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Nobel iraniana in gravi condizioni di salute, ma riceve altri sei mesi di carcere

Nei giorni scorsi la Nobel iraniana per la pace 2023 Narges Mohammadi, con settimane di ritardo è stata ricoverata in ospedale a causa delle sue cattive condizioni di salute.

Dopo l’aggiunta rispettivamente di 15 mesi a gennaio e di 12 mesi a giugno, per “propaganda contro lo stato”, alla pena che sta già scontando, il 19 ottobre Mohammadi è stata condannata a ulteriori sei mesi di carcere per “disobbedienza e resistenza agli ordini” di cessare una protesta contro l’esecuzione di un prigioniero.

La Nobel per la pace 2023, che ha 52 anni, è stata più volte imprigionata a partire dal 1998 solo per aver chiesto il rispetto dei diritti umani. Nel 2016 è stata condannata a 16 anni per aver promosso una campagna per l’abolizione della pena di morte. Scarcerata nel 2020, è stata nuovamente imprigionata nel 2021, trascorrendo buona parte del successivo periodo in isolamento. La pena accessoria, di 154 frustate, non è mai stata annullata.

Sebbene in carcere e con una salute in progressivo deterioramento, Mohammadi continua a essere una delle più influenti e prestigiose figure del movimento per i diritti umani in Iran.

Le organizzazioni per i diritti umani continuano a chiedere la sua scarcerazione in quanto è una prigioniera di coscienza, anche perché possa decidere autonomamente a quali medici affidarsi.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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