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Poveri in Italia: in dieci anni le persone in povertà sono aumentate del 165,2%

Rapporto Caritas sulla povertà 2017 –– Nell’ultimo decennio le persone in povertà assoluta in Italia sono aumentate del 165,2% e a farne le spese sono soprattutto i giovani al quale si prospetta un “futuro incompiuto, venato da difficoltà e arretratezze”. E’ quanto emerge dal rapporto sulla povertà di Caritas, quest’anno denominato “Futuro anteriore” per enfatizzare la situazione di forte disagio vissuta dalle nuove generazioni.

Italia lontana dall’obiettivo UE 2020

Lo studio di Caritas inizia con l’analisi del contesto europeo e la valutazione degli obiettivi di riduzione della povertà previsti dalla Strategia Europa 2020. Un piano che mira a ridurre il numero di persone a “rischio o in situazione di povertà ed esclusione sociale” di 20 milioni in Europa e di 2,2 milioni in Italia. Traguardi lontani considerato che gli ultimi dati Eurostat disponibili, quelli del 2015, evidenziano la crescita delle persone in difficoltà nel Vecchio Continente: 117,8 milioni, 1,5 in più del 2010 e pari al 23,3% della popolazione presente nell’UE a 27 Paesi. La tendenza al rialzo è più consistente nel Bel Paese dove le persone a rischio passano da 14,9 a 17,5 milioni, pari al 28,8% della popolazione. Viceversa, è contrapposto l’andamento delle persone con grave deprivazione materiale, in calo in Europa del 6,2% e in crescita del 63,7% in Italia dove ha raggiunto la quota di 7,2 milioni. Un incremento record nella UE.

La povertà assoluta in Italia

Il trend al rialzo della povertà assoluta in Italia è confermato dai dati Istat che attestano una crescita del 165,2% delle persone in forte difficoltà economica dal 2007 al 2016. Un incremento che a portato il computo dei poveri assoluti a 4,7 milioni (pari al 7,9% dei residenti) e delle famiglie in grave disagio a 1,6 milioni (6,3% del totale). Quattro le categorie più svantaggiate: “i giovani fino ai 34 anni, i disoccupati o i nuclei il cui capofamiglia svolge un lavoro da “operaio e assimilato”, le famiglie con figli minori e i nuclei di stranieri e misti”. Dal rapporto Caritas emerge pure un’inversione di tendenza dei nuovi poveri. Se nel 2007 la maggioranza delle persone in stato di privazione erano gli over 65, oggi l’andamento indica che la povertà cresce al diminuire dell’età. Il record, quindi, si ha tra gli under 34, dove oggi 1 su 10 vive in stato di povertà assoluta contro 1 su 50 di un decennio fa. “Ancora più allarmante”, sottolinea la Caritas, “risulta essere la situazione dei minori: in Italia se ne contano 1 milione 292 mila che versano in uno stato di povertà assoluta (il 12,5% del totale). All’interno delle famiglie dove sono presenti tre o più figli minori la situazione è particolarmente critica: l’incidenza della povertà assoluta sale infatti al 26,8%, coinvolgendo così quasi 138 mila famiglie e oltre 814mila individui”.

Record di neet e di giovani disoccupati

Il rapporto Caritas include diversi approfondimenti sulla condizione giovanile. Tra le considerazioni emerse citiamo l’aumento del divario di ricchezza tra giovani ed anziani, la scarsa mobilità intergenerazionale italiana che rende difficile ai figli delle famiglie povere di raggiungere status socio-economici più alti e l’alta presenza nella Penisola di neet, i giovani senza lavoro che non studiano e non seguono corsi formazione. Nel 2016 erano 3 milioni 278mila giovani, pari al 26% della popolazione tra i 15 e i 34 anni, la percentuale più alta d’Europa davanti a Grecia (25,6%) e Bulgaria (22,8%). Preoccupante è pure il tasso di disoccupazione giovanile, salito di oltre 17 punti percentuali (dal 20,4% al 37,8%) dal 2007 al 2016 e oggi tra i più alti d’Europa dove la media è del 18,7%.

Il rapporto Caritas “Futuro anteriore” completo è consultabile qui.

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