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Grazie Gelmini: le scuole come centri sociali

Il pugno di ferro della Gelmini, l'aumento della severità ha sortito l'effetto contrario. 
La Gelmini nasconde anche i dati che manifestano un calo dei bocciati durante il suo regno, evidenziando un altro grande merito del suo governo: la trasparenza.

In effetti gli insegnanti, di fronte all'autoritarismo inutile e controproducente di Maria Stella, si sono alleati con gli studenti nel rifiuto delle indicazioni ministeriali e hanno di fatto allargato i loro giudizi con la loro benevolenza.

Meno male, aggiungo io. Almeno il fattore umano a scuola ha ancora una valenza.

Dando per scontato che sono ben poche le competenze che si riescono ad acquisire a scuola, ci si chiede che valore possa mai avere un aumento delle bocciature.

E' ben raro quel ministro che si vanta del mancato conseguimento dei risultati, ma siccome siamo in Italia questo ci tocca.

Tuttavia la Ministra ha soltanto tagliato i finanziamenti ma non è riuscita a tagliare gli studenti.

Almeno la scuola ritrova così la sua principale funzione di socializzazione: un bel centro sociale dove i nostri ragazzi imparano un sacco di cose sulla vita.
Imaparano a fumare, a farsi le canne, le gioie del sesso e la musica buona.
Alla faccia della Gelmini.

Che rimanga nel suo tunnel!


Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.113) 7 ottobre 2011 19:21

    Riflessione >

    Se si accosta l’affermazione "Dando per scontato che sono ben poche le competenze che si riescono ad acquisire a scuola" alla conclusione "Imparano a fumare, a farsi le canne, le gioie del sesso e la musica buona" se ne ricava solo una forte "disistima" del ruolo degli insegnanti. A farne le spese, entrando nella vita reale, saranno solo gli studenti.
    Siamo agli antipodi di una vera Rigenerazione della Scuola ...

    • Di (---.---.---.4) 7 ottobre 2011 20:20

      Purtroppo gli insegnanti fanno parte di un meccanismo scolastico che lascia ben poco spazio alle speranze di apprendimento, nel senso di uno sviluppo delle capacità di pensiero e di critica dei ragazzi.

      Tutto gira intorno alla valutazione. 
      I genitori sono esclusi e lontani.
      Gli insegnanti svolgono un lavoro, che non è una missione. E il fine ultimo di ogni lavoro è il guadagno del denaro che permette di vivere (nel caso degli insegnanti meglio dire sopravvivere).
      Su di essi viene caricato un peso di emotività davvero eccessivo, soprattutto se pensiamo alla generale assenza di adeguata preparazione psicologica.
      La scuola di oggi sembra più una nave alla deriva, senza nessuno che sappia bene da che parte remare.
      E le spese le facciamo tutti, prima di tutti gli studenti, poi gli insegnanti che, per forza di cose, soffrono il mal di mare, e infine l’intera società che deve poi sopperire in qualche modo alla formazione delle persone.
      Chi poi ha la fortuna di trovare i propri interessi le motivazioni per studiare le trova comunque, dentro ma soprattutto fuori dalla scuola.
      Lo spirito giusto dovrebbe essere vicino al modo in cui ogni bambino impara ad andare in bicicletta ...
       Ma fintanto che la motivazione sarà "che voto hai preso oggi?" si salvi chi può ...

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