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Pisapia: pressioni della Cina, niente cittadinanza onoraria al Dalai Lama

In campagna elettorale giocava a fare il rivoluzionario, prometteva di cambiare Milano e di “non lasciare indietro nessuno”, voleva una città “per tutti”. Alla domanda “che personaggio vorresti incontrare”, il candidato Giuliano Pisapia rispondeva così: “Il Dalai Lama”. Oggi che è Sindaco è cambiato tutto.

 

A Milano fa caldo, molto caldo. A Palazzo Marino c’è molta delusione per le ultime mosse del sindaco. Anche gli artisti di strada accusano Pisapia di aver tradito le promesse fatte in campagna elettorale: la giunta ha ridotto gli spazi a disposizione di mimi e suonatori, preferendo concedere il suolo pubblico all’evento “Milano Moda Uomo”. Via gli artisti di strada, al loro posto le sfilate dell’Alta Moda. E’ la rivoluzione arancione. Gli artisti arrivano addirittura a rimpiangere Letizia Moratti:

Quando ho iniziato a suonare - dice Matteo Terzi, in arte ‘Soltanto’, a nome del Gruppo musicisti di strada di Milano – il mio sindaco era Letizia Moratti, la cui attenzione per le arti di strada rasentava lo zero. Ma in un anno di rivoluzione arancione mi duole dire che si è riusciti a fare anche peggio. Noi offriamo un servizio culturale gratuito e non chiediamo finanziamenti pubblici.

Ma il caso più clamoroso di questi giorni riguarda sicuramente il Dalai Lama. Il Consiglio Comunale, con una delibera sottoscritta da tutti i partiti, aveva deciso di conferire la cittadinanza onoraria al leader dei tibetani, ma poi qualcosa è cambiato. Il Sindaco ha ricevuto pressioni “molto forti”, e la Cina ha sostanzialmente minacciato di boicottare l’Expo. Apriti cielo.

A questo punto il leader rivoluzionario, e ci riferiamo a Pisapia, ha calato le braghe: niente cittadinanza, con tanti saluti al Dalai Lama (proprio la personalità che, più di tutte, il sindaco dichiarava di voler incontrare).

Si farà qualcosa di meno impegnativo, ma il comportamento di Pisapia è lo stesso della Moratti durante il suo mandato. A differenza, ad esempio, di Alemanno: il sindaco di Roma concesse la cittadinanza onoraria al Dalai Lama nel 2009. La Cina sospese per tre anni i rapporti con la Capitale, ma lì non c’era un Expo da organizzare. Ma nemmeno un sindaco rivoluzionario…

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