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Poletti e la Laurea. Schizzinoso? No. Universitario e disoccupato

di Vincenzo G. PALIOTTI

Dichiarazioni come quelle del ministro Giuliano Poletti danno l’idea precisa di quanto questi sfrontati manichini del potere finanziario siano lontani dalla realtà, quanto ignorino le tematiche e le problematiche che si presentano a un giovane che spera di avviarsi al lavoro e/o allo studio.

Il ministro incita i giovani “schizzinosi” ad “andare a lavorare”, che – per come lo dice – pare che questi vogliano perdere tempo all’università e, sempre per i suoi toni arroganti e sprezzanti, quasi privando il Paese di quelle “risorse” che sono indispensabili per mandare avanti il mondo del lavoro. E qui non ci starebbe male una risata sonora.

Confermando quanto detto rispetto alla conoscenza della realtà, oggi un giovane è quasi “costretto” a prolungare il suo percorso studi perché dove lo trova il lavoro? Un tempo era così: quando non si poteva arrivare alla laurea, si entrava nel mondo del lavoro, con il diploma superiore e c’era anche chi ci entrava con la terza media.

Allora si poteva, allora un lavoro lo si trovava. E’ veramente ridicolo che il ministro del Lavoro (suo, personale) non si sia fatto questo elementare discorso. Credo che come il suo premier, lui viva degli annunci vuoti e falsi che parlano di aumento dell’occupazione, lui come il suo premier ha vissuto sempre in “discesa”: le salite le hanno sempre lasciate agli altri.

Va detto anche che, come usa fare questo governo, cercare giustificazioni addossando colpe addirittura alle vittime di una situazione di cui proprio loro sono i maggiori responsabili, è tipico di chi è incapace di risolvere un problema e quindi ne addebita la responsabilità ad altri.

Eh si, perché a parte quella schifezza di Jobs Act che serve solo a togliere diritti ai “fortunati” che un lavoro ce l’hanno, cosa è stato fatto per aumentare l’occupazione? Quali misure sono state prese perché un giovane uscito dall’università possa entrare nel mondo del lavoro? E dove sono tutti quei posti di lavoro che aspettano i “giovani non schizzinosi” che decidono di lasciare l’università? Senza contare che oltre ai giovani abbiamo anche gli esodati, un nuovo genere di disoccupati che competono con i “giovani non schizzinosi” di Poletti.

E allora viene fuori evidente e chiaro che questo governo lavora (?) contro il popolo del quale non nutre nessuna fiducia né stima: lo dimostrano le riforme ed i decreti che sembrano delle azioni punitive e per quello che servono escludono dai benefici proprio i cittadini bisognosi. Benefici che invece vanno tutti a favore delle classi privilegiate, dei poteri forti ed oscuri: le dichiarazione di Poletti ne sono l’ulteriore prova.

Per tutto questo la speranza che questi “improvvisati” governanti vengano destituiti diventa una necessità, per riportare le cose nella loro giusta dimensione. Sono loro, nei palazzi del potere, al servizio del cittadino, come avviene in tutte le democrazie del mondo, sono loro a dover rendere conto del loro operato.

A noi che siamo lo Stato, come dice la Costituzione.

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