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Nucleare: il conflitto di interesse che coinvolge il capo dell’agenzia nucleare Umberto Veronesi

Si parla giustamente tanto del conflitto di interesse del nostro Presidente del Consiglio Berlusconi, ma se ne parla come se fosse l'unico.

Il nostro "Bel Paese" purtroppo è pieno zeppo di piccoli e grandi conflitti di interesse, magari più piccoli (economicamente parlando) di Berlusconi ma non meno influenti.

Prima di parlare di uno dei tanti conflitti di interesse vorrei approfittare per dire che trovo vergognoso il fatto che tutti i protagonisti dei salotti televisivi, compresi, ahimé, i punti di riferimento della cosiddetta società civile (o "massa critica" come la definisco io) ogni qual volta si pone un problema inevitabilmente si prende come esempio i "civili" e "democratici" USA.

La balla colossale che in America non esistano i conflitti di interesse non viene, attraverso i mass media, per nulla scalfita: oramai è come se fosse un dato oggettivo, quindi indiscutibile.

E attenzione, non mi riferisco nemmeno al fatto scontato e troppo semplicistico che esistono comunque le forti lobby che fanno pressione. No, io dico che molti uomini che sono al Governo Statunitense sono allo stesso tempo amministratori di grosse società private.

Mi limito a fare solo alcuni esempi che riguardano la cosiddetta "macchina militare".

A partire dagli anni 90 il settore militare si è sviluppato in nuova direzione altamente redditizia, ovvero quella delle PSC che sta per Private Security Companies e con i nuovi conflitti queste compagnie hanno avuto una committenza continuamente in crescita. Queste compagnie sono alla maggiore statunitense e sono conosciute con l'appellativo di "Contractors".

Mi direte: "Ma cosa c'entrano con la storia dei conflitti di interesse negli USA?" Vi rispondo subito elencando alcune compagnie.

Bdm International e Keeny- Meeny Service: compagnie controllate da un gruppo finanziario dell'allora segretario di Stato James Baker e dall'allora ministro della Difesa Frank Carlucci.

Strategic Applications International Corporation: nel consiglio di amministrazione siedono altri due ex ministri della Difesa, William Perry e Melvin Laird.



Kellogg Brown & Root (KBR): compagnia affiliata alla Hallimurton, la principale società di servizi e impianti petroliferi guidata dall'allora vicepresidente dell'amministrazione Bush, Dick Cheney, il quale divenne pure titolare, dopo la guerra in Iraq, del progetto per la bonifica dei pozzi petroliferi scelto dal Pentagono. Il progetto ha garantito alla società un fatturato di 483 milioni di dollari nel 2002. Inoltre la KBR per qualche tempo ha addirittura gestito la prigionia di Guantanamo.

Vi ho indicato solo l'esempio militare, e quindi quando sentite dire idiozie sul fatto che negli USA non esistano conflitti di interesse, spegnete la TV e leggete un buon libro.

Ed ora pensiamo a casa nostra.

Come purtroppo sappiamo, il Governo Berlusconi aveva istituito l'Agenzia per la sicurezza nucleare in prospettiva della riapertura e costruzioni delle centrali nucleari, cosa che spero non avverrà se andassimo tutti a votare SI al referendum.

Il compito di questa agenzia sarebbe quello della regolamentazione tecnica, il controllo e l'autorizzazione ai fini della sicurezza (compresa la protezione dalle radiazioni) di tutte le fasi legate alla realizzazione e gestione delle centrali nucleari e alla gestione dei rifiuti radioattivi.

Come presidente è stato eletto l'oncologo e deputato PD Umberto Veronesi, si colui che si occupa della cura dei tumori ma nello stesso tempo è fautore del nucleare e dice che dormirebbe vicino alla scorie senza nessun timore.

Umberto Veronesi ha un notevole conflitto di interesse che lInserisci linko riguarda.

Se andiamo a visitare gli sponsor della sua Fondazione nella pagina internet, alla lettera “S” c’è la Siram, del gruppo Dalkia. Nel sito della Dalkia (QUI) è ben spiegato l’azionariato: e così si scopre che Dalkia è per il il 66% di Veolia Environment e per il 34% di Edf, Electricitè de France(QUI), che gestisce il nucleare francese ed ora è già partner del nucleare italiano con Enel.

In altre parole, il 34% dei finanziamenti della Siram alla fondazione Veronesi provengono dall’Edf, la stessa che Veronesi in quanto presidente dell'Agenzia dovrebbe controllare.

C'è qualche "piccolo" conflitto di interesse o no? E se parliamo del nucleare non è nemmeno così insignificante.

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.112) 25 maggio 2011 10:52
    Damiano Mazzotti

    In tutti i peasi e in tutto il mondo esistono i conflitti di interesse e una soluzione è quella di renderli visibili ai cittadini e un’altra è quella di mettere i grandi conflitti di interesse in lotta tra di loro per riequilibrare i sitemi economici, politici e sociali... Un’altra è quella di creare grandi associazioni di cittadini e di concedere loro molto visibilità, come sta facendo il giornalismo partecipativo nelle diverse nazioni più progredite del mondo...

  • Di paolo (---.---.---.255) 29 maggio 2011 11:41

    Caro Incarcerato , come ti ho già commentato in altro post ,è indubbio che Umberto Veronesi , visti tutti gli sponsor che sostengono la sua fondazione , cada inevitabilmente in conflitto di interessi qualunque cosa pubblicizzi.

    Il punto è stabilire se il conflitto in questione è finalizzato ad un mero interesse privato o a sostenere una fondazione che ,a meno di smentite , è finalizzata alla ricerca in campo medico . Perchè nel primo caso Umberto Veronesi sarebbe l’equivalente di Silvio Berlusconi , che non mi risulta accumuli ricchezza per scopi filantropici , nel secondo caso ben venga il conflitto di interessi se è finalizzato al bene pubblico . 
    Piuttosto perchè non ci parli anche del conflitto di interessi di Legambiente con la produzione di fotovoltaico su cui mi risulta ci siano magistrati che stanno indagando?Mi piacerebbe saperne di più .
    Non fosse altro per una questione di par condicio.
    ciao

    • Di l’incarcerato (---.---.---.204) 30 maggio 2011 13:14
      l'incarcerato

      Sulla questione del fotovoltaico io concordo con te e purtroppo ad alcune persone conviene non denunciare la speculazione su questa fonte rinnovabile che io considero importante. Ad esempio io ho molto apprezzato il monologo di Vulpio durante l’odiatissimo programma di Sgarbi. Pochi hanno notato che il buon Vendola lo ha querelato. Se lo avesse fatto Berlusconi, sarebbe scoppiato il putiferio. Diciamo anche che mi auspico che la Magistratura indaghi su queste questioni ...lo spero però concedimi il beneficio del dubbio.

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