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Pericolo alluvioni in aumento?

All’inizio del 2013 è toccato all’Australia, a metà giugno al Canada, a seguire Europa Centrale e Cina. Senza dimenticare il terribile novembre dello scorso anno per la Sardegna e la provincia di Modena solo qualche settimana fa. La lista delle alluvioni che ha colpito l’Italia, l’Europa e, più globalmente, l’intero pianeta solo nel 2013 è molto lunga e con essa anche la coda di perdite e danni. Secondo uno studio pubblicato su Nature Climate Change, i danni causati dalle alluvioni, solo in Europa, potrebbero duplicare entro il 2050.

I ricercatori, un team di esperti in idrologia, matematica, economia e cambiamento climatico affiliati a diversi istituti europei, hanno combinato i modelli di previsione di cambiamento climatico con quelli di sviluppo socio-economico per ottenere una stima del rischio di alluvioni a livello europeo e per ipotizzare delle misure di intervento.

I risultati dello studio descrivono come la perdita media dovuta alle inondazioni potrebbe arrivare a 23.5 miliardi di euro entro il 2050, contro i 4.9 miliardi medi annui registrati tra il 2000 e il 2012. Inoltre, le grosse alluvioni, come quella avvenuta in Europa nel 2013, potrebbero essere più frequenti, passando da una ogni 16 anni ora a una ogni 10 anni entro il 2050. Le cause di questo significativo aumento individuate dai ricercatori sarebbero così ripartite: lo sviluppo socio-economico, e la conseguente urbanizzazione, saranno respondabili per i due terzi dell’aumento mentre il restante un terzo sarà causato dalla diversa distribuzione delle pioggie legata al cambiamento climatico.

Lo studio introduce un’importante novità rispetto ai modelli precedenti, come spiegato da Stephen Hochrainer-Stigler, coordinatore dello studio.

I modelli di valutazione del rischio attuali considerano ogni fiume come indipendente dagli altri. In realtà, i fiumi in Europa sono strettamente correlati tra loro. Se i fiumi straripano nell’Europa centrale è probabile che lo stesso succederà anche nell’Europa dell’est. Per questo dobbiamo essere pronti a gestire i rischi di stress finanziario su larga scala se vogliamo essere nella posizione di promuovere un recupero rapido e globale.

Lo studio sottolinea, infine, l’importanza di investire in misure di prevenzione. Adottare sistemi di protezione adeguati contro le alluvioni o, semplicemente, rinforzare quelli già esistenti potrebbe ridurre le perdite previste entro il 2050 di ben il 30%, con un risparmio previsto di 7 miliardi di euro. Uno sforzo oneroso, quindi, ma che sarebbe ampiamente ripagato alla luce di queste previsioni.

Di Silvia Reginato

Crediti immagine: Pixabay

Questo articolo è stato pubblicato qui

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