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Noi, docenti fantasma!

Noi, docenti con tutti gli oneri e gli onori dei colleghi di ruolo considerati dei FANTASMI!

Salve, mi chiamo Daniela Marino e sono docente di Lettere da diversi anni... di Trapani.... parlo a nome di tantissimi miei colleghi che si trovano nella condizione di precari fantasma perché impossibilitati ad acquisire l’abilitazione. 

Negli anni trascorsi i nostri colleghi hanno avuto sempre la possibilità di accedere ad un corso abilitante presentando una semplice domanda con l’attestazione del servizio svolto. Ad oggi, invece, secondo la bozza di formazione docenti il servizio non vale nulla, la nostra preparazione ed esperienza nemmeno e la nostra eta, non piu verde, 30/40 anni, ci penalizza maggiormente poichè si creano percorsi pensando solo ai giovani neolaureati. 

La bozza di formazione docenti privilegia solo coloro che hanno conseguito i dottorati (accesso diretto al tirocinio) e i giovani neolaureati (perché piu giovani). A noi si chiede di accedere ad un tirocinio previa selezione orale e scritta senza alcuna valutazione del servizio svolto. Anche se riuscissimo a superare le prove, a parita di punteggio passa il piu giovane, quindi siamo automaticamente fuori. Non solo, le nostre lauree, beffa tra le beffe, hanno validità due anni, dopo saranno considerate carta straccia. Perché questa limitazione? perché non accedere al tirocinio diretto, noi che abbiamo 5/6/7 anni di onorato servizio? Personalmente non mi spaventano gli esami (ho tre lauree e due diplomi) ma ritengo che sia un’ingiustizia all’ennesima potenza. Nessuno si occupa di noi... nessuno sa che esistiamo...o meglio conoscono il nostro problema ma tutti se ne lavano le mani, eppure ci siamo, siamo in classe, svolgiamo i programmi, siamo commissari di esami e via dicendo... siamo migliaia...( ADPNA e MIDA )...ma perchè noi non possiamo sognare un futuro da docenti e dobbiamo necessariamente cercare un altro lavoro (utopia pura)... considerando che il Governo vuole eliminarci tutti?

Chiediamo dunque un aiuto, che si parli di noi e che si apra per noi uno spiraglio... in fondo chiediamo solo di accedere ad un tirocinio o ad un corso abilitante utilizzando titoli che abbiamo....Il Ministro Gelmini parla di tagli, di meritocrazia (chi poi giudicherà non si sa), di classi sovraffollate, di riduzione delle ore di latino, storia e ITALIANO (l’importante è conoscere l’inglese, anche se non si conosce la grammatica italiana), ma non ci si rende conto che i veri conoscitori della situazione scolastica siamo noi e solo noi. Ho visto colleghi piangere perché l’anno prossimo non sapranno cosa fare...l’importante è risparmiare, ma su cosa? Sulla pelle di poveri cristi che svolgono il proprio lavoro con amore e dedizione? Su poveri cristi sballottati qua e là, vittime di un sistema che non permette loro di seguire una classe nel suo percorso formativo? E poi dicono che i docenti sono lavativi! Che facciano per un giorno il nostro lavoro i signori che osano asserire questo, forse ritratterebbero all’istante! Un docente non è solo colui che insegna, è uno psicologo, è un sociologo, è un medico, è un padre per i ragazzi che insieme a lui trascorrono gran parte della loro adolescenza.

Ma il Ministro queste cose non le sa e non le puo sapere semplicemente perche non è un docente! Che delusione un Governo che non comprende l’importanza della cultura!

Commenti all'articolo

  • Di Ettorre Viviana (---.---.---.52) 9 luglio 2009 00:16
     Viviana Ettorre

    Condivido in parte le idee di questo articolo che è comunque interessante.
    Io sono un’insegnante e non mi sento per fortuna nè una psicologa, nè una sociologa nè un genitore in classe.
    La mia professione è quella di insegnante e basta

    • Di Daniela (---.---.---.14) 9 luglio 2009 08:01

      Quindi, caro collega, ti limiti ad entrare in classe, compilare il registro, spiegare, interrogare, rimpoverare, se è il caso, e, al suono della campanella, salutare ed andare via? Nessun rapporto con i ragazzi, nessuna confidenza, nessuna attenzione ai loro problemi, nessun abbraccio, nulla? Io non sono come te, in primis insegno, ma sono sempre attenta a cio che accade in classe....so tutto dei ragazzi, se hanno problemi in famiglia, se soffrono per amore, la loro prima volta, il timore del futuro e tutto cio che puo o potrebbe ruotare intorno ad una classe. E ti garantisco che in tutto cio il programma di italiano e latino viene svolto regolarmente....e, a distanza di anni, quando i ragazzi sono ormai grandi, molti gia laureati, altri ancora no, alcuni sposati, è una gioia sentire le loro voci che di dicono " Prof, sei stata la mia insegnante del cuore".... o collegandomi sul messenger li trovo e chattiamo come vecchi amici...
      Ma rispetto le tue idee, del resto non siamo e non possiamo essere tutti uguali.Ecco perche la vita è bella, proprio perche è varia.
      Ciao e sorridi!
      Daniela

    • Di Daniela (---.---.---.14) 9 luglio 2009 08:03

      Scusa, intendevo, cara collega.... perdona la mia distrazione. Daniela

  • Di (---.---.---.114) 5 dicembre 2010 20:17

    Il punto è molto semplice: nessuno nega che tu sia una brava insegnante!
    Ma capirai anche che non è sufficiente fare qualche supplenza dalla fascia di Istituto per potere aspirare all’immissione in ruolo.
    Occorre molto semplicemente fare un percorso selettivo, dove peraltro può venire valorizzata anche l’esperienza maturata sul campo.
    Ma oltre a questo non si può andare: diversamente si dovrebbe assumere, e per anni così si è fatto, tutti coloro che si sentono "portati" (e magari lo sono davvero) per l’insegnamento.
    E’ una mentalità incredibile: si ringraziano vivamente i sindacati e la politica stile "todos caballeros".

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