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 Home page > Attualità > Cronaca > Nettezza Urbana: la Cassazione ammette il rimborso dell’I.v.a.

Nettezza Urbana: la Cassazione ammette il rimborso dell’I.v.a.

Sapevate che per anni si è pagata una imposta applicata su un’altra imposta? Sapete qual è la differenza fra Tassa ed Imposta?
 
Una Imposta è un tipo di tributo distinto dalla Tassa. Per Imposta infatti, si indica una delle voci di entrata del bilancio dello Stato, ed è costituita da un prelievo coattivo di ricchezza non legato ad una specifica prestazione da parte dello Stato o degli altri enti pubblici. Viene appunto … imposta. Senza avere di contro un servizio da parte dell’Ente erogatore.
 
L’I.v.a. è l’imposta sul Valore Aggiunto. Viene calcolata sugli acquisti di varia natura. Con percentuali diversificate a seconda della tipologia di beni o servizi acquistati. Il pagamento di tale imposta, non da diritto a nulla, ma alimenta le casse dello Stato.
 
La Tassa invece è legata ad una prestazione/servizio da parte di un ente pubblico ai cittadini. La troviamo quindi – ad esempio – sulle Concessioni governative, i servizi aeroportuali o marittimi, nelle Licenze…
 
Ora: cos’è la T.A.R.S.U.? (O la T.I.A. – Tassa Igiene Ambientale). E’ una imposta – e non una tassa – in quanto è stato stabilito per legge che “il presupposto impositivo non è il servizio prestato dal Comune, ma la potenziale attitudine a produrre rifiuti da parte dei soggetti detentori degli spazi”. L’importo da pagare quindi, non è commisurato ai rifiuti realmente prodotti, ma alla quantità degli spazi occupati. Per questa ragione questa “tassa” ha natura di Imposta.
 
Si può legalmente calcolare una imposta su un’altra imposta? Assolutamente no. Per Legge. Eppure da anni, proprio sulla Tassa Smaltimento Rifiuti, in molte occasioni i Comuni hanno calcolato – e calcolano ancora – l’Imposta sul Valore Aggiunto: l’I.v.a.
 
C’è voluta una recente sentenza della Corte di Cassazione ed una successiva della Corte Costituzionale per vedere allineati a livello Europeo i Diritti dei cittadini Italiani sul pagamento – illegale – di questa stramba imposta sull’imposta.
 
E’ stato calcolato peraltro, che il rimborso medio per ogni famiglia, calcolato sugli ultimi dieci anni di i.v.a. incongruamente pagata ai Comuni, sia di circa 350 euro. Una bella sommetta.
 
Cosa fare per ottenere il rimborso:
 
  • Se non avete nulla che provi il versamento dell’Iva perché avete solo I bollettini, usateli comunque senza indicare gli importi dell’Iva versata.
  • Se negli ultimi 10 anni è cambiato il gestore del servizio, ad esempio siete passati dal versamento al comune a quello all’ente municipalizzato, inviate due richieste separate per i rispettivi periodi di competenza.
  • La prescrizione per la richiesta di rimborso dell’Iva è di 10 anni, ma potete bloccare questo termine inviando il modulo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
  • Il comune o gli altri enti a cui avete pagato la Tarsu hanno 90 giorni per rispondere alla vostra richiesta di rimborso. Se non rispondono vale il principio del "silenzio diniego".
  • Potete presentare la richiesta di rimborso fino al 24 luglio 2011, ovviamente più aspettate più slittano i termini di prescrizione. In pratica entro il 2009 potete chiedere il rimborso fino al 1999, dal 2010 potete risalire al 2000 e così via.
Cosa fare se negano il rimborso
Se l’Ente non riconosce la sentenza della Corte costituzionale e vi nega il rimborso, o non risponde, potete presentare un ricorso alla commissione tributaria provinciale. Potete farlo come singolo contribuente se il valore della causa risulti inferiore a 2.582,28 euro. Al di sopra di questa cifra è necessario farsi assistere da un avvocato. Per fare ricorso alla commissione avete 60 giorni di tempo dal momento in cui ricevete la risposta negativa dell’ente o dal termine dei 90 giorni dalla presentazione della richiesta di rimborso.
 
(Questo iter è consigliato dall’Organizzazione Nazionale a sostegno dei Consumatori: Altroconsumo)
 
Una volta in più, si “scopre” per puro caso una aberrazione: la stessa Legge infatti, decreta che l’imposta sui rifiuti non può essere gravata da imposta. Ma i Comuni sempre più spesso, fanno orecchie da mercante. Contano sull’ignoranza legislativa della gente comune che dovrebbe invece avere il sacrosanto Diritto di non dover essere oltre che cittadini, avvocati, giuristi e commercialisti per comprendere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
 
Inoltre, ancora una volta una informazione importante come questa, viene completamente dribblata dai mezzi di Comunicazione di Stato: nessuna televisione o testata nazionale si è profusa in spiegazioni dettagliate e chiarimenti.
 
Buona riflessione a tutti…

Commenti all'articolo

  • Di mogoro (---.---.---.122) 25 ottobre 2009 16:48

    ciao,non ho capito se bisogna produrre anche i conti correnti pagati per chiedere il rimborso dell’iva.
    Non avete per caso un modulo precompilato.
    Ho mi conviene rivolgermi ad altroconsumo?
    SIETE GRANDI FINALMANTE QUALCUNO CHE SI OCCUPA ANCHE DELLE TRUFFE DEGLI ENTI PUBBLICI VERSO I CITTADINI,CONTINUATE SEMPRE COSI GRAZIE.

  • Di (---.---.---.89) 9 febbraio 2012 15:57

    speriamo bene che non sia come al solito una trovata del governo per farci credere che stiano dalla nostra parte.

  • Di Emilia Urso Anfuso (---.---.---.146) 9 febbraio 2012 16:01
    Emilia Urso Anfuso

    Salve

    guardi che questo mio articolo è molto datato: risale al 2009

    Purtroppo poi, ho cattive notizie: nella Legge di stabilità 2011, hanno cancellato questa possibilità-
    In ogni caso poi, il termine ultimo .- ammesso che non avessero cancellato la cosa - era per il 24 Luglio 2011

    Un saluto

    Emilia Urso Anfuso

  • Di (---.---.---.133) 29 febbraio 2012 16:47

    Ammesso e non concesso che il mio Comune (o il gestore rifiuti) abbia calcolato e mi abbia imposto il pagamento della stessa, avrebbe anche compiuto un’altra infrazione non avendola evidenziata come obbliga la legge.- Inoltre il governo Monti ha approvato la "Class Action" (almeno sembra!) e non mi appare opportuno ingolfare di ricorsi le C.T.P. quando basterebbe la "Class Action" per sanarli in qualche modo tutti insieme. C’è anche chi immagina di poter smettere di pagare la tassa fino a conguaglio. Dopo questa sentenza della Corte Costituzionale, mi pare che la soluzione dovrebbe essere automatica, essendo l’IVA una imposta che finisce al Governo e non ai singoli Comuni. La questione dev’essere necessariamente chiarita prima di creare confusione nei consumatori. Mi pare ce ne sia già molta. Buona giornata.





      
  • Di (---.---.---.184) 29 febbraio 2012 16:53

    Salve

    Le faccio notare che ha commentato questo mio articolo che è del 2009. Trova la data in alto a sinistra.

    Successivamente, sono stati pubblicati altri miei articoli, anche per ciò che riguarda la sospensione, da parte del Governo Monti, della possibilità di richiedere il rimborso.

    In ogni caso, ammesso che la cosa fosse andata avanti, i termini per la presentazione erano fissati per il 24 Luglio, quindi in ogni caso...

    La modalità di Class Action in Italia, non è ancora realmente partita. Purtroppo.

    Cordialità

    Emilia Urso Anfuso

  • Di (---.---.---.133) 28 marzo 2012 10:44

    ma è tardi ora per richiederla?L’ho saqputo solo oggo

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