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Processo breve: La legge non è più uguale per tutti

Con l’approvazione del Processo breve alla Camera dei Deputati, viene dato l’ennesimo colpo all’istituto democratico nel nostro Paese. Fondamento degli stati moderni è infatti il principio che la legge è uguale per tutti. Ogni cittadino che sia un impiegato, un insegnate, un contadino, un avvocato od il primo ministro dovrebbero avere le stesse responsabilità e garanzie dinanzi alla giustizia. Questo concetto è ciò che garantisce l’uguaglianza sostanziale di tutti i cittadini, e ci sono voluti secoli di lotte e battaglie affinché fosse affermato.

Un tempo il sovrano accomunava il potere legislativo, esecutivo e giudiziario nella sua persona e li esercitava secondo il suo arbitrio, piegando il volere delle leggi a suo piacimento.

In passato il popolo, l’aristocrazia e il monarca non godevano né degli stessi diritti né dello stesso trattamento dinanzi alla legge, il più debole soccombeva rispetto al più forte.

Nell’età moderna si è affermata l’idea della distinzione dei tre poteri che compongono lo Stato. Si è strutturato questo principio fondando tre istituzione indipendenti: il Parlamento, il Governo e la Magistratura, che esercitano il proprio potere sotto il controllo della sovranità popolare.

Con il voto di ieri alla Camera dei Deputati è come se si fossero portate indietro le lancette della storia.

Il volere di uno infatti viene anteposto al volere della comunità. La legge viene modificata e plasmata secondo le esigenze del Capo del Governo, senza che un organo di garanzia che rappresenti davvero la volontà popolare possa fermare lo scempio in atto.

Nell’antica Roma c’erano i Tribuni della Plebe che potevano mettere il veto su una legge proposta dal Senato, ed evitare che questa venisse approvata, il popolo italiano invece non ha un’istituzione che possa farsi carico della propria voce.

Il parlamento è composto da deputati che non sono stati eletti direttamente dal corpo elettorale, ma nominati dai capi delle coalizioni, spesso questi sono assoldati e comprati come mercenari dalla maggioranza di governo.

Cosa rimane dell’Istituto democratico, che dovrebbe garantire la miglior sintonia tra popolo e potere decisionale? Nulla.

Ieri è stato fatto strame per l’ennesima volta del diritto e delle normali regole della convivenza civile, la sensazione scomoda che ci sia qualcuno superiori alle leggi sarà ancora più forte tra i cittadini italiani. L’ingiustizia e la menzogna l’hanno avuta vinta sui principi di uguaglianza e democrazia.

Il processo breve cancellerà i processi di Silvio Berlusconi, ma è ora che gli italiani con il proprio voto cancellino Silvio Berlusconi. 

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.242) 14 aprile 2011 11:36

    Definizione di processo breve = un processo che arriva a sentenza in tempo breve .

    Definizione di tempo breve = 5 anni (media ) per il 1° grado in italia , 2 anni (max) nel mondo civile.

    Questo decreto abbrevia i processi ? Assolutamente no ,perchè la durata dipende da fattori organizzativi della macchina della giustizia (da terzo mondo) e dai cavilli degli avvocati difensori , spesso collusi con i loro clienti ,specialmente se facoltosi .
    E allora che fa ? Aumenta dello 0,02% i processi che vanno già in prescrizione , ossia che non vedono risarcita la parte lesa e puniti i colpevoli . Tra questi ,per puro caso , ci sono anche quelli del nostro invidiatissimo ( da tutto il mondo) premier Silvio che andrebbe ,almeno in uno ,incontro a molto probabile condanna di 1° grado (Mils) . Cosuccia non da poco che segherebbe le ambizioni del nostro piccolo Napoleone di assurgere al trono d’Italia .
    Importa a qualcuno ? A me , a te e ad una minoranza del paese certamente si , a tutti i fasulli , maneggioni,idioti ed ignoranti certamente no .
    Chi vincerà ? I secondi 
    Che fare ? prendere armi e bagagli ,moglie e figli ,vendere tutto ed andarsene in un paese civile . Ovviamente chi può farlo .

    Un piccolo dettaglio da sottoporre ai normodotati : non vi dice nulla che il " lumbard "Silvio abbia promosso a suo successore il siciliano Alfano ? Quanti hanno capito che cacchio è successo negli ultimi venti anni ? 
    ciao
  • Di Geri Steve (---.---.---.151) 14 aprile 2011 16:21

    Caro Paolo,
    non e’ soltanto da vent’anni che la mafia e’ presente in Vaticano e a Milano, basta pensare ad Andreotti, a Silvio Berlusconi palazzinaro, a Ignazio La Russa...

    Caro Andrea,
    proprio in cio’ che ci ricorda Paolo sta la differenza fra l’aristocrazia di una volta e quella attuale, fondata su un potere mafioso.

    Cari Tutti,
    per risollevarci da questa situazione occorre ricostruire un’identita’ di Italiani onesti e non rincoglioniti dalla TV. Riprendo da Micromega:

    Appello a Napolitano dai "ragazzi di Barbiana: “Presidente, segua Don Milani: non firmi le leggi vergogna”
    Di fronte al degrado morale e politico che sta investendo l’Italia gli allievi di Don Milani hanno scritto al Capo dello Stato un appello per chiedergli di fare obiezione di coscienza ogni volta che è chiamato a promulgare leggi che insultano nei fatti lo spirito della Costituzione. Il testo è pubblicato sul sito www.altreconomia.it attraverso il quale è possibile aderire all’appello.

    Geri Steve

  • Di (---.---.---.113) 14 aprile 2011 17:00

    Mi domando come abbia potuto avallare il Senatore Pisanu la Legge sul Processo Breve a favore dell’Imputato in odor di Mafia , Silvio Berlusconi, considerando ch’è il Dr. Pisanu è Presidente della Commissione Antimafia. Mi sembra che questo ruolo che ricopre doverebbe far pensare che è un Presidente sbagliato nel posto meno indicato, valutando che il medesimo è lo stesso che nega Istituzionalmente per prassi qualsiasi procedimento d’indagine agli indagati del Suo partito! Credo che ci sia un po di anomalia nel posto delicato che ivi ricopre. Come minimo dal momento chequesta Legge truffa è atta a violentare i sacri principi della Legge che deve essere Costituzionalmente uguale per tutti, ma che violenta di fatto tutta la Magistratura, Inquirenti e la Giustizia in particolare ! Mi viene in mente il film UCCIDETE LA DEMOCRAZIA dove lo stesso ON. Psano è considerato uno dei responsabili dei brogli delle Elezioni Politiche del 2006 vicino agli altri di Forza Italia. Mi sa che le supposizioni espresse in codesto film siano molto vicine alla realtà dei fatti !

  • Di paolo (---.---.---.197) 14 aprile 2011 18:29

    Caro Geri , la mafia collude con la politica e la chiesa da sempre hai perfettamente ragione ,Andreotti è soltanto uno degli esempi più eclatanti .

    Allora però la politica era collusa con la mafia , oggi com’è ?
    Io mi riferivo specificamente alla storia economica e quindi politica di Berlusconi che partita dalla banca Rasini di Milano ( la banca di Sindona) ,attraverso i Dell’Utri e i Mangano , con l’aggiunta di inciuci del terzo tipo ,è poi arrivata al capolinea del potere . Non trovi un po’ strano che i suoi sodali più stretti siano quasi tutti siciliani ? Non trovi strano che un lombardo doc come Silvio sguazzi in Trinacria in questo modo ? Schifani è presidente del Senato , non escludo che anche il prossimo presidente della camera sarà siciliano , con la nomina di Alfano (siciliano) a suo delfino poi il cerchio si chiude .Ecco perchè mi riferivo agli ultimi venti anni.
    Trai tu le conclusioni.

    Su Pisanu sarebbe da scrivere un libro , ma credo che non si arriverebbe a capo di nulla . La natura camaleontica di questi notabili democristiani è al limite della percezione umana .Ci rinuncio.

    ciao a tutti.
  • Di Geri Steve (---.---.---.151) 14 aprile 2011 23:00

    Paolo,
    scrivendo di queste faccende non ci si deve sbagliare, sia per correttezza, sia perche’ c’e’ sempre qualcuno pronto ad utilizzare ogni imprecisione per alzare il polverone del "tutto falso" : la banca Rasini non e’ mai stata di Sindona, pur servendo anche lei ai mafiosi per riciclare ed esportare capitali in svizzera.
    E’ stata fondata dal conte Rasini (lombardo), ma forse il vero proprietario era il socio Azzaretto (siculo) e c’erano grossi conti correnti di Riina, Provenzano, Mangano... (tutti siciliani mafiosi). Berlusconi padre e figlio formalmente erano un dirigente ed un imprenditore finanziato attraverso la Rasini. Ovvio che sia la dirigenza che gli investitori di capitale dovevano avere la fiducia della mafia (allora siciliana).

    Sindona (siculo anche lui) aveva la Banca Privata Finanziaria, la Fasco (lussemburgo), interagiva con finbank (ginevra) , diverse banche statunitensi e sopratutto lo IOR (vaticano). Oltre che riciclare ed esportare, investiva lui i capitali mafiosi, e quindi pago’ cara la sua insolvenza.
    Intrecci ce ne sono stati, ad es. la Cisalpina Nassau bank (CdA con Sindona, Marcinkus, Gelli,Calvi...) fu controllata dalla Rasini.
    Va anche tenuto presente che l’invio di capitali all’estero (magari come opere di beneficenza) serviva anche "semplicemente" a pagare partite di droga.

    Oltre che ricordarsi che non tutti i siciliani sono mafiosi (ricordiamoci di Falcone, Borsellino, Genchi...), ricordiamoci che ormai le mafie hanno uomini chiave non chiaramente associati ai luoghi di origine di quelle mafie.

    Tanto per fare un esempio: com’e’ che Berlusconi e Putin sono amici di vecchia data? hanno fatto il liceo insieme? sono compaesani?

    Geri Steve

  • Di paolo (---.---.---.33) 16 aprile 2011 09:59

    Oh ! Geri , nessuna imprecisione .La banca era nominalmente del conte Rasini , altrimenti non si sarebbe chiamata cosi’ ,ma i soldi erano della mafia ed il contabile referente della mafia era Michele Sindona ; inoltre lo stesso Sindona ,oltre alle dichiarazioni di pentiti mafiosi , indico’ in tale banca i proventi del riciclaggio di denaro sporco e dove figuravano , come tu dici ,alcuni clienti come certi Totò Riina , Pippo Calo’ e Bernardo Provenzano (oltre a tutto l’intrigo IOR ) . E siccome il procuratore generale di questa banca era diventato nel frattempo il sig. Luigi Berlusconi e siccome i capitali iniziali svizzeri, che lanciarono come imprenditore Silvio , sono ancora un’oggetto misterioso , fatti tu due considerazioni .

    Quindi proprio non capisco dove stia l’imprecisione dell’informazione che tu lamenti .
    Una banca " siciliana " nel cuore di Milano , non ti dice nulla ?

    Per quanto attiene la sicilianità , nessuno nega i meriti di Falcone ,Borsellino , Ingroia ecc. ,e vorrei vedere , ma vuoi farmi credere che il mio era un discorso xenofobo e che la società siciliana non sta alla mafia come l’ape al miele ? Richiamavo l’attenzione sul fatto che un lombardo doc avesse rapporti consolidati da lungo tempo con siciliani , tra cui uno ,cofondatore di Forza Italia , condannato per collusione mafiosa e che , guarda che combinazione , i suoi supporter politici più importanti sono proprio siciliani .A te non dice nulla? . Non è dietrologia , caro Geri , è logica induttiva anche piuttosto elementare .
    Su Putin proprio non capisco il nesso . ma che c’entra Putin ? Era amico anche di Ghefddafi , e allora ? Dove ci sono i soldi c’è Silvio , almeno su questo spero che ci troviamo d’accordo.
    ciao

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