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Morto Ben Bella, eroe della Resistenza e primo presidente dell’Algeria indipendente

E’ morto ieri pomeriggio a 96 anni Ahmed Ben Bella, primo presidente dell’Algeria indipendente e storico leader del Fronte di Liberazione Nazionale.

Nato da genitori contadini emigrati a Maghnia, nel nord ovest dell’Algeria, di Ben Bella non esiste neppure un certificato di nascita. Nemmeno lui sapeva se fosse nato nel 1914 o nel 1916, informazione di poco conto per una famiglia povera come la sua. Da giovane Ahmed è un ragazzo sveglio e atletico: gioca a calcio, tanto da diventare, nel 1939, centrocampista per l’Olympique Marsiglia.

L’anno successivo viene chiamato a prestare servizio di leva, ma scoppia la guerra ed il calciatore Ben Bella viene arruolato nel 5° reggimento fucilieri marocchini, reparto africano dell’esercito francese. Combatte sul fronte italiano come sottoufficiale, si distingue soprattutto nella battaglia di Montecassino e riceve una medaglia al valor militare dalle mani del Generale De Gaulle nell’aprile del 1944.

Ironie della storiaEsattamente un anno dopo, nel 1945, durante i festeggiamenti per la vittoria degli Alleati sull’Asse, la polizia disperde con la forza i cortei ad Algeri ed Oran. L’8 maggio seguente manifestazioni nazionaliste sono previste in tutto il Paese. L’esercito francese, schierato secondo indicazioni dirette di De Gaulle, apre il fuoco sulla folla, lasciando migliaia di morti sulle strade di Sétif e Guelma. Un massacro inaudito, con un calcolo di vittime impossibile a quantificarsi, stimato tra le 2mila e le 45mila vittime.

Ben Bella è diventato nel frattempo un militante del Partito Popolare Algerino, partecipa agli scontri di Algeri, apprende dalla radio dei massacri dell’8 maggio. Ha il cuore pieno di rabbia e di odio; comincia, con un gruppo di reduci, ad organizzare la resistenza contro i francesi. Nel 1949 guida le attività dell’Organisation Speciale (OS), una delle associazioni più decise e combattive nella causa dell’indipendenza.

Per finanziare l’organizzazione si dà alle rapine: nel 1949 viene arrestato dopo l’assalto ad un ufficio postale ad Oran. Sconta tre anni in una prigione di Blida, da cui evade rocambolescamente nel 1952. Raggiunge l’Egitto dove, insieme ai vecchi compagni dell’OS, fonda il Comitato Rivoluzionario d’Unità e d’Azione, ribattezzato in ottobre Fronte di Liberazione Nazionale.

È l’inizio della guerra d’Algeria. Il primo novembre, giorno di ognissanti (ribattezzato in seguito la Toussaint Rouge) segna l’avvio dell’insurrezione armata, pianificata minuziosamente dal comitato in esilio.

Ben Bella diventa ufficialmente un nemico da abbattere. I francesi gli danno la caccia. Il 22 ottobre 1956 l’aereo su cui viaggiano lui, Hocine Ait Ahmed e Mohammed Boudiaf viene dirottato mentre è in volo tra il Marocco e la Tunisia. I capi del FLN vengono arrestati ed estradati in Francia, dove rimarranno fino al 1962. Rilasciato in seguito ai trattati di pace di Evian, Ben Bella rientra nel suo nuovo Paese, la Repubblica democratica e popolare d’Algeria, per diventarne il primo Presidente della storia.

Il suo mandato durerà poco, appena 3 anni, abbastanza da gettare le basi della moderna Algeria. Sarà lui, Ben Bella, ad optare per l’instaurazione di una repubblica socialista, nazionalizzando le proprietà agricole e le grandi aziende, il tutto a danno degli ex-coloni.

Introduce l’insegnamento dell’arabo nelle scuole, segno di rottura importante con il passato coloniale, facendo della repubblica algerina un Paese d’accoglienza per professori ed intellettuali di tutto il medioriente. Vicino alle posizioni degli stati “non allineati”, amico personale del presidente egiziano Nasser ed alleato di Fidel Catro, Ben Bella sostiene attivamente i movimenti di liberazione di tutto il mondo, in particolare nell’Africa sub-sahariana.

Le sue aperture in politica estera non troveranno invece corrispettivi in politica interna, dove Ben Bella attua una dura repressione del dissenso civile (in particolare nella regione berbera della Cabilia) e delle opposizioni politiche al FLN (incarcerando, ad esempio, diversi suoi ex compagni di lotta), decisioni che gli valgono ben presto l’isolamento politico.

Destituito dal colonnello Boumedienne con un colpo di stato militare nel 1965, rimarrà in carcere fino al 1980. La sua destituzione fu tutt’uno con l’uscita di scena dalla vita politica del Paese. Ma, benché assente ormai da anni, la sua figura era enormemente rispettata: l’attuale presidente, Abdelaziz Bouteflika così come il suo predecessore, Mohammed Boudiaf, si valsero del suo appoggio e dei suoi consigli per le loro campagne elettorali.

Con lui se ne va uno degli ultimi leader della leggendaria guerra d’indipendenza, che il 5 luglio festeggerà 50 anni. Anniversario che Ben Bella, vecchio ribelle e padre dell’indipendenza, ha mancato per un soffio. 

 

 

 

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