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Napoli, se lo scudetto arriva in surplace

A volte fra la squadra Campione d'Italia ed il resto della concorrenza si crea un divario mastodontico..

Il Napoli di Luciano Spalletti si accinge a conquistare a redini basse lo Scudetto 2022-'23. Il suo è stato un dominio pressochè incontrastato, in cui la concorrenza n'è risultata annichilita, mortificata, annullata. Un po' tutti si chiederanno: ma nella storia del nostro campionato - prendendo in esame il solo Dopoguerra - ci sono mai stati dei precedenti simili, cioè di compagini talmente superiori in grado di soggiogare i competitors in una maniera così eloquente? In realtà sì, è già successo. E la prima squadra capace di porre un divario colossale fra sé e le rivali fu il Grande Torino di Valentino Mazzola, che nel 1946-'47 volle esagerare, conquistando il Titolo con +10 sull'acerrima nemica della Juventus (ricordiamo che all'epoca la vittoria valeva 2 punti, e sarà così sino al 1994). Ma l'anno successivo i granata - ormai all'apice della fama - riuscirono addirittura a fare di meglio, spadroneggiando con 16 lunghezze sul trio composto da Juve, Milan e Triestina, aggiudicandosi in assoluta serenità lo Scudetto della definitiva consacrazione, quello che li avrebbe posti sul trono della mitologia. Per assistere ad un altro campionato a senso unico bisognerà attendere addirittura il 1989, con l'Inter di G. Trapattoni e di tanti campioni che si laurea Campione d'Italia con +11 sul Napoli di Maradona. Quindi si arriverà al 1994-'95, con la Juventus di Vialli, Ravanelli e Del Piero (M. Lippi trainer) che riesce a polverizzare la concorrenza (Lazio e Parma giungeranno al traguardo staccate di 10 punti), riportando lo Scudetto in Piemonte dopo 9 anni. Fu emblematica della schiacciante superiorità bianconera il match che decise l'assegnazione del Tricolore, ovvero lo scontro diretto con il Parma, risolto 4-0 in favore di Madama. Ed eccoci al nuovo millennio. Nel 2003-'04 il Milan di A. Scevchenko e di tanti altri fuoriclasse trionferà senza tanti sforzi con 11 lunghezze sulla Roma di F. Totti, aggiudicandosi un torneo mai in discussione. Ma il vero dominio, quello che infrange ogni precedente primato, lo mette in scena nel 2006-'07 (la stagione della Juventus in B) l'Inter di Z. Ibrahimovic, W. Samuel, J. Zanetti, E. Cambiasso e D. Stankovic, che, guidata da R. Mancini, sbaraglia letteralmente ogni ostacolo, trionfando con ben 22 lunghezze sulla Roma di capacannonier Totti. Certo, l'assenza della Zebra rese l'impresa un po' meno ardua e un po' meno celebrata dai media e dalla storia (complice il flop dei nerazzurri in Europa), ma quell'Inter, almeno in Italia, era davvero inarrestabile, e nel giro di qualche anno avrebbe generato il leggendario Triplete. Ma prima ci sarebbe stato spazio per altri Scudetti, uno su tutti quello del 2009, conquistato rifilando 10 lunghezze alla coppia composta da Juve e Milan. Nel 2013-'14 la Juventus di Antonio Conte (e di C. Tevez, A. Pirlo, A. Vidal, P. Pogba, G. Buffon, L. Bonucci, A. Barzagli, G. Chiellini...) - in un torneo non di primissimo livello - raggiunge la quota proibita dei 102 punti, staccando la solita Roma di 17 lunghezze, entrando nella leggenda del calcio europeo. Saranno ancora 17 punti a dividere le due compagini nel 2014-'15, ma stavolta la Signora di M. Allegri si “ferma” alla quota umana di 87 punti. Questa è l'epopea dei 9 Scudetti consecutivi di Madama, che in genere - complice il decremento qualitativo del nostro calcio - asfalta in scioltezza le possibilità altrui, passeggiando sui cadaveri, come avverrà anche nel 2018-'19, vincendo il Campionato con 11 lunghezze sul Napoli, uno dei pochi team che in quegli anni di dittatura bianconera riesce perlomeno a non perderla completamente di vista. Il resto è storia assai recente, con l'Inter di Lautaro e Lukaku (allenata da A. Conte) che nel 2021 ritorna sul tetto d'Italia rifilando 12 punti di margine ai cugini del Milan. E fra qualche giorno ad entrare in questa cerchia ristretta di squadre capaci di porre una prateria fa sé e le inseguitrici vi sarà anche il Napoli (rimane da sapere quanti saranno alla fine i punti che divideranno i campani dalla Lazio o dalla Juventus, più che altro per interessi puramente statistici). E ad a far lievitare non poco le proporzioni dell'impresa mastodontica del team partenopeo vi è sicuramente l'assenza di familiarità dello stesso con le vette sibaritiche del calcio, nonché la presenza di rivali, come Juve, Milan, Inter e Roma, che in ambito europeo stanno mostrando di non essere proprio delle sprovvedute, conferendo perciò maggior valore all'exploit dei futuri Campioni d'Italia.

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