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Piante al telefono: le mini serre per il recupero delle vecchie cabine telefoniche

In Italia ben novantamila sono i telefoni pubblici in disuso, di cui 3650 solo nel comune di Roma. Le care e vecchie cabine telefoniche, che prima dell'avvento del cellulare ci hanno permesso di comunicare con le nostre famiglie e i nostri amici, sono state abbandonate lungo i marciapiedi e silenziosamente attendono dal 2011 di essere rimosse.

Questa la premessa all'iniziativa lanciata da Guerrilla gardening e Design partecipativo, decisi a dare nuova vita alle vecchie cabine telefoniche attraverso il progetto “Piante al telefono”. L'idea è quella d'installare delle “serre urbane” all'interno delle cabine con l'obiettivo di stimolare il senso civico e partecipativo dei cittadini sulla questione ambientale.

“Piante al telefono” nasce e si sviluppa grazie all'idea di Silvia Minenti, giovane designer, e prende il via nel quartiere di Prati, a Roma. Qui le cabine con affisso il cartello “Questa cabina sarà rimossa”, sono state trasformate in orti urbani in miniatura, dove salvia, rosmarino e lavanda possono essere curati dai passanti.

In un'intervista pubblicata su greenMe, la creatice del progetto dichiara:

"

Chiunque potrà prenderle o aggiungerne altre, purché se ne abbia cura tutti assieme, diffondendo e moltiplicando il numero di queste nuove serre. L'obiettivo principale del progetto è ricreare quella rete collaborativa che legava gli abitanti di uno stesso quartiere e che la logica consumistica ha ormai cancellato. Quando l'oggetto pubblico viene abbandonato dalle istituzioni perde di dignità e questo legittima la cittadinanza a non averne cura; basterà un solo gesto che ne estenda le sue funzioni – da cabina telefonica a serra - per trasformarlo nuovamente in un oggetto di condivisione e di scambio che, in quanto tale, necessiti la cura e l'attenzione delle persone affinché duri nel tempo"

L'idea di riutilizzo delle cabine telefoniche aveva già spopolato negli Stati Uniti, tant'è che a New York, grazie all'idea dell'architetto John Locke, era nato un progetto di “scaffalatura telefonica” che ha visto la trasformazione delle cabine in book-sharing point.

 

 

Foto: greenMe & PianteAlTelfono

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.169) 3 aprile 2014 02:48

    Quante aree si potrebbero ricavare da spazi inutlizzati o utilizzati male. Pensiamo a quanto verde potremmo inserire nelle citta’, quante piante che possono fare da polmone in contrasto allo smog, con mangiafumo (si veda qui: http://www.piante.it/mangiafumo/) e altre piante per iniziare una riconversione della nostra urbanistica.

    Molti paesi sono gia’ molto avanti in tal senso, noi invece continuiamo a voler cementificare ritenendo le aree verdi come uno spazio da occupare in altro modo.

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