Mario Meneguzzi era un intrallazzatore, fu accusato di affari poco chiari in Parlamento, movimenti finanziari sospetti, concorsi truccati, ricatti sessuali. Fu tutto inserito negli atti dell’inchiesta che stava conducendo Domenico Sica. Se non è stato indagato è perché aveva buone coperture politiche e insieme e lui c’era il rischio che altri parlamentari sarebbero finito nei guai. Fu lo stesso avvocato Egidio e dire che Sica temeva di aprire crepe difficile da colmare se avesse indagato in certe direzioni. I documenti che Sica trasmise a Martella non furono trovati. Spariti tutti. In quei documenti c’è la verità su Emanuela Orlandi e i motivi per cui Sica era convinto che Mario Meneguzzi fosse il colpevole della scomparsa della nipote. Se saltano fuori quei documenti, per Pietro Orlandi è la fine.
Le soluzioni più semplici spesso sono le meno battute. Questo diceva Sherlock Holmes. Ma in in italia c’è la cultura dei complotti, dei misteri, delle storie fantasiose. Casi di cronaca nera che sono tanto comuni quanto drammatiche. Ma un parente non fa notizie. Un papa sì. La banalità del male non vende, conta lo share e gli idioti che gli vanno dietro. E in un paese dove statisticamente solo la metà legge un libro e l’altra metà non sa nemmeno elaborare un pensiero logico, il diventa fertile per la strumentalizzazione mediatica.
Questa storia ha stancato tutti. Ma finché sarà avvolta dal mistero, attirerà sempre lettori e telespettatori. Anche se l’unica cosa misteriosa in questa vicenda è il nome del bastardo che quella sera ha violentato e ucciso la ragazza dopo aver attirata in una trappola approfittando della sia fiducia.
Sono d’accordo su quanto pubblicato in questo articolo. Eppure Pietro Orlandi e e compagnia bella continuano a dire che Emanuela è stata rapita per ricattare il Vaticano o qualcuno del Vaticano, senza che nessuno gli ponga una delle domande più banali: perché rapire proprio Emanuela? Se volevano ricattare il Vaticano potevano anche rapire Natalina, Federica, Cristina o lo stesso Pietro Orlandi che ha lavorato allo Ior. Le verità che Emanuela non è stata rapita per ricattare proprio nessuno, ma quasi certamente quella sera ha seguito qualcuno che conosceva e di cui di fidava. Qualcuno senza abito talare.
Ammesso
che il "genio" di questo articolo i cui "capolavori"
letterari vengono copiati a destra e a sinistra sappia cosa
significhi parafrasare. Adesso glielo spiego io: Il
parafrasare è il ripetere con altre parole qualcosa di già
espresso, per meglio spiegarlo e farlo arrivare con maggior
efficacia: si appone una frase ulteriore a quella già detta o
scritta, costruendo un periodo con parole proprie. Lo fanno tutti, anche i
grandi scrittori. Butta la tua laurea.