Prodi torna alla vita politica?
Un passo indietro per il Parito Democratico
Il "Professore" ha deciso di tornare alla politica attiva? Pare di si, almeno da quanto risulta dalle dichiarazioni da lui rilasciate nell’intervista con Fabio Fazio a "Che tempo che fa ".
Soltanto dodici mesi fa si è ritirato, e, deluso e scoraggiato, ha dichiarato che nel futuro avrebbe fatto solo "il mestiere di nonno"!
Ma Romano Prodi non molla la presa e non dimentica gli artefici della caduta del suo governo, che, sebbene asfittico, è andato avanti per ben due anni!
Walter Veltroni e Dario Franceschini sono nel suo mirino. I due, ex segretario e nuovo segretario del PD, sono accusati di avere annunciato, ancor prima della crisi di governo, che il Partito democratico sarebbe andato da solo alla sfida elettorale, dando così il colpo di grazia all’esecutivo.
Forse Prodi tornerà in auge e Franceschini dovrà ricredersi sulla scelta di essersi alleato soltanto con Antonio di Pietro. Forse il PD, che è nato per essere il nucleo fondante della coalizione, "aprirà anche alle ali estreme", come vuole Prodi. A questo punto tutto è possibile.
Le sinistre esultano.
D’Alema sostiene che il gesto di Prodi di prendere la tessera del PD è un gesto importante, che "ha valore di messaggio politico...". Livia Turco confessa che "ha sempre pensato che Prodi avesse ragione...". Persino Nichi Vendola apprezza che Prodi abbia fatto "un discorso di verità".
I post comunisti e i post democristiani, quelli nostalgici dell’Ulivo, sono tutti con Prodi, e la stampa di sinistra, riconoscendo che la decisione del PD di correre da solo segnò la fine del governo, incalza perchè "si riprenda il cammino dell’Ulivo".
Si dovrebbe quindi tornare alle vecchie alleanze, ai continui litigi interni, ai soliti ricatti e alle decisioni sbagliate.
Ed ora esulta anche Berlusconi e la sua maggioranza, che vede nell’eventuale ritorno di Prodi lo sfascio definitivo del PD e la carta vincente del Popolo delle Libertà.
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