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Moratoria sulle esecuzioni federali negli Usa, un primo passo avanti

La decisione presa all’inizio del mese dal procuratore generale Merrick Garland di imporre una moratoria sulle esecuzioni federali è un primo passo avanti verso l’abbandono della pena capitale nelle leggi federali degli Usa, cosa che hanno già fatto 24 dei 50 stati della federazione.

Durante la moratoria, il dipartimento della Giustizia esaminerà politiche e prassi della pena di morte federale, in particolare rispetto alla discriminazione razziale e alle modalità di esecuzione.

Questi due elementi, sempre dibattuti quando si tratta dell’applicazione della pena capitale nei singoli stati degli Usa, sono tragicamente tornati di attualità durante la scia di sangue lasciata dall’amministrazione Trump nei suoi ultimi otto mesi di mandato.

Da luglio 2020 a gennaio 2021 c’è stata un’impressionante serie di esecuzioni capitali federali, dopo una pausa di 17 anni: 13, tre delle quali negli ultimi giorni del mandato di Trump. Ma nella storia recente c’erano state così tante esecuzioni federali e addirittura erano 130 anni che non si verificava un’esecuzione durante il periodo di transizione da una presidenza all’altra.

 
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