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Pirelli Viaggia Verso Pechino

Firmato l’accordo con ChemChina Camfin, primo socio di Pirelli (con il 26,2%), ha comunicato di aver raggiunto un accordo per cedere la sua quota al colosso cinese, ChemChina. Dopo l’operazione sarà creata una nuova società, Bidco, che lancerà un’Opa totalitaria sulle azioni Pirelli in circolazione al prezzo di 15 euro così da toglierla dal listino di Piazza Affari.

L’offerta, che si riferisce sia alle azioni ordinarie che a quelle di risparmio, è per entrambe di 15 euro. Dopo l’annuncio dell’offerta, le azioni ordinarie hanno aperto le contrattazioni in rialzo dell’ 1,5% a 15,46 euro, mentre le risparmio da 15,2 euro di venerdì ripartono a 15,9 euro con un aumento del 4,4%. In base a questi movimenti sembra che il mercato voglia chiedere un premio più alto per aderire all’Opa e permettere il delisting delle azioni. Tenendo conto che l’attuale prezzo comprende anche un dividendo (0,32 lo scorso anno sulle ordinarie e 0,39 sulle risparmio), che probabilmente verrà pagato prima dell’offerta, è come se l’offerta stessa venisse lanciata a 15,32 sulle ordinarie e a 15,39 sulle risparmio.

Puoi seguire le quotazioni del titolo tramite la piattaforma di trading IG che offre dati di borsa live. Una volta avvenuto il delisting da Piazza Affari, l’attività di Pirelli potrebbe essere divisa in due: da un lato le gomme per i camion e i macchinari pesanti, dall’altro, i pneumatici per auto e moto. La prima si chiamerà “Pirelli Truck” e probabilmente verrà fusa con Aeolos, controllata da ChemChina. La seconda, “Pirelli Tyre”, dovrebbe tornare in borsa entro il 2020, e sarà Tronchetti Provera, in quanto amministratore delegato, a occuparsi della tempistica e della modalità con cui verrà quotata. Per quanto concerne la governance, 8 consiglieri andranno a ChemChina, compreso il presidente, mentre gli altri 8 saranno suddivisi tra Italia e Russia.

Nel caso in cui non si dovesse verificare il delisting il consiglio di amministrazione rimarrà di 15 membri, 8 cinesi 4 italiani e russi e 3 della minoranza di mercato, mentre tronchetti Provera occuperà la poltrona di vice-presidente esecutivo. La ChemChina è un colosso da 244 miliardi di yuan di fatturato (circa 36 miliardi di euro), opera in sei diversi settori dalla chimica dei nuovi materiali alla gomma, è presente in 140 Paesi con 118 controllate tra cui nove quotate, 6 divisioni e 24 centri di ricerca. Società a controllo statale nata nel 2004 e amministrata dalla Sasac, il braccio del governo a cui fanno capo buona parte delle industrie di Stato cinesi.

Francesco Fucà



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