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 Home page > Attualità > Politica > Oltre l’affaire Noemi: 5 domande per il futuro del paese

Oltre l’affaire Noemi: 5 domande per il futuro del paese

Qualcuno ricordi a Berlusconi...

Veline, Veronica, Noemi, Mills.


Poi ora di nuovo Noemi.

Bene o male, basta che se ne parli.
E’ la prima regola del mercato, e questo lo sa bene.

L’Italia è un’operazione di marketing.
Abbiamo un premier che continuamente vende la sua immagine.
Le campagne elettorali sono i suoi consigli per gli acquisti.
Gli elettori, inevitabilmente, i suoi acquirenti.

E’ un mese che parliamo dei fatti di Silvio Berlusconi.
E’ un mese che sosteniamo il divertimento dell’Imperatore.

Non si tratta di un premier, ma di un uomo gossip: il gossip berlusconizza l’opinione pubblica, l’opinione pubblica lo perseguita, perseguitarlo vuol dire, inevitabilmente... CONSENSI.

Le sue paranoie sono diventate le nostre OSSESSIONI.

Oramai la storia di Berlusconi, 15 anni di buon viso a cattivo gioco, 15 anni di scansa-processi, 15 anni di persuasore dei problemi di massa, dovrebbe avercelo insegnato: più viene perseguitato, più piange, più viene votato.

Ma mettetevelo bene in mente che lo stiamo perseguitando più come un Fabrizio Corona, che come un premier.

Si è parlato della sentenza Mills come lo scandalo del secolo: è un epilogo che si conosceva da tempo, una sentenza già scritta in partenza che si conosceva da anni, che conosceva bene anche lui, altrimenti non avrebbe insistito così tanto per il Lodo Alfano in tempi non sospetti...

Sono pienamente d’accordo con Vendola: più pericoloso di Berlusconi è il Berlusconismo, ho condiviso molto le parole che il presidente della Regione Puglia ha detto a Qui Lecco Libera.

Sono stato il primo a mettere non il dito, ma il gomito, nella piaga fresca e sanguinolenta aperta dalle varie vicende di gossip. Sono stato il primo a ridere sulla candidatura di Silvio Berlusconi al Nobel per la Pace. Ma leggendo le dieci domande di Repubblica ho deciso di dire basta.

Questo qui la deve smettere di dire e fare ciò che gli pare.

Riappropriamoci dei nostri problemi.
Riappropriamoci dei nostri perché.
Riappropriamoci del nostro futuro.

Repubblica, nelle dieci domande, osannate anche da vari gruppi su Facebook, chiede delucidazioni sulla vicenda Noemi, in che occasione Berlusconi ha conosciuto il padre, quando ha conosciuto Noemi, quante volte l’ha vista...ma queste sono domande?


Io avrei qualche domandina da fare al premier, domande attuali sul futuro del Paese, e non sui peli pubici di Noemi, che dovrebbero essere leggermente più interessanti...

Anzi, oggi ho la presunzione di pensare che se l’Opposizione ponesse queste domande agli esponenti del Pdl, e aggiornasse gli Italiani su questi miei argomenti, recupererebbe sicuramente qualche consenso.

So di non avere nemmeno 1/1’000’000’000 del pubblico di Repubblica, ma almeno voglio provare a mettere nero su bianco i miei quesiti.

1) Nel mio blog il 2 maggio parlavo della Relazione Unificata sull’ Economia e la Finanza Pubblica, presentata dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti.

Da questa Relazione si apprende a pagina 46 di come sia aumentata la pressione fiscale.

Nel 2007, quando c’era ancora Prodi, era del 43,1%.
Nel 2008 è stata del 42,8%, soprattutto grazie all’abolizione dell’ICI del Governo Berlusconi. Ora nel 2009 la pressione fiscale risulta accresciuta al 43,5%.

Non ho sentito né un Santoro, né una Gandus, né l’Unità, né la Repubblica parlarne più di tanto (figuriamoci Libero o Il Giornale). Ora siccome il Governo Prodi è passato alla storia come il "Governo delle Tasse", che metteva le mani nelle tasche degli Italiani, quand’è che Berlusconi, o un Gasparri o un Capezzone qualsiasi, ci spiegheranno com’è che il Governo attuale mette più mani nelle tasche del Governo Prodi?

2) Il 21 maggio 2009, è entrato in vigore il Federalismo Fiscale, anche se nessuno ne ha parlato. Sul sito Governo.it sono spiegati i principi fondamentali della legge.


- Coordinamento dei centri di spesa con i centri di prelievo

- Maggiore responsabilità da parte degli enti nel gestire le risorse

- Sostituzione della spesa storica con la spesa standard

Ma nessuno conosce i costi del federalismo fiscale.
Vecchie stime parlano di 100 miliardi di euro.

Tremonti avrebbe dovuto riferire a Marzo.

Sempre nella stessa Relazione Unificata del Ministero del Tesoro, che ho citato nella prima domanda, a pagina 160 c’è scritto: Il processo di quantificazione finanziaria degli aspetti connessi all’attuazione del federalismo fiscale, in relazione al testo del disegno di legge delega, si presenta come un’operazione oggettivamente molto complessa e ciò anche in considerazione dell’incertezza del relativo quadro di riferimento. Ne deriva che non è possibile determinare ex ante le conseguenze finanziarie dell’intero processo, a causa dell’elevato numero di variabili che dovranno essere definite in sede di redazione dei decreti legislativi di attuazione”.

Il federalismo fiscale è la legge che in futuro dovrebbe cambiare gli assetti economici-finanziari del Paese. Il 21 maggio è entrata in vigore la legge, ed ancora oggi, 10 giorni dopo, è una legge senza numeri. Una legge che riguarda una manovra economica che non dispone di numeri, è semplicemente una vergogna.

Quando Tremonti riferirà in merito?

3) Il video di Berlusconi che piangeva per i migranti albanesi dovrebbero conoscerlo tutti gli Italiani: "Una decisione cosi azzardata, forse indegna, di un Paese come l’Italia che ha una grande tradizione di solidarietà, di accoglienza" , diceva il premier tra le lacrime.

Quelle lacrime, oggi sono calci nel culo. Secondo il rapporto 2009 di Amnesty, l’Italia è un Paese sempre più razzista.

Quando Berlusconi ricorderà di nuovo la grande tradizione di solidarietà ed accoglienza?

4) Il 1° aprile Berlusconi disse: "Il risultato è che i padroni di casa possono cominciare da oggi a chiamare i progettisti e a commissionare il lavoro." Era il preludio del Piano Casa. 5 giorni dopo ci fu la strage del terremoto in Abruzzo.

Ma se dovessi elogiare una virtù di Berlusconi, sicuramente elogerei la sua spontaneità.

Quei padroni di casa a cui sembrava si rivolgesse, in realtà erano i suoi figli: non è così chiacchierone come sembra, anzi secondo me ai suoi progettisti si rivolse sul serio.

Secondo questi due articoli, uno del Corriere ed uno del Sole24ore, sembra che Berlusconi cerchi casa a Taormina: più che una villa, sembra che si tratti di un museo con vista sul mare.

Il valore di Villa Mafurbi è dieci milioni di euro.
Forse sarà la sede della famiglia Berlusconi per i prossimi camping di fine settimana.

Caro Berlusconi, gli Abruzzesi delle tendopoli possono considerarsi già invitati?

5) Sergio Marchionne, Ad della Fiat fa la spola tra Detroit e Berlino.

Chissà perchè, ma per Pomigliano non ci passa mai.
L’ultima partita, quella per aggiudicarsi la Opel, è andata male.

Ma per i 5000 operai di Pomigliano d’Arco non va male, va malissimo.
Da 32 settimane sono in cassa integrazione.

Le ultime parole famose di Marchionne sono state: "Gli operai possono stare tranquilli, ci stiamo impegnando e faremo del nostro meglio per evitare danni che potenzialmente possono essere associati a un mercato come quello attuale".
Il terzetto Fiat-Opel-Chrysler sarebbe dovuto diventare un gruppo con un fatturato annuale di 80 miliardi di euro ed una produzione di 6 milioni di automobili, secondo al mondo solo a Toyota. Alla fine l’Opel è andata alla Magna.
A Pomigliano si producono l’Alfa 147 e l’Alfa 159, che non usufruiscono degli incentivi statali: l’Alfa, in questo momento, è l’anello più debole degli stabilimenti Fiat. Sacconi parla di un prossimo tavolo "per garantire il futuro dei nostri siti produttivi che hanno l’effettiva capacità per operare nel settore auto come operatore globale".

Ora gli operai di Pomigliano potranno stare ancora tranquilli?
Il Governo tratterà solo con Sergio Marchionne?


Sono 5 semplici domande.

Domande di oggi, di attualità, che riguardano il futuro ma soprattutto il presente del Paese.

Se Berlusconi tergiversa sulle domande di Repubblica, che risponda a queste è praticamente impossibile. Comunque, per dovere di cronaca, ho notato che ora è anche impossibile accedere al sito* che lo candida al Nobel per la Pace.

E’ in aggiornamento.
Forse stanno preparando qualche rettifica, vogliono candidarlo al Nobel per la Medicina.

Basta con il catastrofismo.
La migliore terapia è sicuramente l’ottimismo.

Solo con l’ottimismo si può scacciare il Profumo della Crisi.

Qualcuno, per favore, possibilmente ricordi a Berlusconi che non si chiama "Profumo di Crisi".
Trattasi di "Puzza di Merda": suona decisamente molto meglio.


*NDR al momento della stesura del pezzo il sito nn era raggiungibile, ora lo è comunque l’invito del Nobel per la medicina è sempre valido

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