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I pacifisti e l’Ucraina

LIBRI Novità – Desideriamo tutti la Pace. Eccetto i commercianti d’armi e una minoranza di (dis)umani con interessi politici, economi e finanziari. Perché la guerra è orrore, distruzione, violazione dei diritti umani. E perché a pagarne il conto sono sempre i civili, soprattutto i più vulnerabili come bambini, donne e anziani.

 La conferma, se ce ne fosse bisogno, arriva dal conflitto ucraino, atroce come i predecessori. Eppure si susseguono nel tempo senza pausa generando nuovo astio e rancore e favorendo l’innalzamento delle spese militari a scapito di istruzione, sanità, servizi sociali e tutela ambientale. Voci preziose in tempi di crisi culturali, pandemiche, sociali e climatiche. Per raggiungere l’utopica Pace, però, è necessario conoscere le ragioni della guerra, sapere leggere le dinamiche che portano allo scontro per poterlo prevenire. Un’opportunità di conoscenza arriva da “I pacifisti e l’Ucraina”, ebook edito da Sbilanciamoci! per dare voce alle ragioni della pace e dei pacifisti, ma utile per capire le cause del conflitto e gli strumenti per risolverlo. Una narrazione in tre parti pensate per analizzare le vicende storiche ed economiche della guerra in corso, nonché per svelare le visioni dei pacifisti. E soprattutto per completare il racconto parziale di giornali e televisioni di quanto sta succedendo nell’Est europeo con molteplici contributi. Una risorsa preziosa, dunque, per comprendere l’oggi e per elaborare percorsi di Pace per il domani.

Riportiamo di seguito l’editoriale di Giulio Marcon che spiega le ragioni del libro, mentre per approfondire i contenuti vi consigliamo di leggere l’articolo di presentazione (qui il link) dal quale è possibile pure scaricare il volume. La pubblicazione è gratuita, ma potete versare un contributo, anche direttamente dal sito a favore di Sbilanciamoci! per sostenere le loro attività.

Vincere la pace

80 sono i milioni che mandiamo ogni giorno a Mosca per comprare il gas russo: più di 2 miliardi e mezzo dall’inizio della guerra. Più di 22 sono i milioni che abbiamo incassato, dalla Russia, tra il 2015 e il 2020 dalla vendita di armi leggere, mitragliatrici e qualche decina di blindo denominati Lince, che magari ora sono usati nella guerra in Ucraina. Dal 2014 ci sarebbe stato l’embargo sulle armi in Russia, fatti salvi i contratti firmati in precedenza.

 

E così è successo. I vecchi contratti sono andati avanti.

Chi aggredisce i pacifisti perché contrari all’invio delle armi in Ucraina, si scorda puntualmente – e ipocritamente – di ricordare questi fatti: che i russi stanno combattendo anche con armi che arrivano dall’Italia e che stiamo finanziando la guerra di Putin, grazie all’acquisto del gas. Di fronte al business bellico o alla necessità di farsi la doccia calda, la realpolitik la vince sull’afflato etico.

Da sempre i pacifisti si battono -inascoltati- per ridurre le spese militari e limitare il più possibile il commercio di armi. Invece la Camera qualche giorno fa ha votato per portare al 2% del PIL la spesa militare: una vergogna. Il business delle armi non si ferma davanti a nulla. La compagnia Leonardo (la maggiore produttrice italiana di armamenti e per il 30% di proprietà del Tesoro) ha venduto nel 2021 anche caccia da guerra al Turkmenistan (ex Unione Sovietica, governo silente di fronte alla crisi ucraina): si tratta di un paese dove vengono violati i diritti umani, negata la libertà di stampa, praticata la tortura e il lavoro forzato. Negli ultimi 10 anni il governo del Turkmenistan ha speso 340 milioni in armi italiane.

Ora, questi pochi fatti e questi scarni numeri non vengono mai citati da diversi (non tutti) giornalisti e opinionisti presenti alle trasmissioni televisive o autori di commenti su giornali e settimanali. Fanno gli eroi con la pelle degli altri e si erigono a custodi della morale (bellica): conducono una loro personale “guerra di carta”, mentre nella guerra vera muoiono le persone in carne e ossa. La verità (e l’informazione) sono le prime vittime della guerra.

Ecco perché consigliamo ai nostri lettori di scaricare (gratuitamente) dal nostro sito l’ebook “I pacifisti e l’Ucraina” in cui diamo ospitalità a tante voci e punti di vista, cercando di ricostruire le cause di questo conflitto e di proporre i modi per uscirne: non per vincere la guerra, ma vincere la pace.

Autori

Maciej Bartkowski è un esperto di resistenza civile e insegna strategie nonviolente alla Johns Hopkins University; è autore di Recovering Nonviolent History. Civil Resistance in Independence Struggles (Lynne Rienner, 2013) e del paper “Nonviolent Civilian Defense to Counter Russia Hybrid Warfare” (Johns Hopkins Krieger School, 2015).

Sofa Basso è ricercatrice sul disarmo nell’unità investigativa di Greenpeace Italia.

Guido Caldiron, giornalista de il manifesto, esperto di nuove destre.

Luciana Castellina ha fatto parte del gruppo che ha fondato il manifesto, è stata deputata italiana ed europea, è tra le fgure di rilievo del movimento per la pace italiano ed europeo.

Vincenzo Comito, economista, ha lavorato nell’industria, ha insegnato all’Università di Urbino, è autore di molti volumi sull’economia italiana e internazionale; collabora con Sbilanciamoci.info.

Donatella della Porta è professore di scienza politica alla Scuola Normale Superiore di Firenze ed è tra i maggiori esperti di movimenti sociali internazionali.

Monica Di Sisto, giornalista, esperta di commercio internazionale, è vicepresidente di Fairwatch.

Maria Chiara Franceschelli è una dottoranda in Political and social sciences alla Scuola Normale Superiore di Firenze.

Thomas Friedman è un commentatore del New York Times; ha vinto tre Premi Pulitzer per il giornalismo.

David Harvey è professore al Graduate Center of the City University of New

York ed è tra i maggiori intellettuali marxisti contemporanei.

 

Mary Kaldor è professoressa di Global Governance alla London School of Economics; è stata una figura di spicco del movimento per la pace e i diritti umani in Europa dagli anni ’80 a oggi.

Henry A. Kissinger è stato Consigliere per la Sicurezza Nazionale e Segretario di Stato degli Stati Uniti durante le presidenze di Richard Nixon e Gerald Ford tra il 1969 e il 1977.

Martin Köhler è stato attivo negli anni ’80 nel movimento pacifsta europeo e nella Berghofstiftung für Konfliktforschung a Berlino Ovest; ha poi lavorato al Gruppo Verde al Parlamento Europeo.

Anatol Lieven è senior research fellow sulla Russia e l’Europa al Quincy Institute for Responsible Statecraft di New York.

Dmitri Makarov è un attivista russo per i diritti umani e contro la guerra; fa parte del Consiglio del Moscow Helsinki group.

Giulio Marcon, attivista e ricercatore, è tra le figure di rilievo del movimento per la pace ed è stato deputato italiano.

Martino Mazzonis è un giornalista esperto di politica internazionale; collabora a l’Essenziale.

Alessandro Messina è un esperto di fnanza etica e sostenibile, è stato direttore di Banca Etica e collabora con Sbilanciamoci.info.

Grazia Naletto è responsabile delle attività di Lunaria su antirazzismo e accoglienza e dirige il sito Cronachediordinariorazzismo.org.

Leopoldo Nascia è un esperto di politiche economiche e spesa pubblica ed è ricercatore della Campagna Sbilanciamoci!

Alberto Negri è un giornalista esperto di politica internazionale; collabora con il manifesto.

Norman Paech è professore di diritto pubblico ad Amburgo ed è stato deputato al Bundestag per Die Linke.

Mario Pianta è professore di politica economica alla Scuola Normale Superiore di Firenze ed è stato attivo nel movimento per la pace.

Yurii Sheliazhenko è segretario dell’Ukrainian Pacifst Movement, membro dell’Ufcio europeo per l’obiezione di coscienza e fa parte del direttivo della rete pacifsta internazionale World Beyond War.

Maurizio Simoncelli è vicepresidente e cofondatore dell’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo.

Francesco Strazzari è professore di Relazioni internazionali alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Scheda

Autore: AA.VV
Titolo: I pacifisti e l’Ucraina. Le alternative alla guerra in Europa
Pagine: 186
Immagini: no
Prezzo: gratuito (ebook)
Editore: Sbilanciamoci!
Anno: 2022
Sitosbilanciamoci.info

Questo articolo è stato pubblicato qui

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