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 Home page > Tribuna Libera > Obama: le spese militari e la leadership italiana nel Mediterraneo

Obama: le spese militari e la leadership italiana nel Mediterraneo

Obama è venuto in Italia per incontrare il Papa, ma sopratutto per sollecitare l'Europa ad aumentare le spese militari, a sostenere la crescita, e l'Italia a comprare gli F35.

L’avversione alla politica dell’austerity dell’Europa e il sostegno alla politica della crescita, è una costante della linea strategica di Obama. Il dato nuovo che è emerso è la volontà politica del Presidente USA di spingere l'Europa ad un’azione politica nel mediterraneo e puntare sulla crescita, con l’aiuto dell’Italia.

Perche l’Italia? Obama sa di non poter contare su Hollande, fortemente indebolito in patria e in Europa, mentre l'Italia è l'unico Paese che sta ponendo sul tavolo UE il tema della crescita. Esistono le condizioni politiche per questo ruolo europeo, e per questa leadership italiana nel mediterraneo?

Il ruolo dell’Europa nel mediterranneo

Mediterraneo, significa antiterrorismo, energia, ma anche relazioni culturali, politiche ed economiche. E l'Europa non può tirarsi fuori da questo ginepraio di interessi, che la coinvolgono direttamente per la sua storia e per la sua posizione geografica di crocevia tra Oriente ed Occidente. La situazione nel Mediterraneo non è tranquilla, l'Egitto fatica a tornare alla normalità, la Libia è fuori controllo, in Siria continuano le stragi giornaliere e tutto ciò reclama una direzione politica. Sul fronte orientale, la vicenda ucraina ha evidenziato la necessità per l'Europa di una politica energetica autonoma, e comunque non condizionata dal ricatto russo. Un obiettivo conseguibile, certamente con il gas americano, ma anche con una diversificazione energetica, che postula un incremento dei rapporti commerciali e politici della UE con i Paesi del mediterraneo.

La leadership italiana nel mediterraneo

L'Italia partecipa a numerose azioni di peacekeeping, ha la guida della missione ONU in Libano, ha un ruolo privilegiato con la Libia. Ha partecipato alla campagna aerea per proteggere il popolo libico, e oggi, insieme agli USA, aiuta ad addestrare le forze di sicurezza, di quel Paese. La presenza italiana nel mediterraneo è dunque notevole, ma il suo peso politico evanescente.

L'Italia sconta un’incomprensione del suo ruolo e delle sue responsabilita, perché l’Europa non ha un ruolo nel mediterraneo. E cio è dovuto al fatto che il baricentro politico del vecchio continente, è spostato sulle priorità ed interessi continentali, lontano dagli interessi dei paesi meridionali. Un ruolo politico dell’Europa nel mediterraneo, può coagulare, intorno all’Italia, a cui la storia e la geografia assegnano particolare funzione nel Mediterraneo, gli interessi e gli impegni degli Stati europei meridionali, una buona piattaforma per ridimensionare lo strapotere tedesco.

È evidente che tutto ciò non è ancora sufficiente a legittimare un ruolo dell’Europa nel Mediterraneo, e sopratutto la leadership italiana nella regione. L'Europa non è ancora Europa politica. L'UE ha un esercito, non ha una politica estera, non ha una politica economica e finanziaria. L'Italia non ha fatto le riforme, la stabilità del governo è ancora in forse, la credibilità del Paese è ancora un traguardo. Ma la partita si gioca con le carte che hai, e Obama queste carte aveva, e queste carte ha giocato.

 

Foto: Flickr/Palazzo Chigi

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.250) 31 marzo 2014 14:17

    La leadership italiana nel Mediterraneo
    ????????

    Da ascari ci promuovono a bulucbasci?
    A Renzi parte un orgasmo.

  • Di (---.---.---.19) 31 marzo 2014 21:11

    Evvai con il servilismo !

    Alessandro Rossi

  • Di Persio Flacco (---.---.---.140) 31 marzo 2014 23:24

    Obama è venuto a dirci che il Mediterraneo merita il nostro interesse, come se non ci fosse qualche migliaio di anni di storia alle nostre spalle a dircelo. Ridicolo.

    Quello che vuole Obama è chiarissimo: poiché gli USA debbono risparmiare vuole che facciamo a nostre spese la loro politica. Abbiamo avuto un esempio in Libia di cosa vogliono gli americani. In quell’occasione ci hanno mandato a spararci sui piedi per togliere di mezzo alla lobby sionista un avversario che nei consessi internazionali era troppo ciarliero.

    Per questo (e anche perché ad incassare è l’apparato militare industriale statunitense) ci occorrono gli F35, che sono un’arma di attacco: per le prossime guerre in medio oriente e in nordafrica, con gli USA a "guidare da dietro" ovviamente. 

    Ma non ci ha chiesto solo questo, ci ha anche chiesto di rinunciare all’interscambio con la Russia, di silurare l’ENI (che sul South Stream ha investito molto) e di organizzarci con i rigassificatori per comprare il gas di scisto di loro produzione. Non basta: ha chiesto pure di accelerare col trattato di libero scambio USA-UE: hanno vagonate di pummarola OGM e tonnellate di carne agli ormoni da venderci. E (parafrasando la Nuland) che i nostri agricoltori si fottano.

    Mancava solo che ci chiedesse anche una fetta di culo.

    Per nostra sfortuna i leader europei (quelli italiani in particolar modo) tengono più ad una pacca sulla spalla di Obama che agli interessi dei loro concittadini.

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