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Paese del sole e del grano, ma ancora per poco made in Italy

Da un'analisi effettuata dalla Coldiretti, sugli effetti dell'aumento dei prezzi internazionali del grano, rispetto al mercato nazionale, emerge un dato veramente allarmante: uno pacco di pasta su tre, e all'incirca la metà del pane che viene venduto in Italia, è fatto con grano importato dall'estero.

Il nostro paese importa circa 4 milioni di tonnellate di frumento tenero, che va a coprire circa la metà del fabbisogno essenziale per la produzione del pane e biscotti, mentre 2 milioni di tonnellate di grano duro arrivano in Italia nell'arco dell'anno, quasi il 30% del fabbisogno per la pasta.

Tutto questo è frutto di scelte poco felici, fatte nel tempo dalla nostra industria italiana, che ha preferito dare acquisti sui mercati esteri di grano da commercializzare come pasta o pane prodotto con grano italiano, grazie al fatto che non è ancora d'obbligo indicare sull'etichetta di produzione l'effettiva origine del grano impiegato e l'origine.

Per contrastare per così dire questo mercato "illegale" è sorta così la più grande società europea di trading dei cereali, di proprietà degli stessi agricoltori, in funzione da luglio, che come ci riferisce la Coldiretti, gestisce circa oltre 20 milioni di quintali di prodotto tra grano duro, per la produzione della pasta, grano tenero per produrre il pane girasole e soia, di esclusiva produzione italiana e non prodotto con ogm.

La società si chiama Filiera Agricola Italiana, comprende 18 Consorzi Agrari, 4 Cooperative, 2 organizzazioni di produttori, una società di servizi di Legacoop e Consorzi Agrari d'Italia, ha il compito di gestire tutta la contrattualistica, sia in fase di coltivazione che nella commercializzazione dei seminativi che vengono prodotti in tutto il nostro paese.

E a proposito del "grano estero" proprio due navi approdate a luglio nel porto di Bari sono state denunciate dagli imprenditori pugliesi che hanno agito con un tempestivo intervento nella denominata operazione Goletta Gialla, e con la loro imbarcazione si sono avvicinati a questi due mercantili attraccati nel porto di Bari. Le due navi provenienti, una dal Quebec con bandiera cipriota, e l'altra da Antigua Barbados, contenevano 4 mila tonnellate di grano, che è stato poi scaricato in alcune nostre aziende della zona.

Tutto questo a carico dei nostri imprenditori che non riescono così ad avere prezzi equi e adeguati per i consumatori, ignari della provenienza del grano sono composti i prodotti, il pane o la pasta, che acquistano. Si sa che il grano prodotto all'estero costa meno, ma contiene anche una alta percentuale di tossine nocive per la nostra salute, cosa non da poco se si tratta di salvaguardare il cibo anche per le generazioni future.

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