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Home page > Tempo Libero > Cinema > Playback, lo sapete che il cinema vi ruba l’anima?

Playback, lo sapete che il cinema vi ruba l’anima?

Sorprendente horror estremamente teso e funzionale, Michael A. Nickles realizza con Playback il film che non ti aspetti, pur giocando col già visto sia dal punto di vista orrorifico che da quello degli omaggi al genere e al cinema tout court.

Julian sta realizzando con i suoi compagni di classe un film che riproduce un massacro che venti anni prima segnò indelebilmente la vita della cittadina.

Ma in quella storia c’è qualcosa di non ancora troppo chiaro se è vero che le ricerche del ragazzo vengono osteggiate, e non solo dalla madre.

Vi ho buttato lì solo il soggetto perché la base è quella e perché non voglio rivelarvi troppo di una trama che si sviluppa con non poche sorprese coinvolgendo lo spettatore dal primo all’ultimo minuto.

La sequenza prima dei titoli di testa ci mostra con crudezza e violenza gli eventi del 1994 che danno vita alla storia, ed è una sequenza ottima sotto diversi aspetti, non ultimo il giochino delle riprese video dei protagonisti, una volta tanto ben fatte e assolutamente funzionali.

Funzionali perché il video, il film, il cinema hanno un loro ruolo diretto e fisico nella vicenda, che ad un certo punto coinvolgerà anche un leggendario inventore della settima arte mai riconosciuto (prima di Edison, prima dei Lumiere). Insomma si gioca anche col cinema (prendetelo come un omaggio un po’ macabro).

Poi però Playback è anche uno di quegli horror giovanili che hanno avuto tanta fortuna negli anni ’80 pieni di giovani e belle ragazze. Film che sono poi stati omaggiati e rivisitati da Scream, e proprio a Scream non mancano i riferimenti, quando ad esempio i ragazzi si divertono a giocare con i film horror.

E nemmeno mancano le perversioni, con quello strano ragazzo che passa il tempo a raccogliere video e a spiare la gente e quel poliziotto perverso che da lui compra video che riprendono le compagne di scuola…

Verrebbe voglia di raccontare altro ma vi rovinerei un finale con una rivelazione forte che è davvero notevole.

Bravo l’intero cast, da Johnny Pacar alla splendida Ambyr Childers, all’inquietante Toby Hemingway.
Senza dimenticare la partecipazione di Christian Slater.

Ben girato, ben costruito, buono il make up, buono (era ora) l’utilizzo dei video amatoriali nella vicenda… insomma il film che non ti aspetti!

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