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O Libia, o morte

“Meglio la morte che la Libia” dicono i migranti. Ma l'Italia, “non ci sente da questo orecchio”. Le stragi in mare degli anni passati, i centosettanta morti affogati da qualche ore, non scalfiscono la cinica indifferenza di questo governo per la vita umana.

E allora: o Lager libici o la morte in mare, questa la risposta del nostro Governo. Una nuova Auschwitz, la nostra Auschwitz, quella dei lager libici dove i migranti non vogliono andare e dove noi li costringiamo ad andare. Gli immigrati sono un fastidio di cui il governo vuole liberarsi. Per questo ha confermato l'accordo Minniti con i Libici, che aveva affidato a Tripoli il coordinamento dei salvataggi e l’accoglienza dei naufraghi salvati.

E così alle grida disperate e concitate, alle richieste di soccorso di persone in balia del mare e del freddo, per ore, su imbarcazioni in avaria, ha risposto picche. Ha rifiutato qualsiasi intervento diretto di salvataggio di cento persone - tra cui venti donne e dodici bambini - mentre sollecitavano la Guardia costiera di Tripoli ad occuparsene.

Tripoli interviene, riporta i naufraghi, dove non vogliono andare e il cerchio si chiude. E l'applicazione e l’effetto, di una linea politica crudele e stupida. Crudele, perché finanzia tribù sanguinarie, i veri trafficanti di uomini, donne e bambini, le torture e le sevizie dei lager, mentre ostacola i salvataggi. Stupida, perché finanzia la tratta degli schiavi, che dice di voler eliminare.

 

 

 

 

Commenti all'articolo

  • Di La vera verità (---.---.---.58) 21 gennaio 2019 23:32

    Va bene tutto, ma i signori che sono partiti dalle coste della Libia (e non ci vogliono ritornare) cosa ci facevano in Libia se lo ritengono un posto non sicuro? Sono stati rapiti dai loro paesi e costretti ad entrare in Libia? O sono soggetti con libero discernimento ed anche qualche soldo da dare agli scafisti?

    Tutti questi articoli buonisti e strappalacrime sono un insulto all’intelligenza di chi legge e lasciano il tempo che trovano.

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