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 Home page > Tribuna Libera > Perché smacchiare i giaguari non ha funzionato, e altro

Perché smacchiare i giaguari non ha funzionato, e altro

Si è votato lunedì: ancora le schede sono calde delle mani degli scrutatori. È ovvio pensare, che con quello che sto scrivendo, non sto aggiungendo niente di così nuovo alla riflessione post-elettorale: ricca, profonda, studiata, scientifica. 

Ma altrettanto ovvio, che un blog come il mio, scritto da uno come me, qualcosa dovesse pur dire sull'#elezioni 2013: anche perché - e lo dico francamente - chi non si è fatto un'idea, chi non ha seguito con attenzione, chi non è minimamente interessato da ciò che succede e succederà, è un guitto, ignavo, indegno di ogni altra definizione, indegno di essere cittadini di questo o qualche altro paese. Lo dico, lo confermo, e lo ridirò di nuovo ogni volta che dovessi accedere all'argomento.

Detto questo, adesso proverò con un modo schematico, di trasmettervi almeno un po' (diciamo per la parte più lineare) di quel che mi frulla in testa. Tipo psicoanalisi, dai.

PD Tremendo. Il vero sconfitto delle elezioni è il partito, poi Bersani. Un partito che ha avuto il grosso onere, diventato poi macabro errore, di credere che il Segretario potesse essere un buon candidato premier. Il Partito Democratico, ha perso un'occasione che mi piace definire "evolutiva": la candidatura di Renzi, sarebbe stata un'evoluzione sociale, culturale, politica per l'Italia. E lo dico io: chi segue questo blog, sa più o meno come la penso su Renzi (per gli altri un link utile può essere questo). È banale: soprattutto è banalmente così, nel senso che il PD è sempre stato disconnesso con la volontà della società civile. E con "società civile" intendo qui, quelli che sono fuori dai meccanismi del partito, quelli che non operano in politica, quelli che sono distanti dalle costrizioni ideologiche, quelli che non hanno interessi economici legati (è brutto dirlo, ma esistono). Cioè quelli che sono un buon numero di elettori, che potrebbero votare il PD, che sarebbero l'ampliamento della base elettorale e che il PD ha deliberatamente deciso di snobbare. Da sempre: praticamente dalla fase costitutiva, quando millantava interesse verso questa bella (con la massima accezione possibile) porzione della società, ma in realtà pensava solo a sé stesso: DS + Margherita. Risultato: la debacle ormai conclamata.

PDL Tremendo. Tremendo pensare che il consenso sia ancora così ampio. Dal punto di vista tecnico, in questo momento Silvio Berlusconi (e badate bene, lui: non il suo partito) è il vero vincitore: lui e la sua rimonta, che io stesso credevo impossibile. L'Italia è un Paese ignorante e credere di votare PdL per votare a destra, è da ignoranti. Il PdL non sarebbe la destra di nessuna sinistra in nessun posto del mondo. Ma le invettive sull'IMU, la strategia di passare come un oppositore al governo uscente, quando invece era di fatto un sostenitore e prima ancora principale elemento di composizione, ha valso quei punti in più. L'Italia è un paese di ignoranti: l'ho detto due righe fa. Troppa poca educazione civica insegnata, troppa confusione, troppo tifo. Risultato: certa gente, che diceva che avrebbe votato altri (M5S?!) non l'ha fatto e Berlusconi è tornato ad essere un partito forte. Vuoto, ma forte. Senza molto del consenso del 2008, ma ancora forte. Berlusconi: non il PdL. Il PdL è morto, nel momento del ritorno in campo di B. Ma lui ancora tira.

M5S Tremendo. Che Grillo e i suoi grillini (mi piace anche chiamarli così, con l'accezione un po' diminutiva, come per dire che senza di lui sarebbero niente) facesse bene, tutti lo sapevano. Quanto bene, poteva essere una scommessa: lui indubbiamente l'ha vinta (io l'ho persa: il pronostico mio è su Fb e non ne ho azzeccata una). Adesso viene il bello, nel senso che le dichiarazioni finora espresse da Grillo sono poca cosa. Ora c'è la responsabilità, e magari il mio totale scetticismo verrà smentito. Chissà. Intanto le soluzioni aperte sono due: la via della collaborazione, che significherebbe tradire un po' sé stessi, ma che permetterebbe la possibilità di realizzare qualcuna delle proposte del programma; oppure la via dell'ostruzionismo selettivo, che significherebbe immobilizzare il paese. Grillo è stato votato con lo stesso mood con cui si votava Berlusconi, con la stessa speranza: spero per gli elettori, e per noi italiani soprattutto, che tra vent'anni non trarremo le stesse considerazioni.

MONTI Tremendo. Il terzo degli sconfitti. Appena sotto il PD e Bersani e forse al pari di Vendola. Monti era l'alternativa di destra, ma non c'è voluto passare. Poteva raccogliere i voti degli scontenti del PdL, ma non c'è riuscito. La destra seria, di rigore, europea. Sarebbe stato anche una buona area riformista, ma non ha voluto captare l'interesse dei moderati di sinistra che non si riconoscevano all'interno dello scatolone socialista (europeo, intendo). Monti ha sbagliato anche le alleanze: Casini e Fini sono ed erano poca roba, sia elettoralmente che a livello di contenuti. In fondo, l'Italia non è pronta per gente come Monti. Non è pronta per andare ad approfondire ciò che cerca. L'Italia e gli italiani vogliono qualcosa di semplice, di basico, di lineare. La complessità ci spaventa. Non è un delitto essere semplici. Monti è comunicativamente debole, è stato tartassato dagli attacchi di Berlusconi (ai quali si è unito anche Bersani, ma con minor risultato per sé), non regge il confronto mediatico con Grillo anche se - ha ragione lui - l'umore che ha portato ai due voti è analogo. Ma questo è un ragionamento complesso, che noi, in quanto italiani, dobbiamo affrontare in altra sede.

SEL Tremendo. Insieme a Bersani, e al PD soprattutto, in testa agli sconfitti. Forse un pochino più di Monti. Lo scenario è questo: l'Italia non vuole i Comunisti. Chiaro? Con buona pace degli occhetto-ambulanti, i bolscevichi non ci piacciono più. Vendola non passa. La sconfitta in Puglia è abbastanza decifrabile. Non vale ideologicamente, ma nemmeno a livello pratico, di governo - regionale nel caso. La gente non lo vuole, e non vuole un PD con lui. Ragionamento che va scremato da quelli che ancora vedono la falce+martello come simbolo della sinistra. L'Italia non vuole questo. Non così deve essere il PD, non con Vendola deve andare.

INGROIA Tremendo. Tremendo pensare che la legge di questa Repubblica, permetta ad uno come lui di rientrare placidamente tra le fila della Magistratura, adesso, subito, visto che non è stato eletto. C'è qualcosa che non funziona: e poi non lamentatevi se Berlusconi sbanca. Vale per lui quanto detto per Vendola, con corollario per Di Pietro & friends.

FARE Tremendo. Stupidamente Tremendo: quanto penso l'ho espresso con forza ultimamente nei miei post precedenti. Il risultato, che non poteva essere sbalorditivo, è frutto della scelleratezza di Giannino. Nient'altra considerazione.

UDC - FLI Tremendo. Insieme, perché secondo me sono stati il problema di Monti. Il consenso non si è ampliato anche per la presenza in coalizione di certi figuri: Fini e Casini. Tralasciamo il passato, guardiamo al presente e al futuro. Il ragionamento è semplice: come per i comunisti. Le gente non li vuole e non li vuole più. La liberazione definitiva è avvenuta, qualcosa di buono queste elezioni l'hanno fatta, guardiamo avanti.

LEGA Tremendo. Non ci si crede, ma ancora esiste e resiste. Nel senso che dopo tutto quello che è successo, ancora il suo sporco 4% lo porta a casa. Certo non sono più i tempi di una volta, ma per un partito che ha visto sgretolarsi il consenso attorno alla figura del leader storico non è male. E va tenuto conto, del flusso di voti al nord (per esempio in Veneto) verso Grillo.

Definitivamente, allora: chi ha vinto e chi ha perso? Razionalizzare tutto al risultato calcistico-sportivo, è uno dei grossi errori cavalcato dal popolo e spinto dalla stampa. Secondo me, non c'è da chiedersi questo. Non in questo momento, almeno. In questo momento, magari, sarebbe più il caso di ragionare che ne sarà di noi, del nostro Governo, del nostro Paese, del nostro Futuro.

Tremendo!

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