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Monte dei Paschi di Siena: David Rossi, un suicidio a cui credono in pochi

A Siena, ieri, a 3 anni dalla morte, si è svolta una manifestazione in ricordo di David Rossi, e per chiedere che si proceda effettivamente all’accertamento della verità, il responsabile dell’area comunicazione del Monte dei Paschi di Siena, precipitato dalla finestra del suo ufficio. La sua morte fu archiviata come suicidio. Ma fin dall’inizio la famiglia non ha creduto all’ipotesi del suicidio.

Ed infatti nel novembre scorso l’inchiesta è stata riaperta, in seguito all’esplicita richiesta del legale della famiglia, basata su tre nuove perizie, grafologica, medico legale e dinamico fisica che dimostrerebbero che Rossi sarebbe stato ucciso da almeno 2 persone.

La morte di David Rossi avvenne in un periodo nel quale il Monte dei Paschi stava attraversando uno dei momenti più difficili della sua lunga storia. In relazione alla costosissima acquisizione della banca Antonveneta, la magistratura ipotizzò, a carico di una parte dei componenti degli organi dirigenti e del management del Monte reati molto gravi, dall’insider trading alla truffa.

E David Rossi era il responsabile della comunicazione del Monte, uno degli uomini che erano stati più vicini all’ex presidente Giuseppe Mussari, il quale era ritenuto uno dei possibili e principali responsabili dei reati che, secondo i magistrati, erano stati compiuti.

La vicenda di David Rossi è stata ripercorsa anche da Sergio Rizzo, in un articolo pubblicato da “Il Corriere della Sera” il 5 marzo.

Sergio Rizzo, tra l’altro, scrive:

“Tutti gli indizi, secondo i magistrati, depongono in questa direzione (n.p. nella direzione cioè del suicidio).

Rossi è stressato, il 19 febbraio hanno perquisito casa sua. Due giorni prima, ha scritto in una mail all’amministratore delegato Fabrizio Viola ‘stasera mi suicido sul serio aiutatemi’.

E poi non c’è forse quel biglietto lasciato alla moglie (‘Toni, ho fatto una cavolata troppo grossa…’)? Già, quel biglietto… Antonella Tognazzi riconosce la scrittura del marito. Ma c’è qualcosa che non convince. Come se quel messaggio non fosse stato scritto in piena libertà.

David stava passando un brutto momento, d’accordo, ma non c’erano state avvisaglie di un gesto simile. E poi non la chiamava mai ‘Toni’. Anche le perizie hanno lasciato molti dubbi, però sono state liquidate frettolosamente. Decisamente troppo.

I familiari vogliono vederci chiaro e insieme all’avvocato Luca Goracci rimettono pazientemente in fila tutti i fatti. Il 16 novembre 2014 Antonella Tognazzi dice a Report di non credere al suicidio. E la trasmissione di Milena Gabanelli mostra un frammento del filmato ripreso dalle telecamere di sorveglianza dove si vede un oggetto, forse un orologio, che cade dall’ alto sul selciato dove da qualche minuto è riverso Rossi.

Un dettaglio sconcertante, e non isolato.

Le perizie di parte ne sono piene. L’ora registrata nel video non corrisponde a quella effettiva: è avanti di 16 minuti. Il perito sostiene che potrebbe essere anche stato manomesso. Anche se il presunto autore non è riuscito a occultare la presenza di persone vicino al corpo di Rossi. Secondo il perito compaiono poco dopo la caduta di David e restano lì fino alla sua morte avvenuta 22 minuti dopo l’impatto.

‘Tali figure umane – sottolinea la relazione – non sono mai state oggetto di approfondimento, secondo quanto in atti’. Così la stessa dinamica della caduta, che le perizie di parte giudicano incompatibile con l’ipotesi del suicidio. Sul cadavere vengono poi riscontrate ecchimosi e ferite tipiche di una colluttazione. Quindi c’è l’oggetto che cade, dopo diversi minuti, e nello stesso momento in cui qualcuno, sul telefonino di Rossi rimasto nel suo ufficio mentre lui è a terra esanime, digita un numero: 4099009.

E che cosa cercava chi è entrato quella sera nel computer di David, usando le sue credenziali? Nell’istanza di riapertura del caso c’è la ricostruzione minuziosa dello scambio di mail avvenuto due giorni prima della sua morte fra Rossi e Viola. David gli dice che vuole parlare con i magistrati. E prima possibile. ‘Vorrei garanzie di non essere travolto da questa cosa, per questo lo devo fare subito, prima di domani. Mi puoi aiutare?’.

Ma perché David ha bisogno di parlare con i pubblici ministeri? ‘Vedo che stanno cercando di ricostruire gli scenari politici e i vari rapporti. Ho lavorato con Piccini, Mussari, Comune, fondazione, banca. Magari – scrive ancora – gli chiarisco parecchie cose, se so cosa gli serve’. Passa qualche minuto, però, e cambia idea: ‘Ho deciso che meglio di no. Non avendo niente da temere posso tranquillamente aspettare che mi chiamino. Si può fare con calma’.

Calma che Rossi purtroppo non avrà”.

Credo anche io che siano legittimi i dubbi sull’ipotesi che Rossi si sia suicidato.

E’ positivo che siano state riaperte le indagini, che però dovranno essere approfondite e non, di nuovo, troppo rapide e sommarie, tali invece da poter condurre all’inizio di un procedimento penale per individuare gli eventuali responsabili della morte di David Rossi.

Questo articolo è stato pubblicato qui

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