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Più che interessante

Ho ricevuto dal CFFB (Consiglio delle Donne francofone del Belgio) una guida molto interessante, che si chiama di sopravvivenza. Secondo me, tanti uomini italiani dovrebbero leggerlo. Anche altri, purtroppo.

Comincia con i miti. Il primo tratta dell'uomo preistorico che cacciava, mentre la donna rimaneva nella caverna con i bambini. A cosa serve? A legittimare l'attuale ripartizione sfera pubblica-sfera privata tra donne ed uomini, tante altre cose che sarebbero immutabili. E' così. La donne sceglie un uomo capace di proteggerla, l'uomo ha delle competenze per "l'esterno" (il pene), la donna per l'interiorità (la vagina), gli uomini sono dei guerrieri, le donne sono dolci, ...

Ma, chiede il libro, come è nata questa visione dei ruoli donna-uomo? Dalla preistoria? E di ricordare la frase di Antoine Prost: "La storia è fatta dagli storici". 

La preistoria ed i cliché: l'uomo con un vestito di pelle, che fa un fuoco con i selce, la donna che si rifugia nella grotta con i piccoli.

Questa è la dimostrazione degli uomini, che hanno scritto la preistoria per primis perché infatti non si tratta di donne. Si chiamano Jacques Boucher de Perthes, don Henri Breuil, ... E poi ce ne sono delle donne, che hanno scritto nei manuali di storia: Brigitte Deluc, Catherine Perlès o che sono responsabili di musei, Dominique Baffier, Anne-Elisabeth Riskine, ...

Eppure, come dice Alain Testart, non abbiamo nessuno dato per studiare questi rapporti umani, che non hanno lasciato nessuna traccia. Disponiamo solo di vestigi da interpretare. Una storiella significativa: il geologo William Buckland ha scoperto nel 1823 uno scheletro nel Galles, tutto dipinto di ocra rossa. Lui ha affermato che si trattava di una persona dell'epoca romana antica. Perché? Era creazionista e, per lui, non era possibile immaginare una presenza umana prima del diluvio. Ha anche pensato che era una donna perché c'erano elementi decorativi, pendenti, gioelli vicino a lei. Dopo è stato riconosciuto un uomo giovane del paleolitico superiore.

Secondo l'archeologo Dean Show, le autrici delle pitture rupestri sarebbero donne, dopo che lui ha studiato otto grotte e paragonato trenta "mani negativi". Ed allora arriviamo ad interpretare i disegni in modo diverso: forse le donne cacciavano quanto gli uomini. L'antropologo Mark Dyble dice che uomo e donna avevano probabilmente un'importanza identica nel gruppo, abbastanza ugualitaria. E, dice lui, questo rapporto uguale avrebbe permesso una strategia di sopravvivenza della specie. Con l'agricoltura sono apparse le disuguaglianze, quando gli uomini hanno iniziato ad accumulare le risorse.

Françoise Beck

Fonte:

"Pour une éducation à l'égalité des genres. Guide de survie en milieu sexiste. Tome 1", CFFB.

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