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Pannella, Bersani e... l’agenda mediatica

Il PDL ha commesso delle irregolarità ha fatto un decreto interpretativo per sanare tale irregolarità. Il T.A.R. del Lazio ha rigettato il suo ricorso. Insomma il partito di Berlusconi ha fatto degli errori, eppure la Polverini, al 40%, avanza rispetto alla Bonino, 39% (Sondaggio Crespi).
 
Come mai?
Il fatto è che il Cavaliere ha imposto la sua agenda mediatica, e la sinistra non ha saputo farvi fronte, anzi è stata sua complice in quest’operazione. L’argomento imposto dal cavaliere all’opinione pubblica è il PDL. Si doveva parlare del PDL. Il centrosinistra poteva illustrare le sue iniziative (la manifestazione di sabato 13/3/2010) e far parlare di sé, e invece ha contestato il decreto interpretativo, analizzato e condiviso la sentenza del T.A.R., e con ciò ha reso protagonista mediatico il PDL e la Polverini.
 
Dunque tutti insieme appasionatamente a dissertare della sentenza del T.A.R. e quindi del partito di Berlusconi e della Polverini.
 
La stessa proposta del Cavaliere di una manifestazione di piazza ha lo scopo di far parlare del PDL, e quindi implementare la sua agenda. E tutto questo ha prodotto e produce voti al PDL e alla Polverini, la quale, come visto, guadagna punti nei sondaggi.
 
Ma il PDL è stato criticato, e questo doveva svantaggiarlo. La regola chi sbaglia paga, funziona, però, fra la gente che segue la politica con il cervello e il raziocinio. In una società videocratica di marketing politico, che parla a persone che seguono la politica con la pancia, questa regola non funziona. Nel marketing politico opera il principio: "parlatene male purché se ne parli". Ricordate il festival di Sanremo? Si parlava tanto male del principe, eppure è arrivato secondo. Ha operato il medesimo principio.
 
Come far fronte a tale situazione? Tale situazione si rovescia conquistando l’agenda mediatica. E l’agenda mediatica si conquista inventando una iniziativa eclatante, che faccia rumore, che rovesci il tavolo, e conquisti le prime pagine dei mass media. Il rinvio, o qualunque altra iniziativa rumorosa, avrebbe ottenuto lo scopo, si sarebbe parlato dei radicali e del Pd, e quindi frenato l’implementazione dell’agenda mediatica PDL.
 
Le proposte di Pannella/Bonino andavano in questa direzione. Bersani non l’ha capito.
 
Bersani ha respinto la proposta di Pannella per un rinvio della consultazione elettorale. Il tipico errore, di chi non sa fare un’analisi politica/mediatica.

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