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 Home page > Attualità > Cronaca > Non Eluana ma il potere

Non Eluana ma il potere

Sul caso Eluana si sono ormai spese troppe parole e troppo tempo. Sul dolore di un padre, su quello di un intera famiglia da anni al capezzale della propria figlia, si sta ceando un caso politico dove il gracchiare di politicanti e uomini di "chiesa" è diventato intollerabile.

Intollerabile per il signor Englaro che ogni giorno in questi anni di non vita di sua figlia, ha dovuto convivere con il dolore della perdita di ciò che aveva più caro e che ora è amplificato da tutte quelle parole che sente blaterare intorno a lui. Ma è intollerabile anche per noi italiani, per chi crede che la nostra libertà di scelta sia un diritto sacrosanto ed inalienabile, per chi pretende di vivere in uno stato di diritto e non in un sistema teo-politicratico. Perchè è questo che sta accadendo.


Il signor Silvio da Arcore ha già mobibilitato la banda bassotti governativa per creare una legge ad hoc, per vietare al padre di Eluana di scegliere e di agire secondo il volere della propria figlia. In un momento dove soltanto il silenzio, un silenzio pieno di rispetto per la sofferenza di un nostro simile, in una situazione dove giusto e sbagliato sono concetti terribilmente labili, i blaterii vaticani e quelli parlamentari si fanno insistenti e asfissianti. E questo caso diventa un scusa, un pretesto per un tentativo di acquisizione ignobile di potere, di un potere ancora maggiore.

Perchè a nessuno interessa veramente il caso di questa ragazza e di suo padre, ma tutto diventa politica e volontà di potere. Ed ecco una legge quindi. Una legge di cui non sentivamo la necessità, come tante che abbiamo dovuto sopportare. Una legge che molto probabilmente passerà e sarà ratificata, perchè il Parlamento, una volta luogo dove si proponevano e si discutevano le leggi, è diventato organo affine e dipendente dell’esecutivo. Prepariamoci quindi all’ennesima violenza alla Costituzione, all’ennesimo stupro in diretta di quella carta che dovrebbe contenere le linee guida del nostro stato ma che sta diventando carta straccia in mano a colui che vorrebbe creare un’Italia nuova, a sua immagine e somiglianza: Berlusconia.

Se questa legge ci sarà noi ci ritroveremo ricacciati in un attimo in un’altra dimensione, ritorneremo ad oltre trent’anni fa, prima delle lotte Radicali per la possibilità di decidere su fatti personali e individuali come aborto e divorzio, su cosa è meglio per la nostra vita. Ci ritroveremo in un attimo in quell’Italietta ipocrita e collusa, senza più l’illusione del boom economico, senza più il sogno di un cambiamento e di un miglioramento. Ci ritroveremo dritti dritti in quegli anni di piombo, ma non più un piombo brigatista o neofascista, ma un piombo istituzionale e istituzionalizzato, questa volta alla luce del sole e in diretta tv.

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