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Non toccatemi i privilegi

Si sono ribellati in più di trecento ex-parlamentari per una ’discriminazione inaccettabile’ perpretata nei loro confronti senza neppure un loro consulto.

 

Tra di loro compaiono ex ministri ed ex sottosegretari, ex onorevoli ed ex senatori, socialisti e democristiani ed altro.

Un gruppo costituito da alcuni dei 1500 deputati a cui spetta un vitalizio per essersi dedicati almeno per qualche mese alla vita politica parlamentare.

Condotti dal loro rappresentante Franco Coccia ex parlamentare nelle liste del PCI, si rivolgono con una lettera al governo Berlusconi per evitare di perdere i loro ‘privilegi’.

Il tutto nasce dalla decisione del presidente Schifani e dell’intero Senato di cominciare a tagliare le spese superflue soprattutto in tempi di crisi.

Con un atto di orgoglio, infatti, il Senato della Repubblica ha deciso di togliere i benefit di tutti gli ex-senatori delle precedenti legislature, escluse ‘ultima e penultima’ (anche qui una discriminazione).

I benefit di costoro consistono fondamentalmente in viaggi gratis a spese di Don Pantalone.

Ma ci sono anche spese per costi di telepass, parrucchieri, voli aerei e quant’altro possa sgravare le tasche di cotal ex ‘professionisti’ della politica ora in disgrazia ricevuta ed in difficoltà per la crisi economica galoppante.

Il monte di questi benefit assicurato fino ad oggi ai nostri ex parlamentari ammonta annualmente a circa 1,7 milioni di euro, che pur una briciola nel mare della nostra immensa spesa pubblica è pur certo un sostanzioso gruzzoletto.

Il taglio previsto dal Senato sarà operativo dal 2010 ed allora saran dolori.

Per questo gruppo di ‘ribelli’ al volere istituzionale e pervicaci sostenitori di quanto ‘par loro dovuto’, il timore risiede nel fatto che questi tagli possano estendersi anche all’altro ramo del parlamento (cioè la camera dei deputati) ed allora la frittata sarebbe davvero grossa.

Ma qui per non perdere il boccone la furbizia di questo gruppo di ‘valorosi’ è venuta fuori ancora una volta.

Con tono disteso e pensiero lungimirante hanno proposto di rendere disponibile le loro ‘professionalità’ al servizio delle istituzioni di camera e senato gratuitamente in cambio del mantenimento dei privilegi a rischio tagli.

Intanto l’infaticabile Gianni Letta sta prendendo i nomi dei professionisti volontari per lo scambio di favori, ma cosa succederà da qui in avanti nessuno lo sa.

Da parte degli italiani manderei un’imbeccata anche ai parlamentari ora in carica, proponendogli di dimostrare all’opinione pubblica accorta, di rinunciare a qualche piccolo privilegio temporaneamente, equiparandosi in tal modo alle famiglie sottoposte alle rinuncie dettate dalla crisi.

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