella politica a favore del trasporto su gomma, come si continua a fare in Italia e soprattutto nel viterbese?

L’impatto ambientale dovrebbe essere a cuore di tutti in particolare delle associazioni ambientaliste. Perché si parla tanto di cura del ferro e poi ci sono politici e associazioni ambientaliste che propongono piste ciclabili al posto delle ferrovie? La ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte è necessaria al servizio merci, viaggiatori e turistico. Si ritiene possibile attirare turisti a Viterbo, trasferendoli solo ed esclusivamente con pulmini sulla trasversale? Quanto costa dal punto di vista economico, ambientale e sociale? A chi giova un servizio del genere? Non certo alla collettività, che ne paga le spese ambientali e sanitarie. Quanti viaggiatori a costi nettamente inferiori porta un solo treno? Perché allora c’è ancora chi non vuole comprendere, questa semplice verità?

I motivi per “il ritorno al futuro”, del trasporto ferroviario sono tantissimi. Primo fra tutti la difesa dell’ambiente e la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Lo chiedono i documenti internazionali per la difesa del pianeta e anche l’Unione europea che fissa nel 2050 il trasferimento delle merci su rotaia dell’Italia dall’attuale 7-8 % al 50%.

Una seria programmazione del territorio, che preveda il riequilibrio dello sviluppo, viene prima delle scelte che diventano poi irreversibili. La programmazione deve esaminare attentamente tutti gli elementi, in una sorta di analisi “multicriteri estesa” a tutti gli interventi possibili, poiché questi, se la programmazione è ben fatta, concatenandosi possono determinare sviluppo sociale ed economico e migliore qualità di vita.

Con la nostra breve analisi ne abbiamo indicati alcuni, vorremmo approfondirli con i cittadini al convegno: Proposte per lo sviluppo del territorio dell’Etruria meridionale, che il PSI indice per metà dicembre.

14 novembre 2016  Raimondo Chiricozzi responsabile informazione Federazione PSI Viterbo

Questo articolo è stato pubblicato qui

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