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Norvegia: come pulire il cortile di casa sporcando il resto del mondo

Spesso si loda la Norvegia per diversi motivi.

Uno di quelli attualmente più in voga è quello relativo all'abbattimento delle emissioni di CO2, ottenuto grazie alla diffusione massiccia di veicoli elettrici.

Quindi aria più pulita e paese visto come un esempio da seguire nell'ambito dell'Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Che bello, vero?

Ma in realtà tutto questo nasconde diverse criticità.

Si può dire che la Norvegia sia arrivato tanto "esportando" altrove in modo crescente (in gran parte a causa delle guerra in Ucraina che hanno visto crollate in Occidente le importazioni di gas naturale dalla Russia) fonti fossili altamente inquinanti ed infischiandosene quindi altamente degli obiettivi dell'Agenda 2030.

Perché ciò che il Mainstream evita di dire è quanto segue:

- la Norvegia è il primo produttore europeo di petrolio dopo la Russia, con una produzione annua pari a circa 90 mio di tonnellate, settore che rappresenta il 17% del PIL del Paese. Il 40% delle esportazioni è coperto da petrolio grezzo, il che colloca la Norvegia come il terzo esportatore al mondo. A ciò bisogna aggiungere una produzione annua di 120 mia di m3 di gas naturale (che la piazza sempre al secondo posto in Europa dopo la Russia), quasi completamente destinati all'export. La Norvegia inoltre è un notevole produttore anche di energia elettrica e ora anche di carbone ed è quindi ampiamente autosufficiente sul piano energetico

- gli abitanti della Norvegia sono 5,4 mio (contro i 59 del nostro Paese) su un territorio grande poco più dell'Italia e in larga parte disabitato. La densità della popolazione è di poco di più 14 abitanti per km2 e 1/3 dei norvegesi vive nelle prime 20 città del paese, collocate prevalentemente a sud del Paese.

Detto questo appare evidente che la Norvegia può essere definita come "L'Arabia Saudita d'Europa".

La presenza di pochissimi abitanti su un territorio molto vasto comporta che i costi energetici risultino estremamente ridotti e che quindi i ricavi consistenti derivanti dalle grandi fonti di idrocarburi ivi presenti possano portare nella casse dello stato norvegese benefici stratosferici in grado di generare investimenti pubblici e privati nonché favorire politiche fiscali a sostegno di un'economia costantemente espansiva.

E' ovvio che in tali condizioni la Norvegia sia riuscita tranquillamente a disinquinarsi e ad avviare a spron battuto la diffusione di veicoli elettrici perché non conosce problemi di bilancio e gode di una bilancia all'export che le consentono di avere un Pil pro capite annuo che supera largamente i 100.000 USD.

Però questa opera di pulizia ambientale è stata ed è resa ancora oggi possibile grazie alla continua esportazione di energie fossili che causano inquinamento nel resto del mondo e che - guarda caso - impediscono a non pochi Paesi di raggiungere gli scopi fissati dall'Agenda ONU 2030.

Come dire: "Tengo pulita casa mia, ma i rifiuti, le polveri e altre sostanze dannose le scarico ai miei vicini di casa e anche oltre se necessario".

Facile essere ecologisti così, no?

 

Yvan Rettore

 

 
Questo articolo è stato pubblicato qui

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