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Obama: "Sarete giudicati per ciò che costruite e non per ciò che distruggete"

"Noi siamo un paese di cattolici, ebrei, musulmani, indù, non credenti. Proveniamo da molti paesi, e siamo passati da una guerra civile, uscendone rafforzati ed uniti. Per questo non possiamo che impegnarci perchè l’America sia una forza di pace, e perchè una nuova era di pace inizi. (...) Signori dei paesi del medio oriente, ricordate: le vostre genti vi ricorderanno per ciò che siete capaci di costruire e non distruggere. (...) E voi, genti dei paesi più poveri: vogliamo lavorare con voi."

La storia, ogni tanto, ti passa davanti.

Bush si era insediato alla casa bianca sfuggendo ai cortei di gente infuriata, Barack Obama parla davanti a un fiume immenso di persone, e le sue parole chiedono responsabilità. "Gli americani " dice "hanno dei doveri verso se stessi, l’America e tutto il mondo. Questa è la scelta che ci deve caratterizzare (...) ecco perchè un uomo, meno di sessant’anni fa non poteva nemmeno essere servito in un ristorante locale, ed adesso può stare davanti a voi".

Inizia una nuova epoca, almeno dalle parole e dalle apparenze. Un nero alla casa bianca sembrava un sogno, ed è divenuto realtà.

Le sue parole sono fluenti, cercano di unire la popolazione, parla di comunanza, di bene comune, di andare avanti, di sfide comuni. Sono veramente parole di libertà e fratellanza.

Poi la storia fa il suo corso, certo.
Può essere che la storia come altre volte ci ha insegnato, ci porti a considerazioni diverse in futuro (l’uomo non è nuovo ai voltagabbana), ma credo proprio che Bush non avrebbe parlato di scuole, ospedali, gente comune e povera, mondo islamico, investimenti nelle opere pubbliche.

Il mondo sembra ad un giro di boa, la stessa Israele ha preferito tacere con le bombe e con gli spari per ascoltare le sue parole. Berlusconi e tutti gli altri europei aspettavano le sue parole per potersi esprimere in questioni internazionali, ed adesso, mi chiedo, se il nostro, di premier, sarà ancora una volta concorde con il presidente degli Usa.

E’ un giorn che aspettiamo da un tempo che sembra una vita. Da quando abbiamo assistito al suo successo sembra passato un millennio, Bush sembrava non volersene proprio andare.



Ma eccoci, la storia ci sta passando davanti.
la storia con tutta la sua potenza potrebbe cambiare tutto, correggere il modo di dire che è tutto un corso ed un ricorso.

Non so, non sono un ingenuo, ma le parole di Obama sono davvero state colme di valori, spirito di unione, pace. Finalmente una persona di vertice che pronuncia quella parola non a caso, non per dire.

Le parole sono importanti.

E le sue sono sottolineate, calibrate, si vede la tensione, lo spirito, la voglia di ribaltare le situazioni, un discorso semplice, lineare, ma profondo.

Non importa quanto costruito sia un discorso, la gente comune ha bisogno che si parli di lei, delle sue problematiche, senza dover sempre vedere l’ombra delle macchine petrolifere o delle industrie di armi. Obama si è preso impegni riguardo alla pace, alla crisi, e lo ha fatto con realismo e coraggio.

Certo non dobbiamo credere che Dio sia tornato in terra per risolvere tutti i nostri problemi, non dobbiamo aspettarci che tutto cambi, specie nel giro di un mese: un uomo è un uomo.

Ed è proprio questo il bello, che lui è un uomo, e non un idiota, e forse, come uomo osa anche sognare. E cosa c’è di sbagliato? Se davvero le cose possono cambiare, anche io voglio sognare.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.252) 21 gennaio 2009 14:39
    Complimenti.
     
    Certo Ricard non bisogna mai smettere di sognare e quest‘Uomo ispira fiducia anche solo per il suo atteggiamento, le sue ultime parole, poi, sono musica per le mie orecchie.
    Credo che, incarni la figura dell’Uomo nuovo o forse lo spero soltanto. Non dimentichiamo, però che il suo insediamento cade in un periodo non certo favorevole e questo non lo aiuterà. Io comunque gli auguro un buon viaggio attraverso i problemi e le opportunità del mondo.
     
    Ciò che però non sopporto è la solita abitudine opportunistica, che rilevo soprattutto guardando i media ufficiali, di aggregarsi immediatamente al vincitore, soprattutto da parte di coloro che fino a poco prima lo contrastavano. Vorrei dire loro : “ Ci avete stancato, siete la retroguardia dell’umanità, abbiate il coraggio di accettare le sconfitte e ritirarvi in buon ordine”.
     
    Un saluto.
  • Di Riciard (---.---.---.29) 21 gennaio 2009 21:46

    Concordo con te, il nostro stesso premier riesce ad augurare tutto il bene del mondo al diavol e all’acqua santa contemporaneamente, e nessuno, ovviamente, gli chiede spiegazioni.
    Il periodo che ha davanti non è per niente facile, personaggi storici di alto livello, come Roosevelt ne sono usciti indenni e glorificati, per aver compiuto le scelte giuste al momento giusto. Vedremo, le sue parole ed il suo atteggiamento sono giusti, vedremo le azioni, i fatti. Di palloni gonfiati pieni di aria ne abbiamo le atsche piene, e a chi chiede cosa mai ce ne importi, beh, siamo fin troppo legati al destino degli Stati Uniti, purtroppo.
    Un augurio, di nuovo, ed un saluto anche a te...

    Riciard

  • Di mabo (---.---.---.252) 21 gennaio 2009 22:23

    Per mia disattenzione il commento è risultato di fonte anonima, mi sono accorto dell’errore leggendo la tua risposta, rivendico dunque la sua paternità.
    Rinnovandoti i miei complimenti mi scuso per l’errore di battitura sul tuo nome.

    Ma quanti errori ho fatto oggi, forse è stato il mal di testa che mi affligge.

    Un saluto
    Mauro Bonaccorso

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