Tommaso Nelli non fa eccezione. Si è fissato sulla "rosa blu", una ragazza che avvicinò Emanuela prima che sparisse e fatta passare da Nelli per chissà quale complice di un orrendo mistero, quando magari quella poverina avvicinò Emanuela solo per chiedere se era passato l’autobus che cercava. Altro che giornalisti, siamo al cospetto di un conclave di congiurati che cercano il torbido dappertutto. Possibilmente in Vaticano, altrimenti che congiura è?
In questa storia ogni dettaglio viene ingigantito. Adesso è spuntato fuori questo Pierluigi Magnesio il quale ha detto che Emanuela lo chiamo, gli diede un bacio e gli disse addio. E già stanno parlando di chissà quale messaggio oscuro Emanuela voleva veicolare. Ma sai quante ragazze ti danno un bacio e dicono addio in maniera metaforica per dirti che non sei il suo tipo e che è meglio perdere ogni speranza con lei?
Il caso Orlandi è stato un fiammifero che i media soffiandosi sopra hanno trasformato in un incendio. E intanto come ha detto l’avvocato Sgrò pare che la procura di Roma abbia aperto un fascicolo per omicidio contro ignoti. Ma non mi sorprenderei se presto verrà inserito pure il nome di qualche indagato.
Il caso di Emanuela Orlandi è stato uno dei più grandi fallimenti della giustizia italiana; è stato uno dei più clamorosi disastri investigativi e giornalistici. Tutti a correre dietro alla pista vaticana e nessuno che si è preoccupato di scavare nella cerchia familiare della ragazza, cosa che stava facendo solo la pm Gerunda. Da Andrea Purgatori a Rossella Pera, passando per Tommaso Nelli, Maria Giovanna Maglie, Fabrizio Peronaci, Pino Nicotri, Ferruccio Pinotti e compagnia bella, tutti a correre dietro al complotto vaticano e nessuno che si è preoccupato di ficcare il naso lì dove andava ficcato: tra i parenti, gli amici di famiglia o i compagni di Emanuela. La cosa più vergognosa è che questi giornalisti hanno preso la pessima abitudine di screditare i loro colleghi, perché ognuno di loro vuole fare il Grande Scoop. Ma finora l’unico scoop che sono riusciti a fare è stato quello di ingrassare il loro conto in banca, speculando sul dramma di una ragazzina che oltre al danno deve subire pure la beffa di essere strumentalizzata da questi "professionisti della disinformazione".