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Napoli: Petru muore in diretta e Marco Mariano se ne va al bar

Montesanto è il ricordo degli odori di frittura e ferrovie. Montesanto è la salita schiacciata tra il Vomero ed il centro storico.

In quella piazza piccola come il coraggio dei boss si mischiano odori, suoni e uomini. A volte uomini di merda.

Montesanto racchiusa tra l’antico mercato della Pignasecca e il centro sociale Diego Armando Maradona (DAM). Vicoli, che salgono da Piazza Dante, sbattono sul parco dei Ventaglieri e riscendono verso i quartieri spagnoli.

Montesanto è migliaia di persone, 3 linee di metro e una funicolare che scompaiono nelle grotte del quartiere. Montesanto è la pizza fritta di Fiorenzano che non c’è più, uccisa da qualche esoso proprietario.

Montesanto è la più grande tipografia per locandine di film e dvd porno di tutto il sud Italia.

Montesanto l’ospedale Pellegrini in cui l’ambulanza fatica ad entrare.

Montesanto è grande quanto il coraggio dei camorristi che scivolano veloci sulle moto sparando in mezzo alla folla. Non avevo bisogno di vedere il video di Repubblica per immaginare il caos creatosi in quegli attimi. La folla, la paura, quel dannato effetto Kitty (bystander) o forse semplice egoismo umano.


Un ragazzo con la sua fisarmonica si accascia atterra. Quel ragazzo lo conoscevano tutti a Montesanto. Portava il suo strumento a spasso tra Torregaveta e Montesanto d’estate, tra il Vomero e il centro città d’inverno. Quel: “tt’o’ ricuorde’?” della persona che mi ha dato la notizia produce un effetto eco nella mia testa.

Petru l’ho visto ieri, per l’ultima volta, in quel video. L’ho visto piegarsi. Colpi di 9x21 in pancia. Quello che non avete visto è quello che viene dopo: la fine. Perché quando si è sparati in pancia il corpo rilascia tutta la materia organica: piscia e merda circondano la tua sagoma. Muori, solo, restituendo al mondo la tua di merda.

Eppure sarebbe bastato poco, l’ospedale era lì… A meno di cento metri. Colleghi giornalisti scrivetelo! Scrivete per chi non conosce Napoli che quel dannato ospedale dista meno di cento metri dal punto in cui è morto. Bastava una sola persona, una che lo prendesse, bastavano due infermieri con una barella.

Petru è morto nell’indifferenza perché era rumeno. Nessuno mi venga a raccontare il contrario! Fosse stato un camorrista sarebbe arrivato in ospedale circondato da 9x21. Sarebbe arrivato tra lacrime e grida, sarebbe stato imposto al medico di fare qualcosa, di salvare un morto. Succede così in Campania quando si fanno i morti. Una farsa al quale il chirurgo di turno deve prestarsi: far finta di fare un massaggio cardiaco, iniettare placebo, far finta… Far finta… Far finta che sia tutto normale, che non sia successo niente… Che domani sia un altro giorno… Che la nottata passi.

Si muore così sotto il Garigliano. Si muore tra una frittura e l’odore di carbonio. Si muore perché un Mariano qualsiasi è uscito di galera. Si muore e la “gente perbene” invita "Marcuccio" ad offrire una birra ai presenti per festeggiare: "l’uscita dall’ospedale", mentre in commissariato lo attende un decreto di sorvegliato speciale. Sotto i Garigliano si muore perché un Marco Mariano qualsiasi possa continuarsi a bere il suo caffé in un bar di piazza Carità.

Per te Petru... http://www.deezer.com/track/2267416

La cronaca di eptor10

Commenti all'articolo

  • Di Sergio1 (---.---.---.250) 17 giugno 2009 13:41

    Questa è la prova provata di quanto sia bestiale il popolo italiano! Anche un camorrista sarebbe stato soccorso, ma un romeno vale meno di un cane. Dove è oggi il napoletano Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano che tace rispetto a quello che accade nella sua città? Dov’è oggi il Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino che colpelvolmente tace? Dove è oggi il cardinale Sepe che parimenti tace? Con il loro silenzio agevolano la diffusione del razzismo e della xenofobia. Stamattina mia zia, cittadina francese, commentando con orrore quanto ieri visto in Tv mi ha detto: " Grazie a Dio sono francese, superiore a Voi, almeno da noi si trova ancora qualcuno che prova pietà per unoi straniero morente. oi dite di essere la culla del cristianesimo: fate ridere". Credo che abbia pienamente ragione. 

    • Di olga (---.---.---.14) 18 giugno 2009 12:34

      Condivido tutte le considerazioni su questo ulteriore caso di vergogna italiana.
      Però, vi prego, lasciate stare il capo dello stato che sta dimostrando grande senso di responsabilità, equilibrio e imparzialità.
      Perfino i politici concordano su questo.
      Altrimenti ci facciamo del male da soli.

  • Di Formi76 (---.---.---.64) 17 giugno 2009 13:45

    Un messaggio su facebook: "Napoletani che accettano...condividono la camorra, la violenza, e nell’indifferenza più totale ...muore... solo perchè rom non viene aiutato, soccorso... gente che nega la pietà e la solidarietà...vergogna" Temo. Da sempre temo. La stessa facilità del gioco nel far west, la stessa abominevole assenza di umanità di chi rimane senza nome, la stessa freddezza di chi spara a mente vuota, questi sono i nostri quotidiani aguzzini...e per fortuna non i vostri.Questo è quello di cui ormai non sappiamo più raccontare e allora ascoltiamo anche chi ci dice che condividiamo...ahimè..è paura...non è indifferenza...è istinto non è pensiero..uno sparo ti terrorizza purtroppo non ti fa pensare. Provo sgomento quanto tutti voi un grande dispiacere ma non voglio credere all’indifferenza...all’assenza di pietà...non è dalla confusione che la si può dedurre. Io grido vergogna per quei senza nome del far west prima di sparare anch’io sul resto della gente.
    Questo è un non luogo, questa folla è un insieme di persone, ogni persona è una debole identità nel gioco della sopravvivenza di una Napoli che soffoca e non ha orecchie più per falsi deliri e giudizi ritmati...ma capisco, non è difficile, per niente complicato, esprimere questa rabbia...è la nostra che non ha più voce...e spesso sembra indifferenza.

  • Di l’incarcerato (---.---.---.143) 17 giugno 2009 20:03

    Lo scriveranno i giornali? Scriveranno che l’ospedale, come dici tu, ha quella giusta distanza per essere portato in salvo? Secondo me non diranno nulla, ma non perchè c’è una sorta di Grande Fratello che vieta di far scrivere queste cose. Semplicemente perchè è la gente a non volerne sapere.


    "La verà libertà di Stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire"
    Orwell

    Ecco Francesco, la gente non vuol sentirsi dire che è intollerante, razzista e che soccorrerebbe un italiano, meglio se camorrista...

    http://incarcerato.blogspot.com/

    • Di Oana (---.---.---.103) 17 giugno 2009 21:44

      Ho sentito solo storie della camorra ma è stato abbastanza per farmi rendere conto che non si deve scherzare con queste cose perché mi può capitare veramente qualcosa non tanto piacevole; ho vissuto in Napoli per 10 mesi, sono rumena e mi vergognavo di parlare rumeno per la strada, ma poi la vergogna si era trasformata in paura. Se ero da sola me ne stavo zitta zitta. Adesso che sento questa notizia sul rumeno morto che dovrei fare? Dirlo a qualcuno dei miei amici, così si preoccuperebbero di più? Potrei diventare una che lotta per la pace tra la comunità rumena e quella italiana sperando di migliorare la situazione ma non per il fatto degli omicidi o violenze contro i rumeni ma per il dispetto che si mostra nei nostri confronti senza pensare fuori i confini dell’italianità.
      Nessuno di noi è in grado di giudicare gli altri ma qualcuno di noi dovrebbe aprire la bocca per dire la verità e non nel modo facile da ignorare ma nel modo facile da seguire ed aiutare!E’ la paura che ci rende incapaci, in tutti i sensi.

  • Di paolo praolini (---.---.---.73) 17 giugno 2009 21:51

    Non so se questo è accaduto a Petru perchè rumeno e ciò non voglio crederlo.
    Vorrei intervistare tutta quella gente che nel video si avvia frettolosamente ed accellera il passo alla vista del ’dannato’ Petru.
    Ma dov’è la vostra anima, dov’è il vostro cuore, dove sono i vostri figli di fronte al quale avreste commesso un atto così ignobile.
    Cosa aveste fatto si fosse trovato lì vs figlio?
    Che non possa mai capitarvi!
    Riflettiamoci tutti.

  • Di Willy (---.---.---.62) 17 giugno 2009 21:58

    BRAVO FRANCESCO!

  • Di Kocis (---.---.---.109) 17 giugno 2009 23:34

    E’ L’Italia di oggi: razzista, mafiosa e camorrista.

    Allevata in "vitreo "dalla destra articolata nelle su varie forme, tutta prona al cospetto del suo capo, della sua potenza economica e dei suoi monopoli informativi.

    Il veleno sparso a pieni anni in questi anni è entrato nelle nostre case, e avvelenato la coscienza della gran parte degli italiani.

    Basta scorrere le cronache....di "ieri" e di oggi, pervase di razzismo, discriminazioni e odio per gli altri e pe i diversi, a partire dai migranti e dai rom

    RESISTERE, prima che sia troppo tardi..

    • Di virginia (---.---.---.13) 18 giugno 2009 12:14

      Penso che l’indifferenza dei passanti sia dovuta più alla paura di fronte a chi ha sparato che a un rigurgito di razzismo.
      La gente di fronte alla criminalità organizzata ha paura perché sa che questa spara, spara indiscriminatamente come è già accaduto ( ragazzi, bambine, gente qualsiasi che passa di lì...) la criminalità spara e colpisce indiscriminatamente.

      Bravo Francesco!!!!

  • Di ciro (---.---.---.137) 19 giugno 2009 14:31

    Complimenti continua a parlarne coinvolgi tutti non dagli respiro a questi pezzi MERDI 

  • Di Karim METREF (---.---.---.54) 23 giugno 2009 15:07
    Karim METREF

    Vi invito a leggere questo testo: Ballata del musicista morto nell’indifferenza, sul blog dello scrittore Italo-Uraguayano Milton Fernandez. http://miltonfernandez.wordpress.co...

  • Di (---.---.---.62) 8 ottobre 2010 19:26

    Napoli to smrod ,brud i ubustwo, raj dla polskich kurew

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