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Mondiali di Atletica Berlino 2009: le gare da non perdere e i protagonisti

100m U: Bolt non può avere rivali e smidollerrà il suo corpo impensabile con le divertite majorettes tedesche. Per il secondo posto si candida fortemente Tyson Gay che farà lo sfidante sapendo già che non ce n’è. Il terzo uomo dovrebbe essere Asafa Powell, ma altri uomini delle isole si faranno sentire: i trinidegni e Churandy Martina potrebbero piazzare il colpo.

 

400m: la corsa veloce più bella perché più combattuta. Le Shawn Merritt domina la specialità da due anni, ma Jeremy Wariner quest’anno è a un passo dal campione olimpico. Oltre ai due statunitensi, per rendere la gara ancora più friccicarella, occhio al bahamense Latroy Williams e Tabarie Henry che dalle Isole Vergini ha piazzato un buon 44’ 77’’.

 

800m U: la gara dell’improvvisazione. Il sudanese Abubaker Kaki è cresciuto tantissimo scalzando dal trono delle attese sudanesi Ismail Ahmed Ismail, vicecampione olimpico e prima medaglia a cinque cerchi per il suo paese. Ad insidiare Kaki, il keniano Kiprop (nella stupenda gara di Doha dell’8/05 scorso, Ismail con 1’ 43’’08 ha stabilito il primato stagionale battendo proprio Kirpop) che a sua volta ha scalzato Bungei dalle gerarchie di squadra. In tutto questo baillame c’è pure quella faina di Yuriy Borzakovskiy.

 

1500m U: Il vecchio Gregory Konchellah, ormai a tutti gli effetti Youssef Saad Kamel sfiderà con la maglia del Brunei le nuove antilopi del mezzofondo keniano, Augustine Kiprono Choge e Haron Keitany. In una gara che potrebbe vincere almeno in dieci, da considerare il gioco di squadra marocchino focalizzato su Abdalaati Iguider e Amine Laalou, oltre alla condotta signorile di Mehdi Baala, ottimo quest’anno. In questo calderone buttiamoci anche i due algerini, Antar Zerguelaine e Tarek Boukensa e non dimentichiamoci di Juan Carlos Higuero, il solito cavallo pazzo spagnolo.

 

Maratona: Il Kenia ha dominato la stagione con i primi quattro tempi, ma le gare mondiali e olimpiche sono un terno a lotto. I miei tre nomi sono: Tsegay Kebede, bronzo olimpico e nuova faccia dell’Etiopia che corre, il sudafricano Hendrick Ramaala, vecchio e costante come una locomotiva dell’800, l’eritreo Yonas Kifle, da tenere d’occhio se la gara è nervosa.3000 siepi: Sapranno i due francesi, Bouabdellah Tahri e Mahiedine Mekhissi-Benabbad, battere Kipruto ei fratelli keniani? La gara della rivoluzione.

 

Salto in alto U: Insieme al salto con l’asta è la specialità che guarda al passato (per risultati, atleti di livello, tecniche di salto). La sfida è, dopo molti anni di protagonisti arrivati un po’ da tutto il mondo, ancora una volta USA-Russia. Da una parte Andra Manson e Jesse Williams, dall’altra Ivan Ukhov e Yaroslav Rybakov. Questa gara è così imprevedibile che potrebbe dire la sua anche Jaroslav Bába.

 

Lancio del peso U: L’ormai mitico Tomasz Majewski ha di nuovo la migliore misura stagionale, 21.95, ma gli armadi americani vogliono togliergli il primato mondiale (soprattutto Reese Hoffa). Dopo di loro il baratro. L’unico in grado di dire la sua è Sultan Abdulmajeed Al-Hebshi, agile lanciatore saudita.

 

Lancio del martello U: è la gara che mi ha sempre attirato di più. Il primatista stagionale è l’argento di Pechino 2008 l’ungherese Krisztián Pars, seguito dall’ultimo virgulto della grande tradizione bielorussa Yury Shayunou. Poi ci sono i due grandi vecchi, il ceco Primož Kozmus e il lettone Igors Sokolovs. Anche noi abbiamo due atleti di spessore in questa gara: Vizzoni e Lingua, con la speranza che il primo superi l’infortunio alla mano (procurato durante il controllo antidoping, aprendo la provetta per l’urina).

 

Decathlon: può diventare una gara da ricordare: i cubani Suarez e Garcia sono i nuovi riferimenti della specialità, insieme al tedesco Michael Schrader. Ma ad un passo da loro c’è sempre Roman Šebrle, iron man che non sembra finire mai.

 

200m D: Tutti gli esteti sperano che la leggerezza di Allyson Felix (l’unica quest’anno sotto i 22’’) batta la possanza di ossa e passi della bahamense Debbie Ferguson-McKenzie. Nella sfida a due potrebbe inserirsi l’americana classe ’88 Porscha Lucas e un occhio io lo terrei sempre aperto sulle giamaicane.

 

800m D: Quest’anno le ragazze keniane, Jelimo e Jepkosgei, oro e argento olimpico, non si sono viste e allora la corsa potrebbe essere molto aperta. Le russe faranno gruppo intorno ad Anna Alminova e la primatista stagionale Caster Semenya può soffrire il gioco sporco. E se Elisa Cusma azzeccasse la grande gara?

 

10000m D: Se c’è Tirunesh Dibaba, anche questa volta non c’è gara (2 ori olimpici e 4 mondiali segnano la sua grandezza) . Ma se lascia spazio alle sue connazionali Meselech Melkamu e Meseret Defar, possono rientrare in gioco sia la keniana Kiplagat che la russa Shobukhova.

 

400 ostacoli D: La gara ha una grande favorita, l’americana Lashinda Demus, ed una sola pretendente, la romena Angela Morosanu, l’unica che quest’anno le è stato vicina nei tempi.

 

Maratona D: pronostico secco: vince la giapponese Yoko Shibui.

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