• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Nei diari segreti di Giulio Andreotti

Nei diari segreti di Giulio Andreotti

Leggendo il corposo volume (680 pagine relative al decennio 1979-89) dei diari segreti dell'on. Giulio Andreotti ci si trova davanti - a mio parere- a una una fonte assai interessante di documentazione che aiuta l'analisi della nostra politica estera (allora c'era!) in una fase cruciale della storia italiana, europea e mondiale. 

 

Taluni, magari, invece di leggere il libro, rivangheranno alcuni aspetti della poliedrica attività del sette volte Presidente del Consiglio per non riconoscere il contributo che egli diede alla politica estera nazionale. Non desidero addentrami per questi sentieri, né esprimere giudizi di carattere complessivo sulla lunga esperienza politica e governativa dell'autore. Ci sono stati due Andreotti? Se ne potrà discutere in altra sede. Mi attengo ai fatti richiamati neo "Diari" e ad altro non richiamati di cui ho diretta conoscenza e affidabile informazione.Per quanto a me consta- soprattutto sul versante delle questioni palestinese e del mondo arabo e mediterraneo (che seguii nella Commissione esteri presieduta da Andreotti, 1979-83), posso dire che egli- anche con la collaborazione attiva del Pci (all'opposizione), portò avanti una iniziativa costante, importante, anche sul piano multilaterale, mirata a rafforzare la distensione fra Est-Ovest e la pace nell'area mediterranea e nel mondo arabo.

Pagine dei Diari

A quel tempo, il nostro Paese era uno dei principali protagonisti della scena euro-mediterranea impegnati nella soluzione pacifica dei conflitti; in particolare di quello arabo-israeliano e delle controversie con diversi Paesi, fra cui la Libia di Gheddafi. Nella nota (del 7/2/1980, qui allegata) vengo citato per avere suggerito (insieme all'on. Micheli della Dc) ad Andreotti di adoperarsi per invitare in Italia il presidente dell'Olp Yasser Arafat. Com'é noto, due anni dopo, (nonostante l'avversione israeliana- vedi nota 9/2/80) l'obiettivo fu conseguito: Arafat venne a Roma e fu ricevuto dalle più alte Autorità italiane e tenne un memorabile discorso a Montecitorio. A latere si svolsero diversi incontri di Arafat con i più importanti leader politici (Dc, Pci, Psi,) e dei sindacati (Cgil, Cisl e Uil) e con noi dell'Associazione di amicizia italo-araba, sostenitori della giusta causa palestinese. Quella visita fu possibile grazie ai buoni uffici di Andreotti e alla petizione parlamentare (maggioritaria) che realizzammo alla Camera dei Deputati per chiedere al governo italiano il riconoscimento dell'Olp come legittimo rappresentante del popolo palestinese. Nel libro c'é qualche altra citazione che mi riguarda, ma non mi sembra corretto riportarla. Meglio leggerla nel libro. (a.s.)

JPEG - 57.2 Kb

 

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità